Polly Anne Samson

Musa ispiratrice, ma anche autrice dei versi che, con gli assoli suadenti che la chitarra del marito ci ha confezionato negli anni, ci hanno condotto sui nostri voli pindarici.
Louder than words
We bitch and we fight
Diss each other on sight
But this thing we do
These times together
Rain or shine or stormy weather
This thing we do
With world-weary grace
We’ve taken our places
We could curse it or nurse it and give it a name
Or stay home by the fire, filled by desire
Stoking the flame
But we’re here for the ride
The strings bend and slide
As the hours glide by
An old pair of shoes, your favorite blues
Gonna tap out the rhythm
Let’s go with the flow, wherever it goes
We’re more than alive
It’s louder than words
This thing that we do
Louder than words
The way it unfurls
It’s louder than words
The sum of our parts
The beat of our hearts
Is louder than words
Louder than words
Louder than words
This thing they call soul
Is there with a pulse
C’è sempre qualcosa di mistico nei versi scritti da Polly Anne Samson. Spesso contenuti nelle canzoni musicate dal marito David Gilmour, del quale ci siamo occupati in questa rubrica, hanno arricchito la sonorità psichedelica, completando il bagaglio artistico che ha accompagna l’ascoltatore, e quindi anche il lettore, in un viaggio emozionale, al quale non si vorrebbe porre una fine.
L’uscita dell’ultima produzione, dove "ultima" sembrerebbe proprio indicare la chiusura di un ciclo irripetibile, The Endless River dei Pink Floyd, ha sollecitato la curiosità degli appassionati sui versi cantati da Gilmour, in quell’unica traccia accompagnata dalle parole.
Quel grido, quasi uno slogan da riversare nelle strade di ogni singola vita, il pensiero in una voglia, quasi necessità, di lasciare un’impronta del proprio passaggio che superi, appunto, una riduttiva interpretazione delle parole, spesso sviate a proprio uso e consumo. Quasi mai involontariamente.
L’attributo di figlia d’arte ha sicuramente, come non mai, solleticato l’indole compositiva di questa autrice che, forse inizialmente, si era avvicinata alla scrittura in modo meramente professionale, sfruttando la sua attività di giornalista. Il padre Lance Samson fu corrispondente del Morning Star, noto tabloid della sinistra britannica, e la madre era una scrittice cinese, conosciuta per la sua esperienza vissuta nell’Armata Rossa ai tempi di Mao, dalla quale ne ha tratto il romanzo Black Country Girl in Red China. L’incontro con Gilmour ha scoperchiato la natura di scrittrice e poetessa che, al di là delle produzioni musicali del marito, ci auguriamo possa, nell’immediato futuro, consegnarci emozioni louder than words.
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