Pera cotta

Al referendum votate per chi volete ma votate SI’

di Adriano Todaro - mercoledì 21 settembre 2016 - 3291 letture

Il tribunale di Firenze ha condannato i due fratelli proprietari della Menarini farmaceutici. Una a 10 anni e mezzo di reclusione e l’altro a 7 anni e sei mesi. Secondo l’Ansa, condannati per frode fiscale e corruzione, ma non per il reato di truffa che secondo i Pm ammontava a 860 milioni di euro. I fratelli Aleotti, tra l’altro, sono stati assolti, perché il fatto non sussiste, anche dall’accusa di riciclaggio delle somme provenienti dal delitto di corruzione per il quale il padre era stato condannato dal tribunale di Napoli nel 1997. Ordinata anche la confisca per un miliardo di euro dai conti all’estero della famiglia. Naturalmente noi confidiamo nella giustizia, negli avvocati e nei giudici del secondo grado e poi del terzo grado di giustizia. In pratica, quando voi avete un po’ di mal di stomaco e andate ad acquistare il Ranidil o il raffreddore e andate in farmacia a far scorta di Vivin C, beh sappiate che i signori Menarini-Aleotti, fino ad ora, si prendevano i soldi ma non pagavano le tasse. In compenso finanziavano il Democristiano con i Nei, ma questa è un’altra storia e poi ognuno, con i nostri soldi, fa quello che vuole. Comunque se siete contro i Menarini che non pagano le tasse o contro il Vivin C che non fa un cazzo, oggi avete nelle vostre mani uno strumento fortissimo: il referendum sulla Costituzione. Votate SI’ e tutto sarà perfetto: i padroni continueranno a non pagare le tasse e il Vivin C a non fare un cazzo.

I politici devono stare fuori dalle banche. Lo aveva detto, a suo tempo, la nostra guida. E, infatti, i politici non entrano mai nelle banche come tutti i poveri mortali. Loro nelle banche ci stanno per mandato divino. Prendete la banca di Siena, la Mps. L’amministratore delegato è Fabrizio Viola messo lì per risolvere i grandi problemi del Monte dei Paschi. Poco tempo fa, gli amici americani della banca JP Morgan dicono che è necessario cambiarlo. Naturalmente noi siamo un popolo sovrano e mica ci facciamo dire cosa dobbiamo fare. Infatti, Viola è cacciato e, al suo posto, il boy scout fiorentino ci mette Marco Morelli, un verginello che stava già nella gestione fallimentare di Mussari e, guarda caso, ha avuto contatti con la Morgan come consulente di gestione patrimoniale ai clienti facoltosi. Intanto che ci sono, però, gli americani e quello che voleva i politici fuori dalle banche, cambiano anche il presidente della banca Massimo Tononi. Si sa l’appetito viene mangiando. Comunque non preoccupatevi di Viola. Gli hanno dato 3 milioni di euro come buonuscita e continuerà, proprio perché la banca di Siena è in crisi, a percepire 749.096 euro lordi sino alla scadenza del suo mandato che sarà nell’aprile del 2018. Se siete d’accordo con Viola, se lo siete, invece, con il signor Morgan, se appoggiate lo slogan del nostro condottiero sui politici fuori dalle banche, avete nelle vostre mani uno strumento fortissimo: il referendum sulla Costituzione. Votate SI’ e tutto sarà perfetto: Viola e Violette varie continueranno a percepire 3 milioni di buonuscita; i politici saranno tenuti fuori dalle banche, magari nelle vie adiacenti; le banche americane continueranno a decidere sulle nostre.

A proposito di popolo sovrano. Un ottimo assist sul referendum costituzionale è stato posto da John Phillips che di mestiere fa l’ambasciatore americano in Italia. Secondo il suo parere se dovesse vincere il NO, l’Italia farebbe un passo indietro (un altro?) e le industrie Usa non verrebbero più a lavorare in Italia. Che cosa centra il referendum con gli americani, direte voi? Beata incoscienza. Certo che centra. Perché gli americani hanno diritto di dire SI’ al cambio della nostra Costituzione ma si guardano bene di cambiare la loro che è molta più vecchia della nostra. D’altronde è dal 1948 che decidono gli americani su cosa debbano fare gli italiani. Dopo qualche giorno, il Muto di Palermo ha parlato. Miracolo! E cosa ha detto: ha detto che “Naturalmente la sovranità resta agli elettori italiani”. Bella, forte, decisiva, coraggiosa, durissima frase. Obama si è spaventato di più che vedere Hilary con la polmonite che strabuzza gli occhi. Comunque la pensiate, avete nelle vostre mani uno strumento fortissimo: il referendum sulla Costituzione. Votate SI’ e tutto sarà perfetto: il miracolo si compirà di nuovo e il muto riprenderà la favella.

Conoscete Abdesselem El Danaf, operaio egiziano di 53 anni? Beh non lo conoscerete più perché è morto il 14 settembre scorso, investito da un camion. Padre di cinque figli, stava manifestando nella sede piacentina dell’azienda logistica Gls per il mancato rispetto degli accordi per le assunzioni a tempo determinato dei precari. Secondo la versione dei compagni, un camionista è stato incitato a forzare il picchetto da un dirigente dell’azienda. E secondo voi come finirà la vicenda? Allora vediamo un po’. Il morto è un egiziano, è un operaio sfigato e ha cinque figli (al suo Paese faceva il professore). Ogni anno era licenziato e riassunto. Lavorava dalle 20 alle 6 di mattina come facchino per 1.200 euro al mese. Il capo della procura di Piacenza Salvatore Cappelleri ha immediatamente dichiarato che “in quel momento non vi era alcuna manifestazione di protesta o alcun blocco da parte degli operai”. Ma allora che ci stavano a fare, davanti all’azienda, decine di operai con le bandiere del sindacato Usb? Forse non avevano nulla da fare e per tirare le 6 del mattino passeggiavano conversando amabilmente. Per fortuna è prontamente arrivata la solidarietà da parte del governo per bocca o, meglio, per twitter dalla viceministra allo Sviluppo economico Teresa Bellanova. Teresa, che è una ex sindacalista, sa bene come vanno queste cose e allora ha scritto una frase semplice ma nello stesso tempo profonda: “Non doveva accadere”. E’ lo stesso pensiero di Abdesselem El Danaf ma lui non c’è più. Più articolato il messaggio dello statista di Rignano che si dice vicino: “alla famiglia dell’operaio deceduto. Responsabilità non restino impunite, nessuno può morire manifestando”. Invece se non manifestava, poteva morire, magari cadendo da un’impalcatura o come è successo all’operaio di 21 anni, qualche giorno fa, all’Ilva, il 15 settembre in provincia di Udine e a Parma e il 17 settembre a Roma. Siamo un Paese unico: diminuiscono i lavoratori e aumentano i morti sul lavoro: nel 2015 sono stati 1246, 94 in più rispetto al 2014. Oggi avete nelle vostre mani uno strumento fortissimo: il referendum sulla Costituzione. Votate SI’ e tutto sarà perfetto: non ci saranno più egiziani, anzi non ci saranno più operai di nessun genere, non ci saranno manifestazioni per il posto di lavoro, non morirà più nessuno. E sarà, come dice quella canzone, tre volte Natale e festa tutto il giorno.

E’ stato socialista, ragioniere, docente universitario, filosofo, cattolico, difensore dei magistrati di Mani Pulite. Poi però cambia idea e si reca, nel 2004, a Hammamet e dichiara che Craxi è “patrimonio della Repubblica”. Nel passato ha definito Berlusconi “a metà strada tra un cabarettista azzimato e un venditore televisivo di stoviglie” ma non esita a diventare parlamentare di Forza Italia e, soprattutto, presidente del Senato. Si è inventato un movimento, la “Convenzione per la giustizia” composto da due sole persone, lui e Marco Boato. In questo modo, però, ha fatto prendere i soldi del finanziamento pubblico a Il Foglio di Giuliano Ferrara. Ha tantissime benemerenze fra cui la Gran Croce dell’Ordine dell’Infante Dom Henrique (Portogallo) ma non chiedetemi cosa sia. Ormai, in Italia, solo io e il ragioniere Filippetti non abbiamo nessuna croce al merito. Un personaggio con queste credenziali, così coerente, secondo voi, come voterà al prossimo referendum costituzionale? Intanto vi dico che di nome fa Marcello e di cognome Pera e ha fondato un Comitato per il SI’ perché, ha affermato, “Se vince il NO in Italia non si parlerà più di riforme per dieci anni…”. Non sarebbe male perché ogni volta che in Italia si fa una riforma chi lo prende in quel posto sono sempre i lavoratori. Oggi avete nelle vostre mani uno strumento fortissimo: il referendum sulla Costituzione. Votate SI’ e tutto sarà perfetto: Pera resterà coerente con le proprie idee, noi continueremo a retribuirlo profumatamente, riceverà un’altra Croce al merito di qualche Infante e noi continueremo a prenderlo in quel posto.

A Roma i venditori di pere cotte erano definiti peracottari. In questa vicenda del referendum ho l’impressione che i peracottari aumentino ogni giorno che passa.


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