Giro85
/ Un altro mondo è possibile I bambini hanno anchessi il loro
forum a Porto Alegre di Marie-Christine Ingigliardi, Paule
Mazé e Isabelle Mercier (data di pubblicazione 06 Febbraio
2002)
Premessa: lanno scorso, una bambina
di sette anni chiese perché non era stato organizzato
nulla per i bambini. E stata ascoltata. Ecco la prima
edizione del Piccolo Forum sociale mondiale: un luogo dove,
con attività ludiche e culturali, si introducono
i bambini a temi quali la protezione dellambiente,
la dignità della persona umana, i diritti del bambino,
il rispetto delle differenze culturali, etniche e religiose
I piccoli nel FSM: una novità 2002
Nellemisfero sud, è estate,
sono le grandi vacanze. Se il forum sociale
dei grandi approfitta delle università vuote, il
Forumzinho, ha la sua sede in una scuola.
Allo stand dellaccoglienza, si possono acquistare
t-shirts, buste, cappellini, poster Classico. Meno
tipico è il logo che campeggia su tutti questi accessori:
il mondo alla rovescia!
Ma lo è veramente? Quale visione del mondo è
quella buona? Quella che lemisfero Nord impone al
resto del mondo, così come impone ai piccoli brasiliani
che non ci sarebbe Natale senza neve? O quella che Valeria
Viana, vero motore del Forum dei piccoli, ha chiesto a Vladimir
Azeredo di delineare? Per cambiare il mondo bisogna
cambiare il modo in cui lo guardiamo, dice Valeria,
sorridendo.
I figli dei militanti mettono il loro granello
di sabbia
Lidea del Forumzinho è
nata durante il primo Forum sociale mondiale. Valeria lha
seguita a fondo come molte alte persone Al punto che,
talvolta, ci si chiedeva che cosa fare con i bambini
Si può pretendere che un altro mondo è possibile
se li si incolla davanti alla televisione con un hamburger?
Daltronde si vorrebbe condividere con loro tutto ciò
che scopriamo di nuovo? Ma come trasmetterglielo? E
Clarissa, 7 anni, che ha trovato la soluzione: E se
faceste un forum per noi, per i bambini?
Così, gli adulti si sono organizzati. Hanno lanciato
un appello su Internet, proposte di gruppi di lavoro, danimazione
Il progetto si è perfezionato; la scuola Julio de
Catilhos, a metà strada tra luniversità
cattolica, dove ha luogo il FSM, e il centro città,
ha messo a disposizione gratuitamente i suoi locali; lo
stato del Rio Grande del Sud ha donato 14.000 reals (7.800
euro) per lattrezzatura; tutti hanno messo a disposizione
una parte del loro tempo;, il comune di Porto Alegre non
ha dato nulla. Va bene così, afferma Valeria,
vogliamo rimanere indipendenti. Perciò, nessuno
sponsor e, rovescio della medaglia, nessuna promozione del
Forum dei piccoli. I media non ne parlano. Sono loro, i
bambini, che erano in testa alla manifestazione dapertura
del forum dei grandi, e che saranno lì anche nella
cerimonia di chiusura e chiuderanno il loro forum con un
enorme pic-nic sociale mondiale.
e non sono della creta da modellare
Non si tratta di propinare ai bambini dei
corsi tipo La democrazia, è questa!.
Qui la democrazia viene vissuta, in concreto! Gli incontri
si svolgono nella pratica quotidiana: laria che si
respira, lacqua che si beve, i giochi, gli strumenti
musicali che si fabbricano insieme. Niente usa e getta!
Ci sembra importante, continua Valeria, che i bambini abbiano
uno spazio dove possano dire ciò che vogliono ed
esprimere il modo in cui si rapportano al mondo, agli altri,
allambiente e che possano partecipare alla costruzione
di questo altro mondo possibile, cercando da soli le modalità
organizzative a loro più adatte, senza alcuna imposizione
di linee direttrici da parte di organizzazioni già
esistenti.
Come si afferma nella carta del Forumzinho, il Forum mondiale
dei piccoli non ha la vocazione a formare nuovi militanti,
né ad istigare attività sovversive. Al tempo
stesso, i bambini non devono essere incitati a rilasciare
alcuna dichiarazione, al forum o alla stampa, che non abbiano
loro stessi elaborato.
Un approccio ludico alla realtà
34 gruppi di lavoro vengono proposti ai bambini,
in gruppi da 5 a 30 partecipanti, in base alle attività
da svolgere: ecologia, diritti del bambino, inserimento
sociale, solidarietà tra i popoli, riciclaggio dei
rifiuti domestici, alimentazione, ecc.
Tutte le attività sono gratuite, anche quelle nel
quale si impiega molto materiale. I costi dei gruppi di
lavoro sono coperti tramite la vendita dei gadget.
I trecento animatori ed il personale amministrativo, lavorano
tutti come volontari. Il piccolo Forum sociale
mondiale è riservato ai bambini dai 6 ai 14 anni..
Può accogliere ogni giorno 2000 bambini che questanno
provenivano, essenzialmente, dallAmerica latina, Brasile
anzitutto.
Ricostruire insieme la città ideale
In questo gruppo di lavoro, i bambini sono
stati invitati, in primo luogo, a definire i sentimenti
ed i valori più importanti della vita. Sotto la loro
guida, lanimatrice ha scritto, nellordine, su
un cartellone: lamore (vari disegni a forma di cuore),
la pace, la felicità e la solidarietà.
In un secondo momento, hanno elencato ciò che è
per loro essenziale, nella natura: gli alberi, i fiori,
gli uccelli, i pappagalli, le scimmie e le tigri.
Inoltre, hanno creato, con i mezzi a loro disposizione (carta,
legno, segatura, sacchetti di plastica, ecc.), una natura
in miniatura, secondo il loro punto di vista, inserendola
e orientandola secondo il progetto della loro
città. E stato loro rammentato che in Brasile
il sole nasce nelloceano, quindi ad ovest, nonostante
ciò che è scritto nei libri di geografia.
Poi i bambini hanno elencato i bisogni prioritari della
vita quotidiana, in città: il cibo, lacqua,
la casa, lelettricità, listruzione -
sulla quale non cera laccordo sul concetto di
scuola essenziale - il frigo, lospedale che
cura con le piante, la farmacia, le guardie forestali
ed inoltre, gli amici, i ristoranti, lo shopping naturale,
i laboratori di ricerca, la bicicletta, i fiumi e le barche,
i cavalli ed i carretti, il riciclaggio dellacqua,
le fognature e, in extremis, è stata citata la fabbrica
del cioccolato! Niente televisione, dunque, né automobili,
né computer
Infine, i bambini hanno dovuto riflettere
sulla gestione dellambiente e la qualità della
vita e, in tale ambito, si è parlato di cibo sano,
dellutilizzazione delle piante, del riciclaggio dei
rifiuti, dello sviluppo dei trasporti alternativi (non ci
sono ferrovie in Brasile, i trasporti sono tutti su gomma)
contro linquinamento. Tagliare gli alberi è
necessario. Ma bisogna anche ripiantarli, ha esclamato
un bambino di 8 anni. Poco a poco, nel corso di questo gruppo
di lavoro, ha preso corpo, in maniera spontanea e creativa,
la città ideale dei bambini.
Solidarietà e accettazione delle diversità
Nel gruppo di lavoro intitolato Basta
attraversare il ponte, si trattava di dare le stesse
opportunità a tutti, al di là delle differenze
o degli handicap. Hanno partecipato a questo gruppo una
decina di bambini, tra i quali anche un bambino sulla sedie
a rotelle, e qualche genitore. Ogni bambino ha iniziato,
presentando il suo vicino, rilevandone le differenze osservate
o sentite. Poi alcuni bambini si sono bendati gli occhi,
mentre gli altri dovevano guidarli da dietro (è da
rilevare che in Brasile, sono numerosi i ciechi e coloro
che vedono da un solo occhio). E stata poi la volta
del bambino sulla sedia a rotelle che ha guidato gli altri,
sempre con gli occhi bendati, nellitinerario di un
labirinto. Lidea di fondo era di avere fiducia nellaltro,
per lasciarsi guidare e dimostrare che lhandicap delluno
diventa un vantaggio per laltro.
La violenza addomesticata
Sotto gli alberi del patio, una quindicina
di bambini, piccoli e grandi, ragazzi e ragazze si animano.
Guidati da un animatore vestito di bianco, a parte la sua
cintura marrone. Così comincia il gruppo capoeira.
Un misto di lotta, gioco e danza, la capoeira era, in origine,
una forma di resistenza dei neri africani portati come schiavi
in Brasile. Oggi è una disciplina sportiva ed artistica,
che favorisce il controllo e la conoscenza di se stessi
ed il rispetto degli altri.
I più grandi invitano i piccoli al centro del cerchio
formato dai loro compagni, che cantano battendo le mani
al ritmo del birimbau. Il gioco consiste nel fingere di
battersi, le gambe passano sopra le teste, le ginocchia
si piegano, le braccia si distendono rapidamente, senza
mai toccare il loro obiettivo. Ovviamente, il ritmo è
molto più rapido quando sono due adolescenti della
stessa forza ad affrontarsi, ma anche i più piccoli
si divertono in questo scontro simulato, che richiama una
cultura ancestrale.
A 10 anni, Guilherme non è più un bambino
e si batte con eleganza contro i più
grandi. Viene da Rio de Janeiro: laggiù cè
la violenza; qui, a Porto Alegre, la cultura, Ed è
la cultura che può sconfiggere la violenza.