Milano: manifestazione contro la bomba di Brindisi

Manifestazioni spontanee in diversi punti della città. La Milano democratica si ritrova per solidarizzare con le vittime ma anche per gridare il loro No ai tentativi di sovvertimento della legalità e della democrazia
Hanno cominciato spontaneamente alcuni cittadini ad appendere, sin dalla tarda mattinata di sabato 18 maggio, dei fogli scritti a mano sul monumento equestre di Vittorio Emanuele II, in piazza Duomo a Milano. Foglietti che a poco poco si componevano in una frase unica e, alla fine, si poteva leggere "Brindisi ore 7.45 19.05.2012 / Una bomba davanti a una suola fa strage di vite innocenti. Questo accade oggi in Italia. Non possiamo tacere / farlo ci renderebbe complici / chi siano i mandanti forse non lo sapremo mai ma per rispetto nostro e delle vittime non smetteremo mai di chiedere giustizia ad uno stato / Perché la città non può stare in silenzio".
E Milano non è stata in silenzio. E’ scesa in piazza spontaneamente, sollecitata a farlo da messaggi sms fra amici, su Facebook, su Twitter. E’ un passaparola disorganico ma vero, sentito e, alla fine, sotto un cielo piovoso, in varie zone di Milano ci saranno tanti cittadini che hanno voluto, con la loro presenza fisica, testimoniare il loro cordoglio per le ragazzine colpite e gridare il loro No ai tentativi di reazione che continuano nel nostro Paese.
Alle 17 è previsto un sit-in piazza San Fedele, in pieno centro, tra piazza Duomo e piazza della Scala. Di fronte alla Scala, c’è Palazzo Marino, sede del Municipio e lì sin dal primo pomeriggio ci sono persone ferme davanti al portone municipale. Alla fine saranno in 300 in piazza della Scala con cartelli e bandiere della pace e di Libera l’organizzazione antimafia di don Ciotti che ieri, come noto, era a Brindisi. Gli organizzatori della manifestazione milanese, Basilio Rizzo, presidente del Consiglio comunale e Nando della Chiesa, consulente della commissione antimafia, avevano dato indicazione di partecipare senza bandiere di partito. Indicazione ascoltata solo in parte perché in piazza qualche bandiera c’era.
Altro presidio a pochissima distanza, in via Palestro, davanti al Padiglione d’Arte Moderna. Un luogo-simbolo per Milano perché 19 anni fa, il 27 luglio del 1993, una bomba mafiosa lì, in quella via, aveva ucciso 5 persone. Anche in questo luogo tante persone comuni, cittadini, esponenti di associazioni, di circoli, volontari. Sulle loro facce lo strazio per la vittima e le altre ragazzine ferite, la rabbia dell’impotenza, la consapevolezza del tentativo in atto per sovvertire la democrazia con le bombe. Un copione già visto e vissuto che oggi, come dicono in molti, "colpisce la scuola perché la mafia sa bene che se passa la cultura antimafiosa fra le giovani generazioni, per loro è finita".
Ancora gente in piazza San Fedele e poi in corteo verso via Palestro. Ci sono anche le organizzazioni sindacali, esponenti di partito, tanti di Emergency, centri sociali ed anche il collettivo "Macao", i giovani artisti appena "sloggiati" da un grattacielo vuoto di Ligresti e proprio da sabato occupanti di un palazzo a Brera.
A tutti, alla fine, parleranno Basilio Rizzo, Nando della Chiesa e David Gentili, presidente della Commissione antimafia. Ma la mobilitazione non ha riguardato solo Milano. A Monza, proprio nella mattinata di sabato era prevista la quarta edizione della Marcia della legalità. Hanno partecipato 1.500 studenti delle scuole di Monza, Cornate d’Adda, Concorrezzo, Muggiò e Desio. E la notizia della bomba di Brindisi raggiunge i ragazzi proprio mentre manifestavano per la legalità contro le mafie.
Una brutta giornata a cui abbiamo partecipato con il cuore gonfio di pena e di rabbia. Poi, la notte, anche il terremoto. E anche qua la morte di altri cittadini, di altri lavoratori che alle 4 di notte erano in fabbrica a lavorare. Ma quando sorgerà l’alba del nuovo giorno?
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