Fenomenologia dello schifo

Il Pdl chiede le dimissioni (poi ritirate) del ministro Riccardi che ha parlato di "schifo" della politica. Loro, che hanno inghiottito, metabolizzato, digerito tutte le schifezze che il loro principale imponeva. Ecco un po’ di "schifo" che ogni giorno noi subiamo
Che schifo sapere che il Pd non è sceso in piazza con la Fiom.
Che schifo sentir dire ad un esponente del Pd "partecipare senza aderire".
Che schifo spendere tanti soldi per i cacciabombardieri (80 milioni ogni F35) per un Paese che ha l’articolo 11 della Costituzione.
Che schifo lasciare su una torre, per tre mesi, i ferrovieri licenziati che rivendicano il posto di lavoro e il ripristino dei treni della notte per il Sud e sapere che il presidente Fs, Moretti, inquisito per la strage di Viareggio (32 morti), è stato insignito da Napolitano cavaliere del lavoro.
Che schifo sentir dire a Bossi e Maroni: "Boni non si tocca" a proposito delle tangenti in Lombardia.
Che schifo le primarie a Palermo con accuse di brogli.
Che schifo che Napolitano non riceva i sindaci della Val Susa e non dica nulla sulla frase di Bossi: "Monti rischia la vita, il Nord lo farà fuori".
Che schifo che comandi sempre Berlusconi su Rai, giustizia e molto altro.
Che schifo che Monti definisca Berlusconi "uomo di Stato" e che questi s’atteggi a salvatore della Patria, disponibile per far il presidente della Repubblica o il senatore a vita.
Che schifo sapere che i partiti dell’inciucione stanno tramando per far fuori, elettoralmente, i piccoli.
Che schifo venire a conoscenza che in tutte le regioni ci sono consiglieri e assessori indagati.
Che schifo vedere in Tv (Ballarò) un indagato e debitore dello Stato per 2 milioni di euro discettare e difendere l’indagato leghista Davide Boni.
Che schifo sapere che il presidente che ha annullato la condanna di Marcello Dell’Utri, è stato un fedelissimo dell’ammazzasentenze di mafia, Corrado Carnevale e che la sua sentenza ha, di fatto, vanificato il sacrificio di Borsellino, Falcone e dei tanti morti per mafia.
Che schifo il silenzio di Napolitano sulla vicenda Fiat. Marchionne discrimina e non assume chi è iscritto alla Fiom e il "garante" della Costituzione non dice nulla.
Che schifo che tutti gli italiani si sono dovuti accollare 12 miliardi e 950 milioni di euro per coprire i debiti realizzati dalla costruzione Tav Torino-Milano-Napoli.
Che schifo vivere in un Paese che dal 1° Maggio 1947 non ha mai voluto far luce e condannare gli autori e i mandanti delle stragi.
Che schifo quando la Digos di Milano, fa arrotolare le bandiere italiane perché giudicate "provocatorie" per i militanti leghisti.
Che schifo leggere sui muri "boia" nei confronti di un magistrato che più di altri ha combattuto la mafia e che è riuscito a far condannare il mandante dell’assassinio di Peppino Impastato.
Che schifo girare per le strade attorniati da Suv neri e cagnolini con l’impermeabile.
Che schifo sapere che in Parlamento ci sono almeno 100 inquisiti da noi lautamente retribuiti e poi personaggi iscritti alla P2, P3, P4, nani, ballerine e puttane.
Che schifo essere stati governati da dissennati e ignoranti personaggi come Gelmini, Gasparri, Calderoli...
Che schifo non voler toccare i grandi patrimoni e toccare invece, con molta facilità, pensioni e indennità per disabili.
Che schifo che ci sia un’evasione fiscale di 120 miliardi di euro (cifra in difetto), che il 10% delle famiglie più ricche possiede il 45,9% della ricchezza netta. In compenso siamo il Paese del record dei condoni.
Che schifo sapere che le scuole pubbliche crollano, che non si hanno i soldi per le manutenzioni, per i materiali didattici, persino per la carta igienica e si finanziano, nel contempo, le scuole private.
Che schifo apprendere che finalmente i beni del Vaticano pagheranno l’Imu ma non le loro scuole perché deficitarie, non il loro turismo sociale e non subito come tutti noi, ma dal 2013.
Che schifo morire negli ospedali, magari in uno squallido corridoio mentre i dirigenti delle Asl sperperano i nostri soldi e finanziano il partito che li ha messi su quella poltrona.
Che schifo il blitz sconsiderato degli inglesi che ha portato alla morte il nostro connazionale Franco Lamolinara. Ma anche la falsa indignazione, la meraviglia pelosa di tanti che solo ora apprendono che all’estero non siamo per nulla considerati.
Che schifo la politica muscolare che ha perpetuato, a suo tempo, una nullità come l’ex ministro Roberto Maroni, che molti, anche a sinistra, indicano come l’uomo nuovo della Lega. Il suo epitaffio sta nei numeri di un documento della Caritas. Nel 2010 solo il 4% dei cosiddetti "clandestini" è stato rimpatriato.
Che schifo gonfiare i letti all’ospedale San Raffaele, come scrive il Corriere, per avere più soldi dall’amico Formigoni.
Che schifo non voler ridurre il numero dei parlamentari, abolire le Province, riformare i vitalizi, stabilire un tetto agli stipendi dei manager pubblici.
Che schifo continuare a dare soldi a partiti che non esistono più.
Che schifo che un giovane su tre non lavori, che ci sono 2 milioni e 300 mila disoccupati, che le banche decidano il nostro futuro, che a 50 anni non ti assumano perché vecchio ma troppo giovane per andare in pensione, e che nei posti alti di comando hanno tutti almeno 70 anni.
Che schifo vivere in un Paese dove i fondi per la ricerca sono tagliati in continuazione e non riuscire a capire che un Paese senza ricerca, senza lavoro, senza sviluppo è un Paese che muore.
Che schifo apprendere che se io chiedo un mutuo in banca non me lo concedono oppure lo fanno ad interessi da strozzinaggio, ma a un deputato chiedono un interesse dell’1,57 per cento.
Che schifo venire a sapere che i senatori hanno un’associazione che ha chiesto a tutti, anche agli ex, un sostegno per difendere i loro privilegi. Il sostegno richiesto è di 15 pezzenti euro.
Che schifo che si continui a morire in fabbriche e cantieri. Dall’inizio dell’anno ci sono stati 199 morti, 199.954 infortuni, 4.998 invalidi.
Che schifo che si processi la mamma di Federico Aldrovandi morto per le violenze della polizia.
Che schifo che sia negata all’astrofisica Margherita Hack, un teatro parrocchiale per la presentazione di un suo libro perché le tematiche dello stesso "offendono la morale cattolica".
Che schifo la mistificazione sull’articolo 18 da parte di pennivendoli prezzolati. Non è vero che il suddetto articolo dello Statuto dei Lavoratori impedisce i licenziamenti ma solo quelli "intimati senza giusta causa o giustificato motivo" (motivi politici, sindacali, per discriminazione).
Che schifo che militari italiani siano assoldati da imbarcazioni mercantili private, che uccidano due pescatori indiani, che tutti starnazzino per portare a casa "i nostri ragazzi" e nessuno pensi a Ajesh Binki e Valentine Jelastine anch’essi desiderosi di tornare a casa dalle loro famiglie e che non potranno più fare.
Che schifo che a presentare il mediocre libro di Angelino Alfano, "La mafia uccide d’estate", ci vada Luciano Violante e nell’occasione affermi che "Il reato di concorso esterno va rivisto".
Che schifo venire a conoscenza che gli agenti di polizia giudiziaria di Milano (110 persone) hanno a disposizione solo tre auto, per giunta vecchie e scassate, e che il capo della polizia, Antonio Manganelli, guadagni, ogni mese, 26 mila euro.
Con lo schifo potremmo continuare a lungo.
Preferiamo chiudere con questa frase: "L’Italia è lacerata da sette piaghe: la mafia, la camorra, l’evasione fiscale, l’eccesso di imposte indirette, la burocrazia malata, la scuola, gli ospedali. E per la proprietà terriera assenteista, il diaframma tra produttori agricoli e consumatori, la Confindustria che piange su quella povera vittima che sarebbe l’industria privata, ma sorvola su due fenomeni non di poco conto: il costo della mano d’opera (che oneri sociali compresi, è il più basso del Mercato Comune) e la produttività che aumenta assai più dei salari".
Le ha scritte Italo Pietra, direttore del Giorno ed ex partigiano. Ma le ha scritte l’1 aprile 1962. Come si vede, dopo 50 anni non è cambiato quasi nulla. E’ rimasto solo lo schifo.
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