Giro84
/ Movimento Con la globalizzazione l'Occidente
è cresciuto meno intervento di Noam Chomsky a Porto Alegre
PORTO ALEGRE - Il sistema di dominazione
dei popoli oggi è estremamente
fragile. Il pretesto cambia ma le politiche continuano sostanzialmente
a
essere le stesse. Negli ultimi anni abbiamo conosciuto il
comunismo, il
crimine, la droga, il terrorismo. A volte il cambiamento
dei pretesti
insieme alla continuità delle politiche è
tanto drammatico che richiede un
grande sforzo per non rendercene conto. Ovviamente questi
centri di potere
sfruttano ogni opportunità per portare avanti i loro
programmi e usano la
crisi, come un grande terremoto o una guerra o perfino un
atrocità come
quella dell'11 settembre.
E la crisi fa sì che sia possibile
sfruttare la paura e la preoccupazione
del pubblico per esigere che gli avversari siano umili,
ubbedienti,
distratti. In Stati più brutali può significare
l'aumento del terrore e
della repressione. Questo è stato molto più
facile negli ultimi mesi - e
non voglio insultare la vostra intelligenza dicendo a che
cosa mi
riferisco. Le vittime di questo sistema certamente dovrebbero
resistere
allo sfruttamento prevedibile dell'elemento "crisi".
Dovrebbero
concentrarsi sulle principali questioni che rimangono pressapoco
le stesse
che erano prima: programmi di militarizzazione e l'attacco
sempre più forte
contro la democrazia e la libertà, che sono il nucleo
centrale dei
programmi cosiddetti neoliberali.
Il conflitto in corso viene simbolizzato
in questo momento dal FSM a Porto
Alegre e dal FEM di Davos a New York. Il FEM di Davos è
una riunione di
quelli che veramente prendono le decisioni nel mondo dei
ricchi e famosi
del mondo, i leaders, gli uomini d'affari, i politici. Dicono
di riunirsi
per pensare profondamente ai problemi che l'umanità
affronta. Temi come:
come possiamo inserire valori morali in quello che facciamo?
Oppure: che
cosa dobbiamo mangiare? In effetti, i ristoranti eleganti
di New York
saranno pieni zeppi dei partecipanti di Davos...
I media americani fanno riferimento in questi
giorni a un anti-forum che si
sta realizzando in Brasile, frequentato da pazzi riuniti
a Porto Alegre per
protestare contro le decisioni dell'Organizzazione Mondiale
del Commercio.
E un altro riferimento è alla brutta faccia dei partecipanti.
Questa
retorica è interessante: è infantile ovviamente.
Secondo me, tale
infantilità deve essere capita come segno di inferiorità
e insicurezza. Noi
ritenuti "pazzi", riuniti qui a Porto Alegre,
dobbiamo essere l'antiforum.
E i pazzi dell'antiforum sono ovviamente quelli che si oppongono
alla
globalizzazione: questa è un'altra retorica che dobbiamo
rifiutare.
La globalizzazione significa integrazione
internazionale, e nessuno ci si
opporrà, e ciò dovrebbe essere ovvio per il
movimento sindacale dei
lavoratori e della sinistra. Il FSM è una delle realizzazioni
più
importanti della speranza della sinistra e del movimento
dei lavoratori e
di altri movimenti popolari. Dobbiamo cercare un programma
di
globalizzazione che si preoccupi dei reali interessi del
popolo e combatta
la concentrazione illegittima di potere. Il termine globalizzazione
non può
essere ristretto alla loro visione della integrazione internazionale.
Una
visione che si preoccupa solo degli interessi corporativi,
essendo gli
interessi del popolo qualcosa di incidentale.
E' con questa terminologia ridicola che chi
cerca una forma più giusta e
decente di globalizzazione viene definito "anti-globalizzatore".
Non
dobbiamo accettare questo termine spreggiativo con cui i
primitivi, uomini
dell'età della pietra, si riferiscono agli "anti-globalizzatori".
I re Magi
di Davos, si chiamano modestamente. Io preferirei il termine
usato dal
Financial Times "I Signori dell'Universo". Giacché
i signori dell'Universo
professano e ammirano Adam Smith allora possiamo sperare
che seguano la sua
descrizione del proprio comportamento, sebbene Smith li
chiamasse "Signori
dell'Umanità" (ciò è stato prima
dell'era Spaziale), si riferiva a quello
che lui chiamava i principali architetti della politica
del suo tempo: i
mercanti e i fabbricanti d'Inghilterra, che cercavano i
propri interessi,
anche a costo di avere un impatto sugli altri popoli.
Ora dirò qualche parola sul tema di
questa conferenza, cioè, su un mondo
senza guerre. Parlerò in modo molto generico, le
questioni specifiche su
cosa fare in Colombia, Palestina, saranno trattate poi in
apposite
conferenze. Non possiamo dire molto su temi umani senza
avere fiducia, ma a
volte ciò è possibile. Noi possiamo per esempio
avere fiducia in due cose:
o ci sarà un mondo senza guerre o non ci sarà
più un mondo. Almeno un mondo
abitato da creature che non siano batteri, scarafaggi ed
altri insetti.
E questo perché gli uomini hanno sviluppato
mezzi per l'autodistruzione
nell'ultimo secolo. Inoltre, i leaders del mondo civilizzato
hanno piena
coscienza di quello che stanno facendo, almeno così
ammettono i funzionari
delle loro agenzie di intelligence come la Cia, tutti favorevoli
alla corsa
alla distruzione del mondo. Più terribile ancora
è che ciò è svolto e messo
in atto in una base irrazionale. Esistono ideologie e valori
dominanti che
classificano la sopravvivenza molto al di sotto dell'egemonia.
Sono
principalmente marxisti volgari, come ho detto. Questa è
la base per la
militarizzazione dello spazio, che appartiene a questi programmi,
programmi
che sono stati portati avanti sfruttando l'opportunità
aperta dagli eventi
dell'11 settembre e quindi aumentando la minaccia di distruzione
in nome
della difesa contro il terrorismo.
La globalizzazione ha portato a una prosperità
mai vista prima, ed è quello
che ci dicono. Ciò è vero soprattutto per
quel che riguarda gli USA, e
nella decade degli anni Novanta gli USA hanno avuto il più
grande boom
economico del mondo. Alcuni sono rimasti indietro in questo
miracolo
economico della decade. Noi "pazzi" ci preoccupiamo
di questi poveretti. Le
falle del modello riflettono il dilemma sulla questione
della crescita
veloce e della globalizzazione. Ci dicono che le disuguaglianze
aumentano
perché alcuni non sfruttano le opportunità
meravigliose di questo sistema.
Questo quadro è falso. Ed è difficile percepire
che, indipendentemente
dalla crescita della disuguaglianza, la crescita degli USA
negli anni
Novanta è stata uguale a quella dell'Europa, molto
al di sotto dei primi 25
anni dopo la seconda guerra mondiale, e molto minore di
quella degli anni
durante la guerra in una economia gestita dallo Stato.
Allora: come può un quadro convenzionale
come questo essere tanto
radicalmente diverso? Come mai fatti così controversi?
La risposta è
semplice. Per una piccola parte della società gli
anni Novanta sono stati
davvero anni di un boom economico e questo settore include
quelli che danno
a tutti gli altri la meravigliosa notizia.
E in realtà non possono essere accusati
di essere disonesti, leggono tale
notizia ad ogni momento sui giornali che scrivono sulla
base della propria
esperienza personale. Ciò è vero anche per
le persone con cui si riuniscono
attraverso i circoli universitari e le conferenze d'élite
come quella che i
Magi ora stanno frequentando a New York o nei ristoranti
eleganti dove si
divertono. È soltanto il resto del mondo che è
diverso da loro.
La globalizzazione è precedente alla
prima guerra Mondiale. Allora era
molto più ampia che oggi. Per esempio, era molto
più diffusa quella che che
Smith chiamava la libera circolazione della mano d'opera.
Il caso più
drammatico che posso citare è il flusso di capitale
finanziario speculativo
a breve termine che va ben oltre a qualsiasi fatto precedente.
Questa
differenza fra la globalizzazione di oggi e quella del passato
rivela
caratteristiche essenziali della versione contemporanea
della
globalizzazione: il capitale è la priorità,
il popolo è qualcosa di
incidentale.
I confini tra gli USA e il Messico sono artificiali,
come del resto tutti i
confini, sono risultato di conquiste. I confini sono stati
militarizzati
dal governo. Clinton, per impedire la libera circolazione
della mano
d'opera ha indebolito il libero commercio, nel senso classico
del termine,
e ciò è stato importante per gli effetti del
miracolo economico in Messico
che ha portato al disastro la maggior parte della popolazione
messicana.
Il flusso di capitale è stato accellerato
ancor di più. Due terzi del
commercio oggi sono gestiti da tiranni privati. Una misura
più tecnica
della globalizzazione è la convergenza in rapporto
al mercato globale:
prezzo unico e salario unico. Certamente ciò non
è ancora avvenuto,
rispetto al reddito sta succendendo il contrario.
La disuguaglianza sta aumentanto in diversi
paesi e dentro ai paesi, noi ci
aspettiamo che continui l'aumento della disuguaglianza.
La comunità di
informazioni degli USA insieme a esperti e accademici recentemente
ha
divulgato una relazione in cui rivelano le loro aspettative
per i prossimi
15 anni: l'evoluzione della globalizzazione sarà
segnata da volatilità
finanziaria cronica e una divisione economica mondiale sempre
più grande.
Ciò significa, meno convergenza e meno globalizzazione
in senso tecnico,
più globalizzazione in senso dottrinario del termine
e la volatilità
finanziaria significa crescita più lenta, più
crisi, più povertà.
È esattamente in questo momento che
abbiamo chiara la connessione stabilita
tra globalizzazione voluta dai cosiddetti Signori dell'Universo
e la
probabilità di guerra. Il motivo è che gli
esperti militari usano queste
previsioni e hanno spiegato bene che questa aspettativa
sta dietro alla
grande espansione degli armamenti, addirittura prima dell'11
settembre.
Vediamo che c'è una grande celebrazione
della democrazia nell'emisfero,
tuttavia un'altra prospettiva dimostra che non è
proprio così. Negli USA, i
leaders delle aziende dicono che bisogna imporre alla popolazione
una
fisolofia di futilità perché ci sia una concentrazione
dell'attenzione
umana in cose superficiali, cose che vanno di moda, beni
di consumo; la
gente riceve bene queste idee e si dimentica di pensare
su come gestire la
propria vita e finisce per lasciare in mano a questi grandi
maghi le
decisioni riguardo al suo futuro.
Questa lotta per imporre il regime assumerà
molti volti, ma non finirà
finchà ci sarà una concentrazione grande del
potere di decisione. Quindi
possiamo aspettarci che questi Signori dell'Universo sfruttino
qualsiasi
opportunità - soprattutto quando sentono la paura
delle popolazioni come
nell'11 settembre - ma possiamo non accettare queste ragioni
e chi ha a
cuore il futuro dell'umanità può prendere
una strada diversa. La lotta
popolare contro la globalizzazione basata sui diritti degli
investitori,
soprattutto nel Sud, sta influenzando la retorica di questi
Signori
dell'Universo che sono spaventati. Questi movimenti non
hanno precedenti
come scopo, come solidarietà, come ampiezza. Le riunioni
come questa di
oggi sono estremamente importanti, il futuro è in
mano a quelli che fanno
questi movimenti e non dobbiamo sottovalutarli.