Aumenta il Pil e il Pilu

Miracolo Expo! A 44 giorni dall’inaugurazione terminato il 18% delle opere
Oggi siamo in grado di annunciarvi uno scoop: l’Expo milanese sarà terminato prima della Salerno-Reggio Calabria. Notizia importantissima che nessun organo di stampa ha, notizia fondamentale per l’economia del Paese, notizia vitale per tante persone.
Fra 44 giorni, il 1° maggio, solo dopo 7 anni da quando Milano si è aggiudicata la manifestazione internazionale, l’Expo aprirà i battenti. Solo la città più laboriosa d’Italia poteva compiere un miracolo del genere, è la supremazia del Nord nei confronti del Sud considerato che la Salerno-Reggio Calabria ha cominciato ad esserci, fra pezzi finiti, riparati, ricominciati e da terminare, dal 1962. E il miracolo milanese è stato possibile solo grazie alla caparbietà di Donna Letizia, la sindaca più amata dei milanesi, talmente amata che non l’hanno più eletta.
Pensate un po’: in soli 7 anni abbiamo già completato ben il 18% delle opere e su 54 padiglioni già venti sono pronti. Non è un miracolo? Certo che sì, a dispetto dei “gufi” che non hanno mai creduto a questa opera ritenuta inutile e dispendiosa. Il boy scout ha promesso che questo sarà “Un anno felix. Expo era uno scandalo, ora è identità”.
L’identità comprende un sacco di tecnologia fra cui gli e-Walls, una ventina di mega schermi che permettono una “UX (user experience) emozionale e di forte impatto” che sono distribuiti nel sito per informare i visitatori. Se non avete capito non preoccupatevi, perché non siete i soli. La cosa bella è che per fare questo sito è necessario espletare una gara di appalto. Sapete quando hanno fatto la gara di appalto? Il 24 febbraio scorso. Quando scadrà? L’11 marzo, una trentina di giorni prima dell’inaugurazione.
Io, che abito in zona, mi sento travolgere dal vento impetuoso della Storia, quella con la S maiuscola. Un vento che coinvolge tanti settori dell’economia, che ridarà fiato a tutto il “sistema Paese” ed anche alla piccola e media industria. Pensate che sono stati già venduti 8 milioni e mezzo di biglietti per un totale di 400 milioni di euro. O, meglio. I biglietti sono stati dati ai tour operator ed altri che a loro volta li dovranno piazzare. Il costo: fra i 27 e i 32 euro. Come usano sempre dire i pubblicitari: un caffè al giorno per un mese. Una stupidata.
Il tema dell’Expo milanese-italiana è, come risaputo, “Nutrire il Pianeta, energia per la vita”. Intanto chi si nutre sono i soliti noti. Ci sono stati amministratori delegati con stipendi da 450 mila euro e l’attuale Commissario unico, Giuseppe Sala, 423 mila euro. In fondo, un po’ abbiamo risparmiato. Chi ci nutrirà per i giorni Expo sarà l’Oscar di Matteo, il Farinetti della compagnia che gestirà la catena Eataly senza gara di appalto. Piccolezze che hanno profondamente offeso Oscar al punto che ha dichiarato: “Se continuano, me ne vado”. E così l’abbiamo implorato di restare, pena morire di fame.
C’è poi il problema delle aziende bloccate dalla magistratura, degli appalti sospetti, di quelli che sono finiti in galera, delle grosse imprese inquisite, dei tentacoli della ‘ndrangheta e mafie varie. Bazzecole, notizie strampalate messe in giro ad arte dai no-Expo per far fallire il progetto. Certo, queste cose sono avvenute, ci sono stati arresti per i subappalti di grandi opere dell’Expo, fra consiglieri comunali eccetera ma in fondo sono cose normali, il tributo da pagare al progresso. E quella questione delle “Vie d’acqua”? Era stata la carta vincente per battere Smirne. Oggi si farà poco o nulla. Ridotto il progetto per un sacco di problemi tecnici, per l’opposizione delle popolazioni e di Italia Nostra, per l’inutilità dell’opera. Doveva essere un grande canale navigabile ed invece ora servirà solo per collegare il canale Villoresi a nord con il Naviglio grande a Sud passando attraverso il sito Expo, fino alla Darsena, il vecchio porto di Milano ora abbandonato. Ormai le Vie d’acqua sono ridotte a poco più di un canale irriguo lungo 20 km accompagnato da piste ciclabili. C’è stato uno spreco di denaro pubblico visto che l’appalto è stato assegnato. E ora si rischiano penali salatissime.
Proprio un bel successo. E il sottosuolo inquinato che, alla fine, pagheremo noi per bonificarlo? E i terreni che una volta terminato la manifestazione resteranno sulla gobba degli italiani? E i nuovi tratti della metro promessi e che non ci saranno? E gli infortuni nei cantieri visto che si lavora giorno e note per terminare?
Per fortuna ci sono anche le cose buone, ad esempio la ricaduta occupazionale che da sola vale la spesa dell’Expo: 2 miliardi di euro, Quando nel 2014 hanno cominciato i lavori, i disoccupati della provincia di Milano sono aumentati di 10 mila unità. In tutta la Lombardia i disoccupati 2014 sono stati 378 mila, passati dall’8 all’8,2 per cento. La media nazionale segnala una lieve crescita dell’occupazione: 0,4%. A Milano, invece, diminuisce. Non è un miracolo?
La buona notizia però c’è anche qui ed io ve l’ho tenuta alla fine. Si prevede forte ripresa in campo sessuale visto che arriveranno per l’Expo, 15 mila professioniste del sesso. Da quando nel Pil si tiene conto di sesso e droga, è stato compiuto un balzo del 3,7%. Nel 2010 la prostituzione aveva un giro di affari di 5 miliardi di euro con 9 milioni di clienti. Figuratevi come cresceranno queste cifre con l’Expo!
Insomma, più Pil per tutti o, come direbbe Cetto La Qualunque, Chiù Pilu pi tutti.
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