Intervista all’Etna

In esclusiva per Girodivite le dichiarazioni dell’Etna sulle vicende che l’hanno coinvolta in questi giorni. Dal nostro inviato
Dopo le notizie pervenute in queste ultime settimane dal vulcano Etna, tra migliaia di scosse telluriche, crolli, l’autostrada chiusa nel tratto tra Acireale e Catania, Girodivite non poteva restare alla finestra in attesa di novità fresche (o calde, se preferite) sulla vicenda. Abbiamo deciso così di mandare sul luogo un nostro inviato per attingere direttamente il punto di vista del diretto interessato.
Una premessa. Rivolgersi al più importante vulcano attivo d’Europa, e uno dei più monitorati del mondo, non è cosa semplice. Innanzitutto, già rivolgersi a questa montagna comporta un grosso dilemma: considerare il vulcano al maschile o al femminile? Sì, perché per tutti è l’Etna, ma i locali lo chiamano anche Mongibello. Noi ci siamo affidati all’istinto, confidando sulla benevolenza millenaria dell’Etna. Altra difficoltà è rappresentata dall’uso del dialetto che il vulcano preferisce usare quando comunica.
Girodivite: "Scusi, signor Mongibello, non le sembra ora di esagerare?"
Etna: "Minchia, tra qualche giorno, tu e tante autre teste i... (censura!) sparerete petardi, tric trac, colpi i pistola e na firriata i minchiate e mi faciti causa a’mia?"
Girodivite: "Si, però, pure il terremoto..."
Etna: "U terremotu? Quali terremotu? U chiami trimuotu chiddu? Ma si m’incazzava comu u Cracatoi, chi facivati?"
Girodivite: "Ma la gente ha avuto paura..."
Etna: "Senti beddu... è da qualche miliuni di anni ca fazzu focu e a terra trema. Addirittura do Quaternario... cercatillu su wikipedia cosa è u Quaternario... e, ora, m’avissi affruntari picchi a genti si scanta?"
Girodivite: "Questo è comprensibile, ma qui abbiamo già un sacco di problemi. La disoccupazione, il traffico... la mafia".
Etna: "U capia... ma sunnu problemi vostri. Io sono stato sempre cca. U sai cuanti strunza ha visto passari in tanti anni? Ah... chista è bella. Da mafia nun vi scantati... e vi scantati i mia?"
Girodivite: "Sì, ma ci sono tante persone innocenti che si sono costruite le case con tanti sacrifici..."
Etna: "I casi? Chiddi fatti cu trallazzu e poi sanati chi condona? Chiddi costruiti sutta i me pedi, dopu aviri tagghiatu arberi, fattu scappari animali e distruttu mezzu munnu?"
Girodivite: "Sì... ma..."
Etna: "Sì, ma... sta minchia! Vui viniti ca, faciti chiddu chi cazzu vuliti, trasfurmati a natura ppi fari minchiati... soddi... speculazioni... e poi, a fini a colpa è puri a mia? Ricordati... nun sugnu ju ca invadu u munnu di l’omini. È u cuntrariu..."
Purtroppo, l’Etna non ha voluto rispondere ad altre domande, congedandoci con una profonda ed intesa fumata zafforosa che ci ha colpiti in pieno facendoci perdere coscienza...
- L’Etna vista dalla spiaggia di Nizza di Sicilia
- Crepuscolo dietro l’Etna fumante
- Il pennacchio dell’Etna visto dal monte Kalfa
- Suggestiva immagine del pennacchio dell’Etna al tramonto
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