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Fra una tirata di capelli e un pezzo di merda

La Camera respinge la legge sulla libertà dei media – Angelucci esce con Moneta – Rinnovato il sito de Il Fatto Quotidiano

di Adriano Todaro - mercoledì 9 aprile 2025 - 598 letture

ANGELUCCI ESCE CON MONETA – Come già annunciato, è uscito Moneta diretto da Osvaldo De Paolini, un settimanale economico allegato gratuitamente ogni sabato a Il Giornale, Libero e Il Tempo, tutti del gruppo Angelucci. L’inserto è dedicato all’economia e finanza e nel primo numero si elencano 50 obiettivi industriali sensibili in caso di conflitto internazionale. Inoltre una intervista all’archistar Massimiliano Furkas sul Salone del Mobile di Milano. Ampi servizi, poi, sul sistema bancario, investimenti, pensioni, mercati globali. Il settimanale che ha 40 pagine sarà disponibile anche in versione digitale.

TIRATA PER I CAPELLI E PEZZO DI MERDA – Sabato 22 marzo, la giornalista Lavinia Orefici per la trasmissione di Nicola Porro “Quarta Repubblica” di Rete 4 interroga Romano Prodi sul “manifesto di Ventotene” citato da Giorgia Meloni il 19 marzo scorso alla Camera. Prodi è visibilmente irritato per la domanda e risponde che il “Manifesto” è stato scritto nel 1941 da perseguitati dal fascismo e chiede alla giornalista se abbia il senso della storia. Poteva finire così e, invece, Prodi allunga il braccio e prende una ciocca dei capelli della giornalista e la tira un po’. Gesto violento? Non pare proprio. Gesto, piuttosto, paternalistico. Gesto che, un politico navigato come Prodi, non doveva fare. Non dimenticandosi che la giornalista di Rete 4 stava lavorando. Anche se la domanda è banale, il politico ha sempre due opzioni: o risponde e contesta le cose dette dal giornalista o tace. Martedì 25 marzo, Giovanni Donzelli, responsabile organizzativo di Fratelli d’Italia, incontra tre giornalisti entrando dall’ingresso laterale della Camera dei deputati che si avvicinano per fare qualche domanda. Ma lui li previene: «Con onestà vi dico che finché c’è questo pezzo di merda non parlo con i giornalisti, con affetto». Il giornalista pezzo di merda è Giacomo Salvini del Fatto Quotidiano reo di aver scritto “Fratelli di chat”, un libro su messaggi di parlamentari, ministri e dirigenti di Fratelli d’Italia, dal 2018 al 2024. Ma un personaggio pubblico si può esprimersi così nei confronti di un giornalista che sta svolgendo il proprio lavoro? Evidentemente sì, considerato che il 20 marzo scorso la presidente, in quel momento del Senato, Lucia Ronzulli, ha affermato a microfoni accesi: «Non me ne frega un cazzo di quello che pensa Renzi». Donzelli avrebbe dovuta prendersela con i suoi fratelli e sorelle di partito che hanno scritto quelle frasi. E Prodi non avrebbe dovuto allungare il braccio e prendere una ciocca di capelli. Ma ormai siamo alla degenerazione della politica. Secondo il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Bartoli, «Non si possono tirare i capelli a una cronista. Non si possono lanciare insulti volgari e triviali o chiedere l’allontanamento di un cronista. Quelli recenti di Prodi e Donzelli non sono episodi isolati, ma il frutto di una tendenza a considerare i giornalisti come nemici e a non rispettare dignità e professione».

CAMERA RESPINGE LEGGE SULLA LIBERTÀ DEI MEDIA – Sempre peggio. L’Aula della Camera ha respinto la mozione delle opposizioni sull’applicazione del regolamento europeo del cosiddetto European media freedom act, cioè la Legge europea sulla libertà dei media. I voti favorevoli sono stati 114, i voti contrari 165, gli astenuti 4. Secondo l’agenzia Ansa, il documento intendeva impegnare il governo, tra le altre cose, a «porre in essere, anche alla luce della paralisi dell’attività parlamentare della commissione di vigilanza Rai tutte le iniziative utili per la piena applicazione del regolamento europeo e per favorire l’iter legislativo della riforma della governance della Rai». Il sindacato UsigRai ha sottolineato, dopo il voto, che la maggioranza «vuole tenersi il controllo della Rai e boccia la mozione che chiedeva l’applicazione dell’European Media Freedom Act con la riforma della legge di nomina sulla Rai… La maggioranza di turno, in linea con i precedenti governi di ogni colore, non fa un passo indietro e si tiene strette le poltrone che occupa in Rai, forte del controllo pressoché totale garantito dalla Riforma Renzi, controllo che si è esteso anche sulla commissione parlamentare di Vigilanza, tenuta in ostaggio da mesi, come rappresaglia rispetto al mancato accordo sulla presidenza della Rai… Serve subito una nuova legge sulla governance della Rai, che liberi l’azienda dal controllo del governo e la restituisca ai cittadini che pagano il canone… Solo una Rai autonoma e indipendente può offrire le necessarie garanzie per il rinnovo della concessione in esclusiva del servizio pubblico radiotelevisivo e multimediale prevista nel 2027».

SITO RINNOVATO PER IL FATTO – Il sito online del Fatto Quotidiano si è rinnovato con una nuova homepage con blocchi tematici suddivisi per sezione o argomento. Secondo il direttore del sito, Peter Gomez «Quando abbiamo iniziato a immaginare il nuovo sito, un anno fa, avevamo le idee chiare su un punto: non ci serviva un restyling, ma un motore nuovo per crescere ancora ed essere sempre più competitivi… Siamo un giornale online che per diversi mesi del 2024 è stato il terzo sito italiano e che ora ambisce a esserlo stabilmente per poi scalare il podio». Con questo rinnovamento, il lettore potrà accedere più facilmente all’editoriale del direttore Marco Travaglio, allo sfogliatore, ai focus, ai radar, ai commenti, ai podcast e alle newsletter.


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