Il direttivo della Cgil ha proclamato lo
sciopero generale per il 5 aprile. I 156 membri del direttivo,
infatti, hanno votato all'unanimita', senza astensioni,
la proposta presentata dal leader della Cgil Sergio Cofferati
di una manifestazione nazionale il 23 marzo e di uno sciopero
generale di 8 ore il 5 aprile. ''Lo sciopero generale del
5 aprile - ha dichiarato Cofferati - e' una scelta responsabile
e coerente con la posizione unitaria che, con gli altri
sindacati, avevamo adottato contro la modifica dell'art.
18 dello Statuto
dei lavoratori alla base della mobilitazione a cui abbiamo
chiamato nei
mesi scorsi il mondo del lavoro. Non abbiamo chiesto lo
stralcio della
modifica dell'art. 18 per accedere ad un'altra ipotesi.
Sui diritti non
c'e' spazio per negoziare. E' singolare il giudizio che
il governo ha dato
della sua proposta parlando di umilta', e' un atto di arroganza
accompagnato da qualche furbizia perche' se la trattativa
fallira'
addossera' la responsabilita' alle parti che hanno condotto
il confronto. A
noi non potranno addossarlo perche' non partecipiamo'',
ha detto ancora
Cofferati.
La segreteria della Cgil si e' riservata
di verificare un'eventuale
convergenza di Cisl e Uil sulle iniziative proposte ed eventualmente
di
rimodulare il calendario delle mobilitazioni. Lunedi, intanto,
la Cgil
partecipera' all'incontro con le segreterie unitarie di
Cisl e Uil ma il
'mandato' e' che quest'incontro non potra' modificare la
linea decisa dal
direttivo di oggi.
Da oggi fino al 23 marzo la Cgil si
preparera' alla manifestazione riunendo
attivi ed assemblee. L'appuntamento 'finale' e' quello del
5 aprile con lo
sciopero generale di 8 ore. Una data comunque 'flessibile'
condizionata
anche dall'evolversi della situazione politica. Ma e' certo:
''Sara' uno
sciopero che fermera' l'Italia'' dice il segretario confederale
Giuseppe
Casadio. E' prevista inoltre la partecipazione alla manifestazione
per il
14 marzo del sindacato europeo. Restano in piedi, comunque,
tutte le azioni
gia' programmate unitariamente con Cisl e Uil.
''E' stata una soluzione inevitabile conseguente alla posizione
del governo
e alle posizioni assunte da Cisl e Uil'', secondo il segretario
della Fiom
Claudio Sabattini. ''Il problema e' ovviamente -ha continuato-
la forza di
queste iniziative e la loro diffusione. Una forza e diffusione
che saranno
in grado di mettere in discussione veramente la politica
del governo e di
aprire una nuova fase''.