Sei all'interno di >> :.: Culture | Libri e idee | Figure retoriche |

Figure retoriche (6): Sinestesia

La sinestesia (dal greco sin = insieme, e aisthánomai = percepire) prevede l’accostamento di due parole appartenenti a due diverse sfere sensoriali 

di Alessandra Calanchi - mercoledì 5 marzo 2025 - 300 letture

La sinestesia (dal greco sin = insieme, e aisthánomai = percepire) prevede l’accostamento di due parole appartenenti a due diverse sfere sensoriali 

Ha largo uso nella poesia e nelle canzoni: es. “sguardi silenziosi” (Virgilio), “voci di tenebra azzurra” (G. Pascoli), “urlo nero” (S. Quasimodo), “il colore del vento” (F. De Andrè)

In realtà non è solo una figura retorica: è anche un fenomeno studiato dalla psicologia, nel cui ambito indica una contaminazione dei sensi nella percezione. Il fenomeno neurologico della sinestesia si realizza quando stimolazioni provenienti da una via sensoriale o cognitiva inducono a delle esperienze, automatiche e involontarie, in un secondo percorso sensoriale o cognitivo. Un interessante articolo che esplora le basi neurali del fenomeno chiede: “Hai mai visto un sapore o udito un colore? Ecco cos’è la sinestesia. Immaginate di assaggiare un dolce (ad esempio la torta alle fragole) e di associare il suo sapore al colore viola. Oppure di essere certi che il colore arancione sia associato a una specifica nota musicale.”

Troviamo un esempio di sinestesia cromatica nel romanzo Conosci l’estate? di Simona Tanzini (Sellerio 2020); per quanto riguarda le scienze sociali, raccomando Sinestesia nella globalità dei linguaggi di Stefania Gerra Lisi (Clueb 1999) e Sinestesia: struttura che connette linguaggi e comportamenti di Stefania Guerra Lisi e Gino Stefani (FrancoAngeli 2016). Su “sinestesia e metafora” cito la bella tesi di dottorato di Sara Ricci (2014) e consiglio il film d’animazione I colori dell’anima di Naoko Yamada (2024)

La correlazione fra sinestesia e creatività è argomento molto dibattuto. Secondo alcuni ricercatori, la sinestesia è popolare tra artisti, scrittori e musicisti (cfr. Duke Ellington, Stevie Wonder, Kandinsky, Van Gogh, Nabokov).

Recentemente si è anche osservato che le persone che “vedono” le lingue straniere le apprendono più velocemente: Katherine Latham distingue fra grapheme-colour, sound-colour e sound-texture (accoppiando rispettivamente il colore con i grafemi, i suoni e le partiture musicali).    


- Ci sono 0 contributi al forum. - Policy sui Forum -