Giro85
/ Movimento Forum Sociale Nazionale: sì allo
sciopero generale Assemblea del movimento a Bologna di Gaetano Mangiameli
Vittorio Agnoletto non si nasconde:
nel corso della sua relazione finale di domenica sera, ha
parlato della mobilitazione della CGIL contro l'abolizione
dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori. Con qualche
distinguo e attraverso forme da elaborare, il movimento
sarà presente alla manifestazione del 23 marzo e
sosterrà lo sciopero generale del 5 aprile. Bernocchi
dei COBAS storce un po' il naso: vorrebbe una maggiore distanza
tra il Forum Sociale, di cui fa parte, e il troppo istituzionale
sindacato di Sergio Cofferati.
Tutto il movimento italiano si raccoglie
a Bologna per una due giorni di mobilitazione e discussione.
Il messaggio è chiaro: il movimento non è
effimero, vuole crescere, vuole evolversi, non vuole farsi
trascinare dal governo in una spirale di violenza che annullerebbe
tutti gli sforzi fatti finora per elaborare una politica
di contenuti. Sul tappeto ci cono più questioni:
la costruzione del Forum Sociale Nazionale, l'elaborazione
di un progetto di integrazione europea delle politiche del
movimento, l'immigrazione, la tutela del lavoro, il tormentato
rapporto con la sinistra parlamentare. L'assemblea nazionale
di tutte le realtà locali è partita nella
mattinata di sabato con le relazioni di apertura, quelle
di Alfio Nicotra, Salvatore Cannavò
e Brescia Social Forum, che hanno fatto il punto su Porto
Alegre, il Patto di Lavoro e l'avvio di un coordinamento
nazionale del movimento. A questo proposito, il dibattito
successivo ha fatto registrare scarso entusiasmo rispetto
all'ipotesi di nominare sei portavoce generali (tre uomini
e tre donne) nominati in assemblea nazionale e in carica
per qualche mese, tra un'assemblea e la successiva. Prende
corpo l'idea alternativa, quella di fornire incarichi ad
hoc su argomenti specifici. Nel primo pomeriggio il dibattito
viene interrotto in vista del corteo contro i CPT.
Dopo la manifestazione si torna nelle
aule universitarie di via Mascarella, a pochi passi dal
luogo in cui fu ucciso Francesco Lorusso. Alle 18.30 parla
Vittorio Agnoletto, che torna sui fatti di Genova accusando
ancora una volta Scajola e le forze dell'ordine. La quantità
di bossoli presenti sul suolo genovese dopo il G8 dimostra
che c'era l'intenzione consapevole di utilizzare le armi
da fuoco, e che quello di Carlo Giuliani non fu un episodio
casuale. "Lo avevano messo in conto. Almeno un morto
lo avevano messo in conto!" denuncia l'ex portavoce
del Genoa Social Forum.