Figure retoriche (8): Litote

La litote (dal greco antico litótes, “semplicità” e “attenuazione”, da litós “semplice”) consiste nell’affermare un concetto negando il suo opposto...
La litote (dal greco antico litótes, “semplicità” e “attenuazione”, da litós “semplice”) consiste nell’affermare un concetto negando il suo opposto, spesso al fine di attenuare o rendere meno sgradevole ciò che si dice, es. il compito non è andato male (= è andato benino ma non benissimo); non sei stato simpatico (= sei stato un po’ antipatico).
Altri usi: (treccani.it)
Una persona non è priva d’ingegno (per dire che ha ingegno notevole), che si è avuto un danno non indifferente (cioè abbastanza grave), che un impiegato non brilla per la sua puntualità, ecc.
Ancora, questa figura retorica viene usata per attenuare od anche per enfatizzare un concetto:
per attenuare, quando l’effetto di un’espressione enunciata in modo diretto può risultare offensiva o troppo cruda o presuntuosa, es: dire non bello anziché usare l’aggettivo brutto.
per rafforzare, quando si vuole sottolineare un concetto per es. affermare per i suoi figli ha fatto non pochi sacrifici per dire che si è sacrificato molto;
per porre in rilievo con ironia ciò che si afferma, es. per definire una persona non particolarmente acuta si dice: non è un’aquila oppure non è un genio.
In letteratura è famoso il “non tacque” di Ugo Foscolo, A Zacinto (= parlò di)
Nel giornalismo viene accusata di essere un espediente che manipola il linguaggio: vedasi ad esempio questo commento:
«Ieri sera al telegiornale ho sentito: “la ragazza è risultata non negativa ai test per droga”.
Bastava dire, in modo più chiaro, “positiva”.
L’uso della figura retorica della litote (doppia negazione), spesso utile per aggiungere enfasi o ironia, è diventata parte importante del politically correct, perché permette una formulazione attenuata di un giudizio o di un’idea attraverso la negazione del suo contrario.
Ma spesso complica inutilmente il linguaggio.
Inoltre quando è inutile, è anche volutamente forzata e dannosa.
Le parole esprimono idee, pensieri convinzioni.
La comunicazione non è mai neutra e innocua.»
A chi voglia approfondire consiglio l’articolo di Daria Evangelista e Giulia Tonani “Una figura bifronte? Per un ripensamento degli usi della litote in diversi generi testuali”, in Lingue e Culture dei Media v.7, n.1-2, 2023, pp. 22-37.
A chi legge in inglese raccomando invece questo, sull’uso politico della litote da parte di Trump (2020) dove impariamo per esempio che
“not without doubt does not express exactly the same as not with some doubt; not uncommon is weaker than common; and not unhandsome than handsome.” (non senza dubbio non è esattamente identico a con qualche dubbio; non fuori dal comune è più debole di comune; e non privo di bellezza è più debole di bello).
L’articolo elenca e analizza tre tipi di litote:
esempi:
1, Lo dico non senza soddisfazione (negazione + negazione)
2, Chomsky non è idiota (negazione + aggettivo)
3, Non tutti gli insegnanti hanno esperienza (negazione più sostantivo)
Inoltre, molti suoi discorsi terminano con “not good” che è molto più forte di “bad” perché il NOT in alcuni casi rafforza. Così come “We will NOT fail”, oppure “Walls are NOT immoral”.
Questo articolo è stato scritto cinque anni fa e pertanto non può riportare esempi più recenti, che sono comunque sotto i nostri occhi. Quanto al nostro governo, vediamo anche in Italia una crescita vertiginosa del “non”
Es. (e lo riporta nientemeno che La voce del patriota)
Non lasciamo spazi ad altre potenze
Non possiamo rimanere indifferenti
Non possiamo essere lasciati da soli sul fianco Sud
Esercizio
In qualsiasi giornale, online o cartaceo, cerchiamo tutte le negazioni in un articolo / discorso politico /relazione (non, niente, nessuno, né, mai, no, senza, ecc.) e proviamo a invertirle nel positivo – e stiamo a vedere l’effetto che fa.
Se non ne troviamo, tiriamo un respiro di sollievo e passiamo ad altro.
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