La peggio vecchiaia

Scontro rivoluzionario fra sciarpe, belli capelli e maglioncini
La rivoluzione, si sa, non è un pranzo di gala e quindi, quando la si compie, bisogna picchiare duro e andare sino in fondo. Qua stiamo parlando di un gruppo di rivoluzionari che stanno sempre sulle barricate, che sgobbano da mane a sera, che cercano sempre di andare avanti, con grande solidarietà, senza guardare il proprio interesse, i pacchetti azionari e le manovre di Borsa.
Pensavo a tutte queste cose leggendo le cronache del licenziamento di Luca Bellachioma, licenziamento avvenuto, diciamo così, per mano di Maglioncino Marchionne, il padrone. In pratica, Luca è stato licenziato dalla Ferrari dopo anni di onorato e disinteressato servizio. Siamo realmente dispiaciuti per il licenziamento e siamo in ambasce per le sorti future di Bellachioma. Ce la farà? Luca guadagnava solo 5 milioni l’anno e oggi ho notato, quando sono andato a fare la spesa alla Coop, che l’uva costa 2 euro e 79 al chilo. Ecco perché siamo preoccupati. Come farà ad andare ancora dal parrucchiere e sistemarsi i belli capelli?
Guardate che sono problemi non da poco. Dall’altra parte ci sta Maglioncino che ormai avrebbe bisogno di essere lavato, il maglioncino, s’intende. Sì perché comincia a puzzare, soprattutto quando fa caldo. Quando è andato a parlare alla festa di Comunione e Fatturazione, c’erano 30 gradi, era tutto sudato ma stoicamente continuava a parlare. Aveva dato ordine al suo speechwriter di scrivergli un discorso rivolto ai giovani, perché le menti fervide di CL gli avevano assicurato una platea numerosa di giovani accorsi per ascoltarlo. E invece c’erano solo penne bianche. Ma lui è uno svizzero-canadese ed è risaputo che gli svizzeri-canadesi sono delle testuggini, vanno sempre avanti. Questo è uno che se si mette in testa di scalare l’Everest con solo il maglioncino e le ciabatte infradito, lo fa. E così ai pensionati che l’ascoltavano ha tuonato: "Il vostro futuro non dipende da nessun altro se non da voi". Poi li ha guardati, uno per uno negli occhi e in modo imperativo li ha esortati ad "Accettare la sfida dell’ignoto".
Le pantere grigie hanno subito pensato che quello portava sfiga e non vedevano l’ora che terminasse di parlare per andare a mangiare i tortellini, ma in modo spirituale. Maglioncino, invece, è andato avanti spiegando che ha salvato la Fiat, che ha fatto bene ad uscire dalla Confindustria e ad andarsene all’estero, come un emigrante qualsiasi. Ad un certo punto ha anche affermato che "L’Italia è un Paese incapace di reagire, con il 43 per cento di disoccupazione giovanile e ci comportiamo come fossimo un’isola felice".
Vedi un po’, hanno pensato i pensionati cattolici di Rimini, che questo ora c’invita a ribellarci? Non vorrà mica mandarci in catena a lavorare? Invece no perché lo svizzero-canadese è timorato di Dio e dalle banche. Ha preferito far vedere un video dove si vede un sindacalista dell’Indiana (dove c’era la Chrysler riaperta da Maglioncino") che grida: "Thank you Sergio" e lo abbraccia.
Così dovrebbero fare i sindacalisti italiani, mica la guerra a Sergio. E mentre lo svizzero-canadese parla di un Paese, il nostro, incapace di reagire, lui, invece, ha reagito benissimo e ha messo in cassa integrazione, da anni, 18 mila lavoratori. Tanto li paghiamo noi.
Comunque, per tornare al licenziamento del lavoratore Luca, ci sono state un po’ di manfrine, dichiarazioni, avvocati, riunioni più o meno segrete. Ma poi tutto si è, per fortuna, risolto: Bellachioma se ne va con 27 milioni di liquidazione. Mica tanti. Alessandro Profumo il banchiere più amato dai Ds se n’è andato con 40 milioni, anche se due, pensate un po’, li ha dati in beneficenza.
Dalla parte di Bellachioma si è schierato un altro barricadiero, quello con la sciarpa anche d’estate, lo scarparo della Tod’s. Il capitale umano ora è completo. Assieme a Luca, è uno degli azionisti dei treni Italo che sembra proprio non vadano bene. Comunque non preoccupatevi troppo perché anche se fallisse Italo, gli azionisti si salverebbero perché perderebbero ben poco, circa 9 milioni ciascuno (con i due c’è anche Gianni Punzo). Banca Intesa San Paolo invece ne rischia 400 di milioni. E mille dipendenti rischierebbero il posto di lavoro. Ma questi sono dettagli che non possono inficiare le strategie dei grandi capitalisti privati con i soldi degli altri.
E’ il solito capitalismo straccione sempre pronto a criticare le imprese statali fin quando non si permette loro di mungere lo Stato. Lo hanno fatto con i treni, con la Fiat, con l’Alitalia, con decine e decine di aziende che hanno preso i nostri soldi e poi hanno licenziato.
Lo scarparo con la sciarpa ha difeso Bellachioma portando all’attenzione di tutti un dato incontrovertibile. Riferendosi a Maglioncino ha affermato che "Se si sente orgoglioso di essere italiano, cominci a pagare le sue tasse personali in Italia dove le pagano i lavoratori Fiat". Non fa una grinza. Questo lo vediamo bene con basco, stella rossa e con una sciarpa viola attorcigliata al collo mentre dall’alto di una barricata grida "No pasarán!".
Per finire, una notizia che vi risolleverà un po’. Non pensate all’incerto futuro di Bellachioma. Tranquilli. Sarà il nuovo presidente dell’Alitalia araba oltre che ad essere nei consigli di amministrazione di decine di società e vice presidente di Unicredit. Il suo futuro, che auguriamo lungo e senza calvizie (con tanta invidia da parte mia), è assicurato. Il futuro dei lavoratori, invece, no. Ma questi sono solo, ripetiamo, dettagli.
Come diceva Sordi in un celebre film di Monicelli: "Io so’ io e voi non siete un cazzo!". E’ la peggio vecchiaia.
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