Sostiene mia moglie...

Abolito il Senato, è sempre più incazzata

di Adriano Todaro - martedì 12 agosto 2014 - 2501 letture

Sostiene mia moglie che non capisco un belino di politica. Probabilmente è vero. Mi ero solo permesso di dire che il nostro Matteo andava per il verso giusto e su molte cose aveva ragione. Non l’avessi mai detto. Ha iniziato una filippica che non mi ha permesso neppure di interloquire.

Sostiene mia moglie che ad un certo punto il boy scout fiorentino abbia affermato che "Proporremo di dimezzare subito il numero e le indennità dei parlamentari. E vogliamo sceglierli noi con i voti, non fargli scegliere a Roma con gli inchini al potente di turno". E’ vero, ho risposto, ma eravamo nel 2010.

Sostiene mia moglie che il presidente del Consiglio non eletto ma nominato da Re Giorgio di Savoia parla per slogan sportivi: "Non cadiamo nel derby ideologico"; "Manderemo la palla in buca"; "Non si vince per prendersi una rivincita"; "Lotterò su ogni pallone"; "O lo metto in forcing o non tocco palla"; "Siete voi che ci fate vincere"; "E’ un derby fra rabbia e speranza".

Sostiene mia moglie che Renzino Fonzino era contro i costi della casta: "I costi della politica devono diventare un tema fondamentale per l’Italia e il Pd. Io, da sindaco di Firenze, guadagno 50 mila euro netti l’anno. Perché un parlamentare o un consigliere regionale deve guadagnare molto più di me?". Già, perché? Non è dato sapere. Ma Renzino questo lo diceva nel 2011.

Sostiene mia moglie che il Democristiano con i Nei ama i trenini tanto che ad un certo punto ha affermato in modo serioso: "Facciamo ripartire il treno". Per dove? Non si sa. Intanto "Togliamo il sasso dai binari", perché "L’Italia può essere il locomotore d’Europa", quindi "Avanti tutta", "Piaccia o meno ai frenatori". E poi "C’è bisogno di ripartire".

Sostiene mia moglie che l’Obamino di Rignano sull’Arno era convinto che "per riconquistare la fiducia della gente" erano necessari alcuni segnali di buon senso. Quali? Ad esempio: "Ridurre gli stipendi e dimezzare il numero dei parlamentari e abolire tutti i tipi di privilegi che fanno credere alla gente che i politici siano tutti uguali". Era il 2012. Oggi i deputati, afferma mia moglie, rimangono 630 eletti con il Porcellum, quindi nominati; i senatori saranno 100 nominati anch’essi da alcuni capubastuni. E in più rimane l’immunità.

Sostiene mia moglie che secondo l’ex Rottamatore, il Pd è "Un partito che studia" anche perché è diretto dalla "generazione Erasmus". Inoltre, ha ricordato l’amico fiorentino del delinquente abituale, "La scuola è la madre di tutte le battaglie". Qua, sostiene sempre mia moglie, si deve decidere anche perché qualche giorno prima aveva affermato che "Il lavoro è la madre di tutte le battaglie" e qualche giorno dopo che "Lo stop alla burocrazia è la madre di tutte le battaglie". Chi è la madre? Mater semper certa est, pater numquam.

Sostiene mia moglie che il Bullo dell’Oratorio si è sempre battuto contro le larghe intese. Nel novembre 2011 tuonava contro "Le larghe intese fra Berlusconi e Grillo per conservare il Porcellum". Due mesi dopo, il 18 gennaio, assieme al pregiudicato Verdini e combriccola varia, si è incontrato con l’avanzo di galera. Poi ci sono stati altri due incontri e hanno deciso per conto degli italiani. Infatti, ha affermato che "E’ la volta buona". Dopo qualche giorno "E’ la svolta buona". Anche perché è risaputo che "Le regole si scrivono assieme" e finalmente "L’Italia riparte". Per dove? Boh! Forse per Arcore.

Sostiene mia moglie che il Democristianino fa di tutto per sembrare moderno e utilizza un frasario tecnologicamente finto, per nascondere i problemi veri sotto il tappeto. Infatti, da lui abbiamo appreso che "Le riforme sono come il Pin del telefonino". Sarà per questo, ho pensato io, che le riforme, quelle vere, non le vedo mai: infatti, non ricordo mai il Pin del mio telefonino. Un’altra cosa da ricordare sempre è quella di "Sbloccare la tastiera" perché non dobbiamo essere "Solo un puntino su Google maps". Certo sarebbe molto bello "Se l’Europa oggi si facesse un selfie". Non solo. Dobbiamo lavorare affinché si realizzi "Un’Italia che sia leader e non follower". Boh!

Sostiene mia moglie che il Lupetto da Sacrestia ha una predisposizione per le previsioni meteo. Non solo, ma si preoccupa anche dell’aria che respiriamo. Solo dell’aria? Certo che no. Oltre all’aria, infatti, "C’è un’identità da respirare insieme". Diventa necessario in questa strana estate "Portare un po’ di caldo" anche perché "Fuori c’è foschia". Infatti "Oggi c’era il sole ma faceva freddo a Prato".

Sostiene mia moglie che il linguaggio del Presidente de ’noatri sia di una banalità disarmante. Io, invece, ritengo che sia un linguaggio chiaro e immediato che piace alla gente con frasi ad effetto come spesso leggo sui giornali del tipo ‒ riferendosi ad una partita di pallone ‒ "Vince ma non convince". Pensate a quanto studio c’è dietro ad una frase come "Ogni volto corrisponde ad un voto ogni voto corrisponde a un volto". E poi ancora: "L’Italia non ha paura dei giudizi però io ho un po’ paura dei pregiudizi". E poi bisogna ricordarsi di "Non cambiare tutto ma cambiare tutti", "Non lasciare ma raddoppiare"; "Le cose giuste sono giuste", perché, dice Renzi, io "Non tramo ma non tremo".

Sostiene mia moglie di essere molto preoccupata di una frase pronunciata dal Presidente della Bocciofila. Ad un certo punto Renzino il Democristianino, dopo aver appreso che il nostro Pil è a -0,2%, nonostante gli 80 euro, ha affermato che "Il meglio deve ancora venire. Ci divertiremo assieme". Ecco qua debbo dar ragione a mia moglie: sono preoccupato anch’io. Molto preoccupato. Vorrei tanto non divertirmi più.


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