Binomi di parole (3): Nord e Sud

E il vuoto, avrà un Nord e un Sud? Sarà sferico o anch’esso piatto? O il vuoto è semplicemente Vuoto? E magari ci siamo già dentro?
Sappiamo tutti cos’è il Nord. Un luogo dove fa freddo, dove punta l’ago della bussola, e che nel mappamondo sta in alto. Il Sud è semplicemente il polo opposto.
Ma siamo sicuri che sia così, e soprattutto che ciò abbia senso?
Pensiamo a una carta geografica. Come facciamo a riconoscere il “nord” assoluto? Ogni nazione ha un suo Nord e un suo Sud, e a volte combattono fra loro (come nella Guerra Civile Americana). Esiste una Corea del Nord e una Corea del Sud, un Vietnam del Nord e un Vietnam del Sud, e dove le nazioni hanno nomi diversi accade un fatto strano: il Nord Italia è più a Sud del Sud della Francia, per esempio. I vari film Giù al Nord (Boon 2008), Benvenuti al Sud (Miniero 2010), Benvenuti al Nord (Miniero 2012) hanno aggiunto alla questione un lato comico-drammatico, ovvero un’appartenenza suprematista che viene difesa con forza e una pletora di stereotipi atti a svalutare il polo opposto. Insomma, i poli non hanno solo una connotazione geografica o geopolitica ma sociale e culturale.
- Nord Sud
Ok, allora ragioniamo più in grande. Usciamo dalle carte geografiche e anche dal mappamondo. Lo Spazio è diviso in Nord e Sud? Non mi pare. L’universo è fluido, infinito, in costante mutamento, difficile attribuirgli dei punti cardinali, un alto e un basso. Però ogni pianeta ha un suo polo nord e un suo polo sud, una convenzione che ci aiuta a situare nomi ed eventi. Sapere che c’è una tempesta di sabbia su Marte a nord anziché a sud ci dà l’idea di una fratellanza universale, ci fa sentire uniti in un ipotetico e rassicurante binarismo galattico del sopra e del sotto... O no?
Una raccolta di racconti di Charles Bukowsky si intitolava A sud di nessun nord (1973), un titolo che ancor oggi e forse oggi più che mai ci disorienta alquanto (a proposito di ago magnetico…), perché toglie di mezzo il polo principale, il Nord, che è il nostro appoggio, il nostro bastone, il nostro baluardo identitario. Ma ancor più ci sconcerta sapere che i cinesi nell’antichità usavano le carte geografiche “capovolte” (diremmo noi europei) in quanto mettevano il Nord in basso e il Sud in alto. Eppure quella cinese era già una civiltà molto avanzata in numerosi ambiti.
Del resto si tratta – è bene ricordarlo – di convenzioni arbitrarie, che spesso generano idee bizzarre da cui è difficile liberarsi. Per esempio, l’immagine che spesso si ha da bambini, cioè che in Cile le persone camminino con la testa in giù, accompagna molti di noi per tutta la vita. Inconsapevolmente, certo, ma innegabilmente.
Senza parlare dei Terrapiattisti. Come si concilia per loro l’idea di un Nord e di un Sud? Innanzitutto il concetto di “polo” viene a mancare. Se la Terra è piatta, chissenefrega dei poli, degli angoli, dei meridiani, dei paralleli! Il vero problema sono semmai i bordi, da cui rischiamo di cadere nel vuoto.
E il vuoto, avrà un Nord e un Sud? Sarà sferico o anch’esso piatto? O il vuoto è semplicemente Vuoto? E magari ci siamo già dentro?
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