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Altri mondi (4): L’entrata nel mondo altro

Ingresso gratuito / di Usha Piscini. - 1 ed. - Senigallia: Ventura Edizioni, 2021. - 238 p. - (Ventosacro). - ISBN 979-12-80517-12-8.

di Alessandra Calanchi - mercoledì 30 aprile 2025 - 351 letture

Questa volta parliamo letteralmente dell’altro mondo, ovvero del cosiddetto aldilà. Noi, che viviamo nell’aldiquà, siamo restii ad affrontare questo aspetto angoscioso dell’esistenza, come bambini che puntano i piedi quando i genitori vogliono portarli a casa alla fine di una festa. È la nostra natura, che ci fa temere la fine di qualcosa. Ma è anche la nostra cultura, che non ci educa a farcene una ragione.

Nell’antichità ci si preparava alla morte in molti modi possibili, mentre oggi tendiamo ad allungarci la vita il più possibile, a contrastare l’invecchiamento con ogni sorta di strategie, a ritenerci eternamente giovani. La religione può essere d’aiuto, ma a conti fatti nessuno – tranne chi pone volontariamente fine al proprio percorso terreno, o chi soffre molto – dimostra una particolare felicità al cospetto della signora armata di falce.

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Copertina di Ingresso gratuito, di Usha Piscini

Le storie contenute in questo libretto anticonvenzionale e coraggioso, tutte ambientate nello stesso quartiere che circonda Via Tartenbrook, parlano della continuità della vita in un’altra dimensione. Ogni raccontino è inanellato a quello successivo, in un concatenarsi di possibilità tragicomiche che presentano sempre un risvolto di assoluta verità. Testamenti, cacciatori di dote, carte di credito illimitate, donne avide e burocrati in uniforme, cani e le loro padrone, il mondo che incontriamo è variegato e dinamico, un’umanità circoscritta ma vitale (anche dopo la morte).

Il titolo – che, ammettiamolo, è da premio Nobel – incoraggia la lettura con lo spirito giusto, cioè serio ma disposto al sorriso. E l’esergo mette in chiaro che qui non si parlerà di scienza ma di fantasia – una dote che è senza limiti, che può immaginarsi di tutto. Per questo ogni defunto, che sia ateo o credente, scettico o agnostico, trova un suo Cielo, un suo Paradiso. Lasciate ogni speranza di imbattervi in evidenze scientifiche, dunque, o voi che entrate.

Insomma, questo è un testo originalissimo, di spessore, e sforzandomi a ritrovare testi simili me ne sovvengono solo tre: Antologia di Spoon River di E.L.Masters (1914-15), Non è ver che sia la morte di Giovanni Mosca (1964), e Se muore il becchino di Anna D’Alberto (2017). Leggendo queste pagine incontrerete tante tipologie di personaggi, con le loro paure, idiosincrasie, ossessioni, progettualità che sembrano interrotte ma proseguono poi, come per incanto, una volta varcato quell’ingresso gratuito che noi umani vediamo come un’uscita dalla vita ma che è in realtà, ci insegna l’autrice, è solo un’entrata verso un mondo altro. Ma giusto il tempo di riposarci un po’, prima di reincarnarci nell’avventura successiva.


Usha Piscini (Ingrid Ursula Regelmann) ha lavorato a Stoccarda come giornalista e ha pubblicato quattro libri in lingua tedesca. Da sempre affascinata da filosofia, mitologia, religione e psicoterapia, ha ricercato vari metodi per getsire la sofferenza. Insegna Hatha e Raja Yoga.



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