Un’ora di libri e sei di telefonino

Siamo il Paese con più giornalisti minacciati – Si rinnovano due quotidiani del Sud – Giornalisti licenziati fanno causa a Trump – Giornalisti premiati
UN’ORA DI LIBRI E SEI DI TELEFONINO – È questo uno dei dati contenuti nell’Osservatorio Kids dell’Associazione Italiani Editori grazie a una indagine che la società Pepe Research compie ogni due anni. Per ogni ora che trascorrono sui libri, i ragazzi tra i 10 e i 14 anni, ne dedicano sei a fruire contenuti su smartphone. Su scala settimanale, il divario cresce ancora. Ai libri si dedicano, in media, 1 ora e 43 minuti; al telefonino 10 ore e 28 minuti.
RINNOVAMENTO PER QUOTIDIANI DEL SUD – Gazzetta del Sud e Giornale di Sicilia si sono rinnovati graficamente. Sono quotidiani che appartengono alla Società Editrice Sud che, oltre alle due testate citate detiene la proprietà anche con le tv Rtp e Tgs, i siti web dei due giornali, le radio Antenna dello Stretto e Rgs. Il presidente della Ses, Lino Morgante, in un editoriale di presentazione ha spiegato che il restyling grafico corrisponde ad un «impegno professionale sociale, irrinunciabile tratto distintivo che dal punto di vista dell’informazione si traduce nell’approfondimento dei temi ritenuti prevalenti da sottoporre ai lettori prima delle altre notizie, che saranno comunque trattate in sintesi». Ci saranno più fotografie e la sezione dedicata all’economia e alla finanza sarà ampliata mentre «le cronache legate al territorio continueranno a essere la sezione portante dei due quotidiani, che insieme coprono tutta la Calabria e la Sicilia. Il Sud del Paese ma, al contempo, il Nord di un Sud ricco di prospettive e in pieno sviluppo. Basti guardare alle ingenti risorse economiche che si muovono dai Paesi del Golfo, pure verso l’Italia, e al traffico merci che attraversa Suez e strizza l’occhio con grande interesse ai porti e alla logistica da Palermo a Gioia Tauro». E poi più spazio allo sport e alle informazioni televisive per guidare il lettore «nel mondo sempre più vasto delle televisioni, dove non si contano più i canali, le piattaforme e le offerte a pagamento». La Gazzetta del Sud è nata 73 anni orsono mentre il Giornale di Sicilia ha 165 anni di vita.
VOICE OF AMERICA – Giornalisti e dipendenti della radio Voice of America, hanno fatto causa a Donald Trump che ha chiuso la storica emittente americana, fondata tra gli Anni ’40 e ’50 per contrastare la propaganda nazista e sovietica. L’agenzia Adnkronos sottolinea che secondo i sindacati e Reporter senza frontiere, la chiusura viola il primo emendamento, che garantisce la libertà di espressione, ed altre leggi federali e si chiede l’immediato ripristino dell’emittente, insieme a Radio Free Europe/Radio Liberty, Radio Free Asia e Middle Eastern Broadcast Network. La radio trasmetteva in più di 100 Paesi del mondo in 46 lingue diverse. La radio, per legge, non può trasmettere negli Stati Uniti. Lo può fare solo dall’estero e i suoi giornalisti sono dipendenti federali e, quindi, dipendenti pubblici. Negli Anni ’50 è stata una voce importante della “caccia ai comunisti”.
IL PAESE CON PIÙ GIORNALISTI MINACCIATI – Nel 2024 il Paese europeo con più giornalisti minacciati, con più giornalisti sotto scorta è risultata l’Italia. È quello che si apprende da un convegno organizzato dall’Osservatorio Ossigeno per l’Informazione. Nel 2024 ci sono state, in Italia, 516 minacce e intimidazioni a giornalisti, blogger e altri operatori dell’informazione colpiti da gravi violenze e abusi in violazione del diritto di informare e di essere informati. Con questi episodi, sono 7.555 i giornalisti minacciati dal 2006 a oggi. Il maggior numero delle minacce si è registrato in Lazio, Veneto, Sicilia e Lombardia. Invece Liguria, Veneto e Umbria sono le regioni con la pressione intimidatoria più alta, in base alla percentuale dei minacciati rispetto al numero dei giornalisti in attività. Le intimidazioni tre volte su quattro sono state messe in atto con avvertimenti di vario tipo (insulti, scritte offensive, post sui social). Il 22% è stato eseguito con querele temerarie e altre azioni legali pretestuose provenienti per la metà da politici e amministrazioni pubbliche. In calo le aggressioni e i danneggiamenti rispetto al 2023. E chi minaccia maggiormente? Sono soggetti e istituzioni pubbliche (26%) e per il resto dall’ambiente sociale (15%), dalla criminalità (13%). Tra i fatti più rilevanti del 2024, in particolare, il Rapporto 2024 segnala: alcuni episodi di cronisti fermati dalla polizia a Roma, Padova e Messina mentre seguivano manifestazioni di protesta, l’uso di trojan e perquisizioni invasive per scoprire le fonti di giornalisti non indagati, citazioni per milioni di euro di danni e una condanna a 8 mesi di carcere per un cronista, il severo rapporto della Commissione Europea sullo stato di diritto, che ha contestato all’Italia una serie di inadempienze e ha rivolto precise raccomandazioni, finora ignorate dal governo. Tra le donne (nel 2024 sono il 26% del totale dei minacciati), le operatrici dell’informazione vittime di minacce di genere (manifestazioni di odio, insulti sessisti, aggressioni fisiche) sono il 35%.
GIORNALISTI PREMIATI – Il premio in ricordo di Mario Sarzanini, giornalista giudiziario di Roma, morto nel 2021, è andato a Vincenzo Bisbiglia de Il Fatto Quotidiano. Ci lavora dal 2017 e ha prodotto tante inchieste: una delle più famose quella (con la collaborazione di due colleghi, Di Foggia e Salvini) sul Frecciarossa fermato a Ciampino su richiesta del ministro Lollobrigida e poi quella sul tentato furto di un profumo al duty-free di Fiumicino da parte del deputato Fassino. Bisbiglia è nato a Roma nel 1981. Per le Tv premiato Vittorio Brumotti di Striscia la notizia, classe 1980. Sempre in prima linea contro l’occupazione abusiva dei parcheggi per disabili. Più volte aggredito e minacciato per le sue inchieste. Per le agenzie di stampa, premiato Marco Maffettone dell’Ansa. Ha seguito il giallo di via Poma, il delitto dell’Olgiata, Ustica e il caso Orlandi nonché l’indagine su Mafia Capitale e sul terrorismo e l’assassinio di Giulio Regeni. Per la Radio, premiata Giusi Legrenzi, Rtl 102.5. Nata in provincia di Brescia, nel 1989 approda a Rtl. La sua voce da molti anni è una colonna sonora mattutina, dalle 6 alle 9, con “Non stop news”. Per gli Uffici stampa, premiato Agostino Vitolo che inizia a 18 anni a collaborare con Tv e quotidiani. Il 12 febbraio 1992 è il primo giornalista ad arrivare a Pontecagnano Faiano dove sono stati uccisi due giovani carabinieri. Lui stesso, nel 1998, si arruolerà nei carabinieri e oggi dirige l’Ufficio stampa del Comando Provinciale di Roma. E poi un premio alla carriera: al grande fotoreporter Rino Barillari, 80 anni ma ancora in attività. Un premio speciale è andato al film “Il ragazzo dai pantaloni rosa”, sul suicidio a causa di bullismo e cyber bullismo di Andrea Spezzacatena.
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