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Soldi per i quotidiani

Rai: scontro Lega-FdI – In Italia gli influencer sono 8 mila – Il Washington Post cerca giornalisti di destra – Le parole proibite da Trump – Il sindaco di Venezia dà i voti ai giornalisti – Il Foglio lo fa l’AI – Rai: la solita melassa – Dal Sole24 Ore al Fatto Quotidiano

di Adriano Todaro - mercoledì 19 marzo 2025 - 415 letture

SOLDI PER I GIORNALI – Si sono conosciuti i soggetti (quotidiani e non solo) che ricevono contributi previsti dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria. Il fondo straordinario è riferito all’anno 2023 e calcolato sulle vendite del 2022. I finanziamenti saranno erogati al netto della ritenuta Ires, pari al 4%. L’importo complessivo richiesto è stato pari a 67 milioni 867 mila euro. Di seguito l’elenco dei maggiori beneficiari con gli importi netti: Rizzoli-Corriere della Sera – 11.383.000 €; Gedi News Network – 6.716.000 €; Cairo Editore – 5.250.000 €; Editoriale Nazionale (QN, Il Giorno, Il Resto del Carlino, La Nazione) – 3.700.000 €; Mondadori Media – 2.914.000 €: Nord Est Multimedia (Il Mattino di Padova, Il Piccolo di Trieste) – 2.000.000 €; Il Messaggero – 1.454.000 €; Il Sole 24 Ore – 1.449.000 €; Corriere dello Sport – 1.273.000 €; Hearst – 1.051.000 €; Società Europea di Edizioni (Il Giornale) – 915.000 €; Società Editrice Italiana (La Verità) – 827.000 €; Blu Media (Il Secolo XIX) – 791.000 €; L’Unione Sarda – 740.000 €; La Gazzetta di Parma – 605.000 €; L’Espresso – 529.000 €; Il Mattino – 489.000 €; Il Tempo – 201.000 €; Domani – 169.000 €; Panorama – 169.000 €; Milano Finanza – 141.000 €. Ricordiamo che questi finanziamenti nulla hanno a che vedere con i fondi messi a disposizione (50 milioni) dal governo attraverso gli aiuti diretti all’editoria. Infatti nell’elenco che pubblichiamo sopra, mancano le testate pubblicate da cooperative, quelle rivolte a minoranze linguistiche (come il quotidiano Dolomiten, in lingua tedesca), Libero, Avvenire, Famiglia cristiana ecc.

SONO 82 MILA GLI INFLUENCER IN ITALIA – Secondo il recente rapporto I-Com 2024 ci sono 82 influencer ogni 100mila abitanti, per un totale di 37.700 content creator. In questa classifica, l’Italia si posiziona al terzo posto, superando tutti gli altri Paesi europei, ad eccezione di Spagna e Regno Unito. Non male per una professione che non richiede titoli di studio e faticosi esami da superare. Nel mondo sembra ci siano oltre 50 milioni dei cosiddetti creator di cui almeno 2 milioni sono professionisti a tempo pieno. Naturalmente, dietro queste cifre, ci sono gli incassi che sono oltre i 100 miliardi di dollari. E qual è il loro reddito? Mediamente guadagnano 84.28 euro, tre volte di più dello stipendio medio di un lavoratore italiano. Gli influencer, oggi, sono riconosciuti da un codice Ateco.

A DESTRA, A DESTRA! – Continua l’offensiva di Trump nei confronti dell’informazione. La nuova puntata riguarda il Washington Post che si sta orientando, sempre più, verso il mondo conservatore e si sta muovendo per reclutare giornalisti di destra. Jeff Bezos (Amazon) che è editore, dal 2013, del glorioso quotidiano e che ha, secondo Forbes, un patrimonio netto di 213,9 miliardi di dollari, ha deciso di orientare ulteriormente il giornale verso posizioni vicine alla nuova amministrazione Trump.

RESTIAMO A DESTRA – Restiamo a destra e sempre negli Usa. Come riporta l’agenzia Adnkronos, il New York Times ha stilato un elenco delle parole “proibite” dopo che Trump è diventato presidente Usa. Si va da transgender a woman (donne). Poi ci sono LGBTQ+, crisi climatica e attivismo, ma anche bias (pregiudizi), cultural heritage (patrimonio culturale), disparity (disparità) o pollution (inquinamento). Nemmeno la locuzione hate speech (discorsi d’odio) si potrà più usare. E si arriva così al paradosso di censurare anche parte della Storia. Enola gay, per esempio era il nome del bombardiere da cui venne sganciata la bomba atomica su Hiroshima il 6 agosto 1945. ‘Gay’ si riferiva al nome della madre del pilota, dunque nulla a che vedere con l’orientamento sessuale, ma non importa: via l’immagine dell’aereo dal sito ufficiale del Pentagono. Il segretario alla Difesa Pete Hegseth ha anche sospeso in ambito militare diverse celebrazioni, tra cui il Martin Luther King Day e il Giorno della Memoria, e quelle legate al Pride Month, in conseguenza dell’ordine del presidente di eliminare ogni riferimento e ogni programma su diversità, equità e inclusione nei luoghi di lavoro federali.

DAL SOLE 24ORE AL FATTO – È il passaggio che ha compiuto Gianni Dragoni, al Sole dal 1985. Dragoni al giornale della Confindustria si occupava di economia, industria e finanza, conflitti d’interesse e grandi imprese. Il 20 febbraio scorso ha firmato il primo pezzo su Fatto Quotidian dal titolo «Leonardo, l’affare dei droni turchi: 1.300 acquistati». Ha scritto numerosi libri sempre di carattere economico.

IL SINDACO DI VENEZIA DÀ I VOTI – Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, ha dato i voti, da 1 a 5, ai giornalisti che scrivono su di lui. Lo ha fatto dal 2020 e l’ha portato in luce una giornalista, Roberta De Rossi, de La Nuova Venezia. A quanto riportato il sindaco avrebbe “schedato” giornalisti e oppositori della sua Giunta. In particolare i giornalisti del Domani e Report. Nel corso di un sequestro di atti nell’ufficio del suo capo di gabinetto, è stato scoperto un “faldone” con all’interno commenti, opinioni di consiglieri comunali, di cittadini e rappresentanti della società civile rivolte alla persona di Brugnaro. Commentando il ritrovamento, il sindaco, attraverso la testata online VeneziaToday si è così espresso: «Penso che siano cose che fanno i miei tecnici, e lo continueranno a fare. Giusto che lo facciano, per avere memoria di cosa ho subito per governare questa città». Nel faldone appaiono anche i voti, da 1 a 5 in relazione alle espressioni uste dai giornalisti nei confronti del sindaco di Venezia.

IL FOGLIO LO FA L’AI – Scusate questo titolino un po’ criptico ma è per farvi sapere che da oggi, assieme al quotidiano il Foglio, diretto da Claudio Cerasa, ci saranno quattro pagine fatte con l’intelligenza artificiale. Un esperimento che durerà un mese e che ambisce a essere il primo quotidiano al mondo fatto con l’AI. E questa farà tutto, dai titoli ai sommari, dalla scrittura ai catenacci. Saranno, ogni giorno, 22 articoli, 3 editoriali e uscirà dal martedì al venerdì.

RAI: SCONTRO LEGA-FDI – Sempre grandi movimenti in casa Rai che poi significa aggiudicarsi questo o quel settore, questa o quella direzione giornalistica. Intanto FdI ha dovuto fare un passo indietro. La direzione della Tgr resta in mano alla Lega con la conferma di Roberto Pacchetti. Confermato anche Pierluca Terzulli (Pd) al Tg3. Il partito della sóra Meloni si prende il Gr1 dove, attualmente, c’è Francesco Pionati (Lega) che a luglio va in pensione. Al suo posto Nicola Rao che oggi dirige la comunicazione dove dovrebbe arrivare, per sostituire Rao, Fabrizio Casinelli (in quota FI). Paolo Petrecca, protagonista di gaffe, da Rainews passa a Raisport. Una promozione, perché il talento va premiato. Insomma, la solita pastetta, la melassa continua.


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