Filippescka/Filippescu

Ho un castello e, forse, pagherò l’Imu. Intanto acquisto una pistola con lo sconto. Ma solo per ammazzare albanesi e romeni
Ho passato giorni preoccupanti, alternando ottimismo e pessimismo a seconda di come il governo decideva o, meglio, dichiarava. Ero preoccupato per il mio castello che possiedo in Toscana, per le tasse che debbo pagare. Poi, ecco la ventata di ottimismo: il Piccolo Balilla di Rignano, sentito il macellaio di Fivizzano, detto comunemente Denis il dentifricio, ha deciso che le tasse sulle case non si debbano pagare più. Questa posizione è veramente democratica, è l’Italia del fare, che cambia verso. Democratica perché si tolgono le tasse a tutti, a coloro che hanno penato con i mutui per acquistare tre locali al Giambellino (quartiere milanese non eccelso) e a coloro che possiedono abitazioni di lusso e castelli come il sottoscritto.
Finalmente vedevo l’alba radiosa della democrazia. Poi, una mattina apro il giornale e leggo che per i castelli si paga ancora perché il boy scout ha cambiato idea. Crisi profonda, quindi, per il sottoscritto. Eppure il Consiglio dei ministri avevano votato a favore dello sgravio Imu su case catalogate A/1, A/8, A/9. La domanda è: ma cosa cazzo hanno votato, allora? Ho comunque fiducia perché il Democristiano con i Nei potrebbe ritornare sulle proprie posizioni. E poi io sono sicuro che una soluzione ci troverà, magari mi faranno pagare meno da qualche altra parte, così tanto per recuperare.
D’altronde in Italia si aggiusta sempre tutto, o quasi. Prendete la questione dei contanti sino a 3 mila euro. Non capisco i detrattori di questa norma. Non è meglio che si vada in giro con 3 mila euro in tasca? Magari vado dal salumiere, c’è un piccolo imprevisto ed io, zac, pago subito senza fare brutte figure. Se debbo regalare una borsa a mia moglie, debbo avere i soldi, è lampante. Ed io l’ho già adocchiata. Si tratta della borsa “Bagatelle” di Louis Vuitton che costa 2.250 euro. Quindi io, avendo in tasca 3 mila euro, non solo posso acquistarla ma mi danno anche il resto. Comodo, no?
In questo modo i consumi saliranno e ci sarà un affollamento per assicurarsi le “Bagatelle” che significa sciocchezze, inezie. Sarà anche una sciocchezza, una inezia ma è una bella borsa ed io ho deciso di acquistarla.
E coloro che sono a reddito fisso, i pensionati, quelli senza partita Iva? Beh, scusate, a loro cosa mai gli può importare di comprare le borse Vuitton? D’altronde non è che tutti possono avere tutto. Oggi agevoliamo le partite Iva domani i padroni, dopodomani gli onorevoli, fra una settimana i partiti. Poi si ricomincia e ci mettiamo dentro anche i giornali, i vari presidenti, le Fondazioni e poi ancora i padroni, le partite Iva… E gli operai? I pensionati? Beh gli operai è meglio che pensino a lavorare e in quanto ai pensionati che cazzo vogliono: stanno tutto il giorno a giocare a scopa al bar o a bocce. Cosa se ne fanno della borsa “Bagatelle”? Ci mettono dentro le bocce?
E poi non tediatemi più con chi sta peggio, non ha il lavoro e cose del genere. Già dobbiamo pensare ai malati ed è triste pensare alle brutte cose. Magari mentre mangi vedi in tv quel negretto che piange ed ecco che la crema di tartufo bianco, bacche di goji e uva riesling ti resta sullo stomaco. E sì che quella crema ti è costata 739 euro. E poi debbo pensare anche a coloro che hanno un’ernia al cervello. Fino a qualche anno fa era una malattia rarissima, invece oggi abbonda.
Prendete il caso, ad esempio, del leghista Gianluca Buonanno che di mestiere, oltre che sindaco di Borgosesia è stato, pensate un po’, parlamentare italiano ed europeo. Dunque, qualche giorno fa, un ladro sarebbe entrato nella villa di un pensionato di 65 anni, a Vaprio d’Adda, provincia di Milano. Il ladro, 22 anni, è, naturalmente, un albanese. Secondo quanto detto dal pensionato (la versione dell’albanese non è data sapere, visto che è un pochino morto), attorno all’una del mattino sente dei rumori. Si sveglia prende la pistola, apre la porta della camera da letto, vede un ombra e spara. La mira è ottima malgrado sia tutto buio: l’albanese è centrato. A questo punto l’ernia che ha nel cervello Buonanno dal capello ritto, classe 1966, comincia a farsi sentire proprio per il troppo pensare. E così ecco la civile reazione davanti a simil fatti: i borgosesiani che vogliono acquistare una pistola per difendersi, “potranno usufruire di un contributo comunale di 250 euro, pari a circa il 30% del costo di un’arma da fuoco”.
Naturalmente un cervello così non poteva restare solo. Ed ecco che si aggiunge uno che nel cervello ha ben due ernie. Se Buonanno (si fa per dire) incentiva l’acquisto delle pistole, il presidente della Regione Lombardia, anzi il governatore, quello con gli occhialini rossi, il suonatore di piffero Roberto Maroni fa una promessa: “La Regione Lombardia si accollerà le spese di difesa del pensionato che, per legittima difesa, ha sparato al ladro romeno entrato in casa sua”. (In realtà poi si è scoperto che era albanese-Ndr). Bisogna dire che l’ispettore Callaghan è un omuncolo nei confronti di questi qua, duri e puri.
Insomma, per farsi aiutare i pensionati debbono sparare agli albanesi e, intanto che ci sono, anche ai romeni. Io abito in Lombardia ma il Bobo non mi ha domandato il permesso di utilizzare i miei soldi per difendere uno che ha sparato ad un’ombra di 22 anni. E questo non mi sembra né equo né giusto. Se io sparo al ragionier Filippetti, terzo piano scala C (che è un grande rompimento di coglioni), il Bobo mi difenderà? Forse no perché Filippetti è italiano. Ma se si chiamava Filippescka (nel caso fosse un romeno, Filippescu), la mia difesa era assicurata. A carico dei lombardi.
D’altro canto il Bobo l’hanno eletto i lombardi. Mica come i siculi che ti vanno ad eleggere Crocetta, fra l’altro gay. Noi del Nord, come diceva il maître à penser Bossi, ce l’abbiamo duro. L’alternativa a Bobo era Ambrosoli. Non sia mai! E poi Ambrosoli era onesto e non sa suonare il piffero. Bobo sì. Ed è, anche (Maroni), sotto processo mentre gli hanno ingabbiato il suo vice.
Non so voi ma io avrei tanta voglia, a tutti questi cialtroni, di dargli qualche legnata sul firòm de la r’cena, come dicono i brianzoli, sulla spina dorsale. Debbo convenire che non è un atto democratico ma, francamente, mi sono stancato di essere democratico. E poi, scusate, quando ce vo’ ce vo’.
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