Di parte

C’è proprio poco da ridere. Piuttosto è una nausea che monta
Sì, sono di parte. Sono con coloro che sono scesi o saliti a Roma per manifestare contro le politiche del governo, per la loro dignità, per la libertà di tutti. Sono felice che sia stata una grande manifestazione. E sono dalla parte dell’Usb che venerdì 24 ottobre ha proclamato lo sciopero generale, riuscitissimo.
Sì, sono di parte. Contro quelli che usano le camicie bianche così come non mi sono mai piaciute le camicie nere e poi verdi. E sono contro i maglioncini che fanno trend al punto di portarsi le fabbriche all’estero e lasciarci i cassintegrati.
Sì, sono di parte. Contro coloro che vanno a prendere i figli a scuola con la 4x4, che la lasciano in doppia fila, che portano a spasso il cane e non puliscono le sue deiezioni.
Sì, sono di parte. Dalla parte di chi ha subito l’alluvione e in più ha dovuto sorbirsi le cazzate senza vergogna dei politici.
Sì, sono di parte. Perché, come diceva don Lorenzo Milani, è profondamente ingiusto fare parti uguali fra diseguali. Non mi piacciono gli 80 euro alle neomamme e niente per gli asili nido, soldi dati anche a coloro che guadagnano sino a 90 mila euro l’anno. Si partirà dal 2015 e quelli che sono nati negli ultimi mesi del 2014? In Italia ci sono 1 milione e 400 mila bambini alla fame. Per loro, niente? A settembre, il nostro condottiero aveva annunciato "mille asili nido in mille giorni".
Sì, sono di parte. Dalla parte di coloro che non ritengono giusto acquistare non solo gli F35 ma le armi in genere. Lo dice l’articolo 11 della Costituzione, quella prima dell’avvento dell’Obamino di Rignano.
Sì, sono di parte. Perché non mi piacciono i politici viventi, passati e presenti che hanno l’iniziale del loro cognome che comincia per B. E neppure il re-presidente che ha come iniziale la N. Non perché odio la lettera N ma perché ha firmato e avallato le peggiori porcherie di questi anni. Come può un presidente, anche se si crede re, fare un elogio pubblico alla manovra del governo (venerdì 17 ottobre) e il 21 ottobre dire che la legge di Stabilità "sarà oggetto di un attento esame"? Cosa ha letto, allora, venerdì 17? Poi, naturalmente, come sempre, ha firmato.
Sì, sono di parte. Dalla parte di tutti quei precari che scrivono articoli per giornali provinciali per 3 o 5 euro a pezzo e non riusciranno mai, anche se bravi, ad essere iscritti all’Albo dei giornalisti mentre si riammette all’Ordine un rottame come lo spione Betulla.
Sì, sono di parte. Contro chi elargisce 80 euro (sempre 80!) e ne porta via ben di più. Aumenta la luce e il gas, rincari alimentari per 392 euro, 252 euro per i carburanti (accise comprese) e 195 euro per il riscaldamento. Contro coloro che metteranno in busta paga il Trf, tassandolo notevolmente.
Sì, sono di parte. Sono contro tutte le mariedefilippi e le barbared’urso, i pomeriggi tv, i chierichetti del tempo che fa, i cosiddetti talk show, il bailamme televisivo. Tutto uno spiegamento di forze per ottenebrare, annebbiare, rimbambire, obliare i cervelli degli italiani.
Sì, sono di parte. Mi danno fastidio i servi del potere che pontificano da giornali e tv. I Grandi Giornalisti che invece di chiamare i delinquenti con il loro nome li fanno diventare "furbi", che scambiano, volutamente, i cinici per "intelligenti", i critici per "qualunquisti", gli intransigenti per "moralisti". Che hanno fatto diventare, con la loro piaggeria, il delinquente di Arcore un uomo di Stato ricevuto nei palazzi del potere con tutti gli onori e con la scorta da noi pagata.
Sì, sono di parte. Non ne posso più di queste statuette nazarene che ambiscono a diventare presidenti della Repubblica, tipo i gianniepinotti o la siciliana dell’Ikea. E non ne posso più di quelli che si dicono a sinistra di Renzi ma poi votano tutte le porcate di Renzi. E non ne posso più del giustificatore dei "ragazzi di Salò" e della sua poca dignità.
Sì, sono di parte. Sono contro quei burocrati i quali scrivono che l’obiettivo della legge è "razionalizzare e uniformare le procedure e i tempi di pagamento delle prestazioni previdenziali corrisposte dall’Inps". Traduzione: le pensioni si pagheranno il 10 di ogni mese. Così lo Stato risparmierà le commissioni bancarie. Un milione di pensionati, invece, si ritroveranno all’inizio del mese con i conti bancari in rosso e pagheranno le commissioni a favore delle banche.
Sì, sono di parte. Dalla parte dei lavoratori, dei pensionati, dei precari, degli studenti, di tutti coloro che pur facendo il loro dovere e mandando avanti il nostro Paese, sono tartassati continuamente da una classe inetta, superficiale, cialtrona, che odia i lavoratori e pensa di risolvere tutto con un tweet. Sono contro quelli che permettono di evadere le tasse, di inquinare, di costruire sul demanio, di far fuggire all’estero tanti giovani. Sono contro i vari Tav e Pedemontane riunite.
Sì, sono di parte. Perché non condivido il fatto che su 36 miliardi di manovra non ci sia nulla sul rinnovo dei contratti pubblici fermi dal 2009; non condivido il taglio lineare di 15 miliardi che metteranno in crisi i servizi pubblici e produrranno nuove tasse locali.
Sì, sono di parte. Contro i siciliani dalla Fronte Alta e dal cervello nicu, piccolo. Inutili personaggi che solo in questo povero Paese potevano diventare ministri. Del resto, se lo sono diventati Gasparri e Giovanardi...
Sì, sono di parte. Contro tutti coloro che fanno ricadere tutti i guai nostri sugli immigrati. Come Grillo che afferma cose banali e già previste dalla legge e che sta depauperando la fiducia che gli italiani gli avevano dato, sperando di portare via alle aquile padane della Lega qualche misero voto.
Sì, sono di parte. Quindi partigiano. Mi danno fastidio gli indifferenti perché come diceva un piccolo sardo, un po’ gobbo ma con un grande cervello: "Odio gli indifferenti, credo che vivere vuol dire essere partigiani... Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano".
Sì, sono di parte. Sono contro il ragioniere Filippetti, quello del terzo piano, scala C. Sono contro perché è il prototipo dell’italiano "furbo", che non rispetta la raccolta differenziata, tiene il volume della tv a tutto volume e ha camicie di tutti i colori, per ogni evenienza. E che invece di andare a Roma è andato alla Leopolda per vedere l’apparizione della Madonna dei Boschi Fioriti.
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Il Vangelo secondo Renzi/2 ‒ "Per la nuova generazione la bandiera rossa è il simbolo della Ferrari e non un riferimento politico... L’Internazionale evoca il nerazzurro del calcio e non un futuro socialista e rivoluzionario. E del resto, oggi, ci si appassiona alla politica molto più seguendo un intervento di Bono Vox, leader degli U2, che non studiando le grandi figure della storia italiana" ‒ 2006 ‒ (continua).
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