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Altri mondi (2): Lettere dall’Oltre

Lettere dall’Oltre : Storia di una medianità / di Cecilia Magnanensi. - Bologna : Il Settenario, 2021. - 150 p. - ISBN 979-12-80521-04-0.

di Alessandra Calanchi - mercoledì 16 aprile 2025 - 358 letture

Devo fare una confessione, questo libro mi è stato regalato, se no forse non lo avrei comperato. Invece è un libro bellissimo, che consiglio a tutti, anche agli scettici anzi soprattutto a loro. Sentiamo spesso parlare di medianicità, scrittura automatica, sedute spiritiche, ma spesso non andiamo oltre la conoscenza indiretta che ne abbiamo dalla letteratura e dal cinema. Pensiamo ad esempio a un film delizioso come Magic in the Moonlight di Woody Allen (2014), dove un famoso illusionista viene tratto in inganno da una seducente sedicente spiritista… salvo poi innamorarsene perdutamente a dispetto di ogni logica razionale. Oppure al celebre sceneggiato italiano Il segno del comando (Daniele D’Anza 1971), dove la splendida fantasma Anna Gravina incantava il protagonista (e il pubblico) per la sua capacità di transitare dall’una all’altra dimensione. O a tanti altri film divertenti o drammatici, che ruotano comunque sullo stesso tema, cioè: cosa accade dopo la morte? E si può eventualmente comunicare con chi non è più vivo?

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Copertina di Lettere dall’Oltre, di Cecilia Magnanensi

Ovviamente lo spiritismo non ha statuto scientifico, e nemmeno pseudoscientifico (come la parapsicologia), e si configura come passatempo, superstizione, attività legata al paranormale e pertanto guardata con sospetto. Eppure, si fonda su una premessa certamente rilevante dal punto di vista esistenziale, che si ricollega all’essere o non essere shakespeariano, e costituisce quanto meno un interessante ingrediente degli studi culturali e sociologici. Quindi, che si voglia o no abbracciare la possibilità (convinzione, speranza, illusione) di un confine poroso fra diverse dimensioni, raccomando questo libro per la sua precisione, chiarezza, onestà intellettuale e fondamentale umanità.

Corredato di note esaustive e di un’ampia bibliografia, si tratta di un testo che parte dalle notizie storiche per trattare poi della comunicazione mediatica, compresa la psicografia, approdando alle testimonianze e alle considerazioni di tipo artistico, identitario e culturale. È affascinante ripercorrere la nascita e lo sviluppo dello spiritismo, dal misticismo filosofico di Swedenborg alla tiptologia, che nasce negli Stati Uniti intorno al 1848 nei circoli della media alta borghesia. Vediamo in queste pagine come nel tempo si sia sviluppata un’ampia ricerca psichica che ha raccolto via via molti fenomeni di difficile interpretazione - telepatia, chiaroveggenza, infestazioni, percezioni extrasensoriali, psicocinesi…

Fra i nomi citati spiccano l’astronomo francese Camille Flammarion (1842-1925) e il criminologo italiano Cesare Lombroso (1835-1909). Come ricorda Magnanensi, la Society for Psychic Research (1882-) ha contribuito non poco allo psichismo, conducendo ricerche sui fenomeni mediatici che ancora oggi non si sono interrotte. Magnanensi ricorda inoltre che nel Novecento è nientemeno che la corrente letteraria del Surrealismo a legarsi alla scrittura automatica e alla psicoanalisi, fin dal manifesto redatto da Bréton nel 1924.

Un capitolo (e molto di più) è dedicato a Claudia Ferrante, autrice del volume La tua vita cambierà (1988) e per così dire musa ispiratrice del libro, oltre che madre dell’autrice, a cui è dedicato. Cecilia Magnanensi, studiosa di fenomeni paranormali e collaboratrice di Luce e Ombra (la più antica rivista italiana di ricerca psichica) e de Gli amici di Luca (legato alla Casa dei Risvegli Luca De Nigris), ne traccia un ritratto puntuale ma affettuoso, pieno di amore filiale pur nella sua sobrietà quasi scientifica.

Preferendo definirsi sensitiva piuttosto che medium, Ferrante praticava la scrittura automatica dedicandosi anche alla trascrizione a macchina delle classificazioni analitiche che Ernesto Bozzano e Gastone De Bono, importanti esponenti della ricerca psichica in Italia, avevano compilato sulla base del loro patrimonio bibliografico (confluito nella fondazione che si trova a Bologna). Ferrante portò avanti anche una profonda amicizia con la scrittrice americana Pearl Buck, la prima donna a vincere il Nobel per la letteratura negli Stati Uniti nel 1938. Seguono numerose testimonianze, che sono forse quelle che possono incontrare più resistenza fra gli scettici, ma che ritengo ugualmente interessanti per la caratteristica che le accomuna tutte: la sofferenza condivisa nel veder recidere quel cordone ombelicale invisibile che lega l’anima al corpo. È inutile negarlo, contro gli spiritisti si alleano sia gli atei sia i credenti (la Chiesa non accetta queste pratiche), ma dobbiamo concedere al Pensiero Magico - se vogliamo chiamarlo così - di essere molto più vicino all’odierna idea di complessità e di entanglement quantistico rispetto alla linearità convenzionale con cui siamo stati educati a percepire il percorso nascita-morte. E ammettiamolo, quante volte (indipendentemente da quella che viene chiamata Fede) ci è sembrato di ricevere un dono dall’aldilà, o abbiamo interpretato un dato oggettivo come un segnale di natura extrasensoriale? Mai? Proprio mai? Sicuri…? E in ogni caso, interrogarsi sulla dimensione spirituale fa parte della nostra natura umana. Ampliare la nostra conoscenza e la nostra coscienza, esplorare mondi (anche quelli invisibili) sono parte integrante della nostra specie. E saremmo veramente caduti molto in basso se i nostri unici interessi fossero quelli strettamente materiali, e se non ci consentissimo quel prezioso momento di esitazione da cui può scaturire la consapevolezza, o almeno il dubbio, che forse avremmo bisogno di una migliore preparazione alla morte, nostra o dei nostri cari, in una società drammaticamente segnata da malattie, guerre e catastrofi, e al contempo pateticamente impegnata a farci vivere qualche anno di più grazie a farmaci e chirurgia che comunque non ci daranno la vita eterna.

Il libro si conclude con un capitolo dedicato a manifestazioni artistiche (dipinti e poesie) e due sezioni che riportano rispettivamente il parere del grafologo e il parere del parapsicologo. Un dato che personalmente ho trovato davvero intrigante è che la grafologa professionista Elisabetta Settembrini abbia accertato che Ferrante fosse in grado di captare il gesto grafico di individui di cui aveva visto solo la fotografia. Trovo ancor più intrigante che il parapsicologo (dott. Giovanni Iannuzzo), pur chiarendo la sua posizione antispiritualista, ammetta che la sensitiva riuscisse volontariamente a entrare in uno stato di coscienza in cui aveva accesso a informazioni impossibili da ottenere in uno stato di coscienza “normale”. Varcava insomma - scrive - quelle che Aldous Huxley definisce “Porte della percezione” (1954) Anche senza ricorrere alla letteratura, e restando nella realtà, lo psicologo sostiene che, così come si stanno ancora studiando i sogni, ci sia molto materiale di ricerca per definire i confini dell’io, gli stati mentali, i confini extrasensoriali.


Cecilia Magnanensi è studiosa di fenomeni paranormali. Per anni collaboratrice di Luce e ombra, la più antica rivista italiana di ricerca psichica, e della Fondazione Biblioteca Bazzano-De Boni, oggi scrive per Gli amici di Luca, legato alla Casa dei Risvegli Luca de Nigris di Bologna. Ha creato il blog “Magicamente Colibrì” e la casa editrice Il Settenario.



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