Oddo/Dudù libero anche tu!

A pochi chilometri da Arcore, un altro imprenditore messo in galera. Continua la repressione comunista dei magistrati
Da Arcore, dove abita Dudù ma anche l’Omino Asfaltato, ad Usmate Velate ci sono 4 chilometri e mezzo. In auto, in 9 minuti si passa da un paese all’altro. Chi abita ad Arcore l’abbiamo detto ma cosa centra Usmate Velate? Beh ad Usmate, ci abita un collega, diciamo così, dell’Omino Furibondo, tal Andrea Oddo, 44 anni, fondatore del "Gruppo Viesse International Holding".
Anche Oddo si è fatto da sé come il suo collega di Arcore. Gente abituata a lavorare sodo, brianzoli rocciosi che fanno i "danée" e fanno lavorare tanta gente. Oddo, 5 anni fa, era partito con una piccola impresa di pulizie. Oggi è a capo di un impero di 10 società, 80 milioni di euro di fatturato e 2.200 lavoratori sparsi un po’ in tutta Italia. La Viesse è leader nella fornitura dei servizi alle aziende, dalle pulizie alle mense scolastiche, dal lavoro interinale alla vendita di immobili.
Tutto bene quindi se non che la solita magistratura comunista, comincia ad indagare e scopre una presunta evasione di imposte e di contributi all’Inps e all’Inail per 50 milioni di euro, basata sulla falsificazione della contabilità e sull’illecito utilizzo delle compensazioni tra crediti Iva e debiti tributari e previdenziali. Risultato: la holding rischia il fallimento e i lavoratori il posto di lavoro. Ecco a cosa porta la "via giudiziaria al socialismo", questi sono i risultati.
Intanto la Guardia di Finanza ha sequestrato, in via cautelativa, un vero e proprio impero immobiliare che facevano capo a questo capitano coraggioso direttamente o attraverso familiari e società. Si tratta di una lussuosa residenza ad Alghero, una villa con piscina, sauna e bagno turco a Lesmo, sei villette a Villasanta (sempre in Brianza), 13 appartamenti e 43 capannoni industriali. In più hanno messo i sigilli ad una quarantina di terreni, fra le provincie di Milano, Monza, Bergamo, Lecco e Sassari. Inoltre sono state poste sotto sequestro anche disponibilità liquide su conti correnti facenti capo all’imprenditore per circa 100 mila euro. Il tutto per un importo pari a 50 milioni di euro, ossia il controvalore della frode contestata all’indagato ed in concorso agli amministratori delle società del Gruppo che si sono prestati a figurare come rappresentanti legali delle aziende. Il geniale imprenditore è stato rinchiuso nel carcere di Monza.
Questo episodio si presta ad alcune considerazioni. Prima di tutto risalta da questa vicenda un’ingiustizia profonda per coloro che operano nel mondo imprenditoriale. Ma come? Uno fa lavorare 2.200 persone e i magistrati lo mettono in galera? Ma che società è mai questa? Ha evaso, vabbè ma chi non evade. Quelli a reddito fisso, direte voi. Ma potenzialmente sono evasori anch’essi. Se fossero stati al posto di Oddo o dell’Omino Fardato, avrebbero evaso anche loro. Perché, dunque scandalizzarci?
Ma c’è un’altra ingiustizia che noi vogliamo sottolineare ed è la disparità di trattamento fra l’Omino di Arcore e l’Oddo di Usmate Velate. Uno è evasore conclamato, l’altro presunto. Uno siede in Parlamento, l’altro nel carcere di Monza. Uno fa i proclami in Tv, l’altro può parlare solo con il proprio avvocato nel parlatorio del carcere. Di uno si è interessato anche il presidente della Repubblica, l’inquilino incollato sul Colle, per Oddo nessun politico è intervenuto. A lui poi, hanno sequestrato tutto, all’altro nulla. Vi pare giusto tutto ciò?
Per questo vorrei farmi promotore di una raccolta firme affinché Oddo sia restituito alle sue amate villette. D’altronde non ha ammazzato nessuno, ha solo evaso un po’, ma a fin di bene. E poi vorrei organizzare una manifestazione, anzi una "Marcia della Libertà" fra Arcore e Usmate Velate, una catena umana che dalla residenza arcoriana dell’Omino Gonfio raggiunga la residenza oddiana, al grido di "Oddo/Dudù, libero anche tu!". Certo per far ciò è necessario essere degli specialisti, creare l’evento. Io non sono capace e così ho pensato di farmi organizzare il tutto dalla onorevole Santa Che? Magari invade il carcere di Monza, va in Tv, insomma organizza tutto per benino.
Ci sono due problemi tecnici da risolvere. Il primo è che fare 4 chilometri e mezzo con il tacco 12 è dura, meglio le ballerine; il secondo più che un problema tecnico è una speranza. La speranza che alla manifestazione la Santa Che? non porti il suo fidanzatino perché ogni qualvolta c’è lui presente s’ammoscia tutto. Infatti, guardare Za-la-Mort Sallusti è come guardare un tinello di formica un lunedì mattina piovoso.
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