Polenta per tutti

Il capogruppo della Lega in Lombardia aveva assunto il genero e lo pagavamo noi per distribuire i volantini. La ricetta economica dei leghisti: tassare le puttane

di Adriano Todaro - martedì 22 gennaio 2013 - 2483 letture

Ricordate Stefano? Come no! Fate uno sforzo. Niente? Vabbè vi porgo l’aiutino: Regione Lombardia... Indagati 61 consiglieri... Capogruppo della Lega... Ecco, sì proprio lui, Stefano Galli, il leghista duro e puro che dagli scranni del Pirellone si batteva come un leone contro gli sprechi di "Roma Ladrona" che, come risaputo, "la Lega non perdona" e, naturalmente, contro i "negher".

Stefano era stato indagato perché accusato di aver pagato il pranzo di nozze della figlia Verdiana (103 invitati) con soldi pubblici. In prima battuta Stefano, che è un fine fondista del pensiero, si era riprodotto in uno scandagliamento dell’animo umano e, virilmente, aveva dichiarato: "Me ne sbatto i coglioni!".

Poi è passato ad argomenti più incisivi ma volatili del tipo: "Quando si è sposata non me lo ricordo". Ora dimenticarsi della data del matrimonio della figlia, non è bello ma può capitare. Con tutto quello che deve fare in Regione, Stefano non può ricordarsi anche della data del matrimonio. E poi sono passati più di due anni. Lui, di anni, ne ha 55 e a nostro parere dovrebbe cominciare a prendere qualche pastiglietta per la memoria. Ricordati, Stefano, che l’Alzheimer può creare danni irreversibili. Alla fine, però, si è risolto tutto e il capogruppo leghista ha utilizzato le nuove tecnologie per difendersi e spiegare il malinteso. La dichiarazione, via Facebook, è un capolavoro di stile. Dovrebbe diventare punto centrale delle Scuole di Alta Politica. Sentite un po’: "Vi comunico che ho provveduto a rimborsare interamente a Regione Lombardia le spese sostenute per il ricevimento matrimoniale di mia figlia, che erroneamente erano state inserite nella mia personale lista dei rimborsi... Chi mi conosce davvero sa che, dopo più di 25 anni di politica onesta e trasparente, non avrei certo rischiato di rovinare la mia vita per 6 mila euro".

Non abbiamo notizie precise del pensiero di chi lo "conosce davvero" ma l’ultima frase ci inquieta. Se invece di 6 mila euro, il costo fosse stato di 6.100 euro, Stefano si sarebbe rovinato? Non è dato sapere. Intanto i magistrati continuano ad indagare ed ecco che spunta Corrado Paroli, il genero di Stefano, lo sposo di Verdiana. Leghista duro e puro anch’esso? Boh! Intanto si dice offeso dal suocero. Sì perché Corrado, dopo il pranzo nuziale, parte subito per il viaggio di nozze e lascia la ricevuta del pagamento del pranzo in una tasca dei pantaloni. Quando dopo due anni viene a sapere del rimborso regionale al suocero, s’incazza come un puma: "Non mi aveva detto niente. E non ha mai rimborsato né me, né mia moglie. Mi sono anche sentito offeso".

Ma il capogruppo della Lega, duro e puro, uno che quando in Consiglio regionale per i 150 anni dell’Unità d’Italia, suonano l’Inno di Mameli, abbandona l’aula, è fondamentalmente un buono, un duro dal cuore sensibile attaccato alle tradizioni, padane, della famiglia. E cosa ti combina Stefano? Nomina Corrado consulente elettorale del gruppo consiliare leghista. Bel colpo!

Un lavoro, immaginiamo, difficilissimo, sempre alle prese con sondaggi, comunicazioni, strategie ecc. E invece sbagliavamo perché sentite cosa racconta Corrado il consulente: "Faccio l’operaio, ho la licenza media e lavoro da quando ho 15 anni... ho fatto prima il tornitore e poi l’imbottigliatore di acqua minerale alla Norda". Ma percepiva soldi per questo importante lavoro? Certo, dagli 8 ai 12 mila euro mensili. E cosa faceva? chiedono a Corrado. Risposta: "Portavo in giro volantini della Lega nella zona di Lecco". Quindi, faceva comunicazione.

Non sappiamo se Stefano Galli verrà riproposto alle prossime elezioni. Ma uno così, se fossimo Maroni, non ce lo faremmo scappare. Lo slogan di Maroni è: "La Lombardia in testa". Per Galli, "Anche mio genero".

Di tutta un’altra pasta, invece, il maître à penser leghista, Matteo Salvini. Intanto altro stile, altro look. Galli è sempre immortalato con giacca senza cravatta e camicione scozzese dove spunta la maglietta della salute. Insomma, un look ruspante-padano, se ci capite. Salvini, invece, camicia con cravatta, senza giacca, anche in pieno inverno come ha visto fare a Renzi. Look moderno, trasgressivo, un look da influenza.

Di mestiere, Salvini fa l’eurodeputato ma anche il segretario lombardo della Lega e, assieme al ridanciano Calderoli, è la testa pensante della Lega. Questo prodigio del sistema, quando fa qualche dichiarazione, mostra sempre sul viso un’espressione di meraviglia. Lui stesso è sorpreso e perplesso delle cose che dice ma soprattutto del fatto che una selva di microfoni e telecamere pendano dalle sue labbra.

Matteo, pochi giorni fa, ha tirato fuori del cilindro un asso. A pensarci bene è l’uovo di Colombo ma l’ha tirato fuori lui, mica il sinistro Ambrosoli. Ora è risaputo che a fumare troppo pakistano ci può essere qualche problema, ma anche a mangiare troppo polenta non si resta immune dalle castronerie.

Berlusconi ha dichiarato che per togliere l’Imu sulla prima casa, aumenterebbe la tassa sulle sigarette, alcol ecc." Io invece ‒ afferma deciso Salvini ‒ quei 4 miliardi li recupererei regolarizzando, controllando e tassando la prostituzione. Magari il Vaticano direbbe di no, ma chi se ne frega!".

Ecco l’uovo di Matteo! Non abbiamo capito bene il riferimento al Vaticano ma i nostri dubbi sono altri. Ad esempio, pagherebbero tutte le puttane d’Italia o solo quelle terrone? O solo quelle che operano in Lombardia ma provengono dal Sud? E se una esercita il nobil mestiere a cavallo fra Lombardia ed Emilia paga o è esentata? Insomma sono problemi grossi perché in questo Paese non c’è problema più impellente di questo.

Ma Bobo, il grande capo, il "barbaro sognante" va oltre: bisogna trattenere in Lombardia il 75% delle tasse che i lombardi versano a "Roma Ladrona". Dice Bobo, famoso suonatore di piffero: "Fanno 16 miliardi. E con quei soldi niente bollo auto, scuole gratis per tutti (i lombardi, ovviamente-Ndr) e due-tre anni di esenzione totale alle imprese". E, aggiungo io, polenta gratis per tutti.

Insomma, la Regione Bengodi. Io sto tranquillo perché sono lombardo e non faccio la puttana. Queste dichiarazioni dimostrano che il vento politico sta cambiando. Diceva Salvini all’inizio di gennaio "Meglio perdere da soli che in compagnia del Cavaliere". E Bobo a più riprese: "Non accetterò nessuno scambio con il Pdl, anzi a questo punto non voglio più parlare di alleanze. Io che ho impugnato le scope per fare pulizia nella Lega faccio fatica a immaginare un patto con il Pdl se in campo c’è ancora il Cavaliere". Infatti, coerentemente, si sono alleati con Berlusconi.

E’ bello essere lombardi perché, in continuazione, ci sentiamo travolgere dal vento impetuoso della storia. Anzi, della Storia Padana.


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