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Mattanza dei giornalisti a Gaza. E se fosse successo in Ucraina?

Alla Rai melassa indigesta – Vendite dei quotidiani – Associated Press vince contro Trump – Protesta dei giornalisti del Corriere - Los Angeles Times e Washington Post utilizzano l’AI per segnalare articoli di destra o di sinistra

di Adriano Todaro - mercoledì 16 aprile 2025 - 566 letture

RAI, MELASSA MELENSA – Alla Rai il do ut des è sempre lo sport preferito. Ora sembra, considerato che non riesce a trovare due voti da parte delle opposizioni così da sedersi sulla poltrona più alta della Vigilanza, che Simona Agnes (FI) abbia deciso di rinunciare alla corsa che, da mesi, paralizza la Rai. In cambio… Cosa avrà in cambio, ancora non lo sappiamo ma lo sapremo presto. Queste rinunce hanno un prezzo e, al momento opportuno, la signora Agnes andrà a riscuotere. Una delle tante schifezze italiche.

VENDITE QUOTIDIANI – Se facciamo una comparazione del mese di febbraio con il corrispettivo febbraio dello scorso anno, così c’informa Primaonline, sono solo due le testate che hanno un incremento nelle vendite: La Gazzetta dello Sport (+3,74%) e Il Fatto Quotidiano (+3,06%) Tutte le altre testate hanno il segno meno: Il Corriere -5,52%, La Repubblica – 7,06 e così tutti gli altri. Se consideriamo diffusione+digitale le cose vanno un po’ meglio. Hanno il segno + la Gazzetta, Repubblica, Sole 24 ore, Avvenire, Il Fatto Quotidiano. Segno meno, invece, ancora per il Corriere della Sera. Se facciano il confronto, anno su anno, delle vendite cartacee febbraio 2025 (stimate) e febbraio 2024, vendite reali, vediamo che tutti i quotidiani sono in rosso. Ad esclusione della Gazzetta dello Sport con +2,68% per una vendita di 73.264 copie al giorno.

ASSOCIATED PRESS VINCE – Il giudice distrettuale Trevor McFadden ha ordinato all’amministrazione Trump di ripristinare l’accesso dell’Associated Press agli eventi ufficiali del Presidente. Come avevamo scritto a suo tempo, giornalisti e fotografi dell’agenzia erano stati esclusi dall’Ufficio Ovale e dai viaggi sull’Air Force One per la decisione di continuare a fare riferimento al Golfo del Messico e non al Golfo d’America, come decretato da Trump. L’Ap aveva fatto causa alla Casa Bianca e ora il tribunale gli ha dato ragione L’avvocato che difendeva l’agenzia, Charles Tobin, durante l’udienza aveva affermato che l’agenzia di stampa era stata vittima di una «ritorsione abietta» da parte della Casa Bianca. Il giudice McFadden ha affermato che il «diniego era una violazione del Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, che garantisce la libertà di parola e di stampa». La Casa Bianca ha deciso di ricorrere in appello contro la sentenza.

PROTESTANO GIORNALISTI DEL CORRIERE – Giornalisti e giornalisti del Corriere della Sera hanno protestato perché, a loro dire, l’azienda utilizza i colleghi pensionati per coprire «servizi in Italia e all’estero e persino in ruoli organizzativi e di desk al di fuori delle norme contrattuali». Poi così continuano «Nell’ultimo anno sono stati più volte evidenziati episodi che confermano l’impiego di giornalisti non più in servizio in posizioni che vanno ben oltre la scrittura come prevedono i contratti di collaborazione. Contratti che in alcun modo sono messi in discussione dalla redazione e che peraltro rappresentano, se correttamente interpretati, un valore aggiunto per la testata. Le giornaliste e i giornalisti del Corriere riconoscono le competenze dei colleghi pensionati maturate in tanti anni di esperienza, ma ritengono che il loro impiego debba essere circoscritto e che non possano in alcun modo sostituire il ruolo dei redattori e degli inviati». Secondo i giornalisti del Corriere alcuni pensionati mantengono «gli account e hanno accesso al sistema editoriale… in alcuni casi sono stati addirittura ripetutamente indicati come «inviati» sulle pagine del giornale, in altri partecipano d’abitudine alle conferenze stampa di enti e istituzioni».

AI PER SEGNALARE ARTICOLO DI DESTRA O SINISTRA – Nel quotidiano Usa Los Angeles Times, il proprietario – il miliardario biotech Patrick Soon-Shiong – ha deciso di utilizzare l’Intelligenza artificiale per distinguere le notizie dalle opinioni. Già durante l’ultima campagna elettorale Usa, il miliardario aveva deciso di non appoggiare Kamala Harris. Con il nuovo corso, alcuni articoli del Los Angeles Times saranno pubblicati d’ora in poi con una valutazione generata da algoritmi sul loro orientamento politico e con un elenco, generato nello stesso modo, di opinioni politiche alternative sullo stesso argomento. «Credo che fornire punti di vista più diversificati supporti la nostra missione giornalistica e aiuterà i lettori a orientarsi tra le questioni che questa nazione deve affrontare», ha puntualizzato l’editore e, come precisato dal giornale, «i contenuti generati dall’IA non saranno revisionati dai giornalisti prima della pubblicazione». L’introduzione di questa specie di semaforo, arriva dopo mesi di conflitti con la redazione della pagina degli opinioni, che aveva provocato anche il passo indietro della direttrice della sezione Mariel Garza e di altre grandi firme, tra cui il premio Pulitzer Robert Greene. La stessa cosa sta avvenendo al Washington Post il cui proprietario Jeff Bezos ha, nei giorni scorsi, ordinato alla pagina delle opinioni di pubblicare solo articoli che sostengono «le libertà personali e i mercati liberi».

MATTANZA DEI GIORNALISTI: SIAMO SFIDUCIATI – Corrado Giustiniani già inviato del Messaggero, ha scritto una lettera ad Alessandra Costante, segretaria della Fnsi (il sindacato dei giornalisti) e a Vittorio Di Trapani, presidente dello stesso sindacato per il «bagno di sangue senza precedenti di operatori dell’informazione nella Striscia di Gaza e nella zona Sud del Libano. È difficile fare un conteggio, ma più fonti accreditano la cifra di almeno 210 colleghi uccisi, dall’ottobre 2023 ad oggi, che costituiscono la stragrande maggioranza dei colleghi che hanno perso la vita sui fronti di tutto il mondo. Basterà citare soltanto due degli episodi più recenti: il terribile incendio provocato da un attacco dell’esercito israeliano, che ha causato la morte tra le fiamme di Helmi Al-Faqaawi di Palestina Today e il caso della giornalista di 29 anni Islam Meqdad, uccisa assieme a un figlio il 6 aprile dalle forze di occupazione». Giustiniani sottolinea l’episodio delle ambulanze della Mezzaluna Rossa, che procedevano in convoglio, chiaramente riconoscibili dalle loro luci e dalle loro scritte, e sono state assalite dall’esercito israeliano: ben quindici operatori sanitari sono stati uccisi e seppelliti in una fossa comune. L’episodio non è arrivato al grande pubblico. «Se fosse avvenuto in Ucraina avrebbe provocato, giustamente, aperture di telegiornali e prime pagine dei quotidiani». Costante, nella risposta, ha sottolineato che la Fnsi «spontaneamente ho già scritto due lettere all’ambasciata israeliana in Italia contro la mattanza dei giornalisti, abbiamo chiesto che gli operatori dell’informazione abbiano le stesse tutele degli operatori sanitari (non che a Gaza questo abbia un valore). Recentemente ho firmato altri appelli contro la mattanza di Gaza. Ultimo, perché di qualche giorno fa, quello che sta preparando il movimento “Pace e libertà in Medio Oriente”. Questo per dire che Fnsi è assolutamente presente su questo tema, ma siamo anche disperatamente scoraggiati».


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