Giro84
/ Movimento Il documento finale di Porto Alegre
II Ecco il testo del documento finale
del Forum sociale mondiale che si è chiuso a Porto
Alegre.
Resistenza al neoliberismo, al militarismo,
alla guerra: per la pace le la
giustizia sociale
1) Di fronte al continuo deterioramento nelle
condizioni di vita dei popoli,
noi, movimenti sociali del mondo intero, ci siamo incontrati
in decine di
migliaia nel Secondo Forum sociale mondiale di Porto Alegre.
Siamo qui a
dispetto dei tentativi di spezzare la nostra solidarietà.
Ci incontriamo di
nuovo per continuare le nostre lotte contro il neoliberismo
e la guerra, per
confermare gli accordi dello scorso Forum e riaffermare
che un altro mondo è
possibile.
2) Siamo diversi donne e uomini, adulti e
giovani, popoli indigeni,
contadini e urbani, lavoratori e disoccupati, senza casa,
anziani, studenti,
persone di ogni credo, colore, orientamento sessuale. L'espressione
di
questa diversità è la nostra forza e la base
della nostra unità. Siamo un
movimento di solidarietà global, unito nella nostra
determinazione di
lottare contro la concentrazione della ricchezza, la proliferazione
della
povertà e delle ineguaglianze e la distruzione della
nostra terra. Stiamo
costruendo alternative, utilizzando modi creativi per promuoverle.
Stiamo
costruendo una ampia alleanza a partire
dalle nostre lotte e dalla resistenza a un sistema che è
fondato sul
patriarcato, il razzismo e la violenza, che privilegia gli
interessi del
capitale sui bisogni e le aspirazioni dei popoli.
3) Questo sistema produce il dramma quotidiano
di donne e bambini e anziani
che muoiono di fame, dell'assenza di cure sanitarie e di
malattie che
potrebbero essere prevenibili. Intere famiglie sono obbligate
a lasciare le
loro case a causa delle guerre, dell'impatto del "megasviluppo",
della
mancanza di terra e in presenza di disastri ambientali,
disoccupazione,
attacchi ai servizi pubblici e distruzione della solidarietà
sociale. Al Sud
come al Nord forti lotte e resistenze stanno nascendo per
far valere la
dignità della vita.
4) L'11 settembre ha segnato una svolta drammatica.
Dopo gli attacchi
terroristici, che condanniamo assolutamente, così
come condanniamo tutti gli
altri attacchi sui civili in altre parti del mondo, il governo
degli Stati
Uniti e i suoi alleati hanno lanciato una massiccia operazione
militare. In
nome della "guerra al terrorismo" vengono attaccati
in tutto il mondo i
diritti civili e politici. Con la guerra contro l'Afghanistan,
in cui sono
stati usati anche metodi terroristici e con le nuove che
si preparano, ci
troviamo di fronte a una guerra globale permanente, per
estendere scatenata
dal governo degli Usa e dai suoi alleati per stabilire il
loro dominio.
Questa guerra rivela l'altra faccia del neoliberismo, la
più brutale e
inaccettabile.
L'Islam viene demonizzato, mentre il razzismo
e la xenofobia vengono
deliberatamente diffusi. La stessa informazione e i mass
media prendono
attivamente parte a questa campagna bellicista che divide
il mondo tra il
"bene" e il "male". L'opposizione a
questa guerra è uno degli elementi
costitutivi dei nostri movimenti.
5) La situazione di guerra ha ulteriormente
destabilizzato il Medioriente,
fornendo il pretesto per un'ulteriore repressione del popolo
palestinese. Di
fronte all'occupazione brutale di Israele, un compito urgente
del nostro
movimento è quello di mobilitare la solidarietà
per il popolo palestinese e
la sua lotta all'autodeterminazione. Questo è vitale
per la sicurezza
collettiva di tutti i popoli della regione.
6) Allo stesso tempo, anche nuovi eventi
confermano l'urgenza delle nostre
lotte. In Argentina la crisi finanziaria causata dal fallimento
degli
aggiustamenti strutturali del Fondo monetario internazionale
e il debito
crescente hanno fatto precipitare la crisi sociale e politica.
Questa crisi
ha prodotto proteste spontanee delle classi lavoratrici
e della classe
media, una repressione che ha causato morti, cambiamenti
nel governo e nuove
alleanze tra gruppi sociali diversi. Con la forza dei "cacerolasos"
il
popolo ha potuto assicurarsi la soddisfazione dei principali
bisogni di
base.
7) Il collasso della multinazionale Enron
è un esempio della bancarotta
dell'economia "del casinò" e della corruzione
degli uomini d'affari e dei
politici. I lavoratori sono rimasti senza impiego e senza
pensioni. Nei
paesi in via di sviluppo questa multinazionale impegnata
in attività
fraudolenti e i suoi progetti hanno cacciato la popolazione
dalle loro terre
aumentando smisuratamente i prezzi dell'elettricità
e dell'acqua.
8) Il governo degli Stati Uniti nel suo sforzo
di proteggere gli interessi
delle grandi imprese, ha abbandonato con arroganza i negoziati
di Kyoto sul
riscaldamento globale, il trattato sui missili antibalistici,
la convenzione
sulla biodiversità, la conferenza dell'Onu sul razzismo
e l'intolleranza e
il confronto per ridurre la fornitura di armi leggere, dimostrando
ancora
una volta che l'unilateralismo degli Stati Uniti fa saltare
i tentativi di
trovare soluzioni multilaterali ai problemi globali.
9) A Genova il G8 ha completamente fallito
nella sua pretesa di governo
globale. Di fronte a una massiccia mobilitazione e resistenza,
hanno
risposto con la violenza e la repressione, denunciando come
criminali coloro
che avevano osato protestare. Ma non sono riusciti a intimidire
il nostro
movimento.
10) Tutto ciò avviene nel contesto
di una recessione globale. Il modello
economico neoliberista distrugge i diritti, le condizioni
e i livelli di
vita dei popoli. Usando ogni mezzo per proteggere i loro
dividendi, le
mulitinazionali licenziano, riducono i salari e chiudono
fabbriche,
spremendo fino all'ultimo i lavoratori. I governi di fronte
a questa crisi
economica rispondono con la privatizzazione, il taglio delle
spese sociali e
una riduzione permanente dei diritti di lavoratori e lavoratrici.
Questa
recessione dimostra il fatto che le promesse neoliberiste
di crescita e
prosperità sono una bugia.
11) Il movimento globale per la giustizia
sociale e la solidarietà si trova
di fronte a enormi sfide: la sua lotta per la pace e la
sicurezza collettiva
impone di misurarsi con la povertá, le discriminazioni,
il dominio e la
creazione di una società sostenibile alternativa.
I movimenti sociali
condannano con forza la violenza e il militarismo quali
strumenti di
risoluzione dei conflitti; la promozione di guerre di bassa
intensitá e le
operazioni militari del Plan Colombia come parte dell'iniziativa
regionale
andina, il piano Puebla Panama, il commercio di armi e la
crescita delle
spese militari, gli embarghi economici contro i popoli e
nazioni, in
particolare contro Cuba e Iraq, e la crescente repressione
nei confronti di
sindacalisti e attivisti. Noi sosteniamo le lotte dei sindacati
e dei
lavoratori del settore informale, come uno strumento essenziale
per il
miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita, l'effettivo
diritto di
organizzarsi, il diritto di sciopero, il diritto alla contrattazione
collettiva a diversi livelli e per conquistare l'uguaglianza
salariale e
delle condizioni di lavoro tra donne e uomini. Rifiutiamo
la schiavitú e lo
sfruttamento dei bambini. Sosteniamo le lotte dei lavoratori
e dei sindacati
contro la flessibilità, l'esternalizzazione del lavoro
e i licenziamenti e
chiediamo nuovi diritti internazionali per i lavoratori
e le lavoratrici
delle multinazionali e delle loro fornitrici, in particolare
il diritto alla
libertà sindacale e alla contrattazione collettiva.
12) Le politiche neoliberiste creano ulteriore
miseria e insicurezza. Esse
hanno aumento in maniera impressionante il traffico e lo
sfruttamento
sessuale di donne e bambini che condanniamo con forza. Povertá
e insicurezza
portano anche alle migrazioni e a milioni di esseri umani
è negata la
dignitá, la libertá, i diritti. Perció
noi chiedimamo il diritto alla
libert[b4]adi movimento, il diritto all'integritá
fisica e a uno statuto
legale per tutti e tutte i lavoratori e le lavoratrici migranti.
Sosteniamo
i diritti dei popoli indigeni e l'applicazione dell'articolo
169 Oil nel
quadro delle leggi nazionali.
13) Il debito estero dei paesi del Sud è
stato già pagato più volte. Il
debito, illeggittimo, ingiusto e fraudolento, funziona come
uno strumento di
dominio, toglie ai popoli i loro fondamentali diritti umani
con il solo
scopo di aumentare l'usura internazionale. Chiediamo la
cancellazione
incondizionata del debito e la riparazione dei debiti storici,
sociali ed
ecologici. I paesi che chiedono il rimborso del debito hanno
intrapreso lo
sfruttamento delle risorse naturali e intellettuali del
Sud.
14) Acqua, terra, cibo, foreste, semi, la
cultura e le identità dei popoli
sono beni comuni dell'umanità per le generazioni
presenti e future. E'
essenziale conservare la biodiversità. I popoli hanno
il diritto a un cibo
sano e stabile, libero da organismi geneticamente modificati.
La sovranità
alimentare a livello nazionale, regionale e locale è
un diritto umano
fondamentale; in questo senso costituiscono richieste fondamentali
la
riforma agraria e l'accesso dei contadini alla terra.
15) Il vertice di Doha ha confermato l'illeggitimitá
del Wto. La presunta
"agenda per lo sviluppo" adottata in realtá
difende solo gli interessi delle
multinazionali. Con il lancio di un nuovo round il Wto si
sta avvicinando al
suo obiettivo di trasformare ogni cosa in merce. Per noi,
cibo, servizi
pubblici, agricoltura, salute, istruzione e i geni non sono
in vendita.
Inoltre rifiutiamo il brevetto di qualsiasi forma vivente.
L'agenda del Wto
viene estesa a livello continentale attraverso gli accordi
di libero
commercio e investimenti. Organizzando proteste come le
grandi dimostrazioni
contro l'Alca, i popoli hanno rifiutato questi accordi che
rappresentano una
ricolonizzazione e la distruzione di valori fondamentali,
sociali,
economici, culturali e ambientali.
16) Noi vogliamo rafforzare il nostro movimento
attraverso azioni e
mobilitazioni comuni per la giustizia sociale, per il rispetto
dei diritti e
delle libertà; per la qualitá della vita,
l'uguaglianza, la dignitá e la
pace.
Lottiamo:
- Per la democrazia: i popoli hanno il diritto di conoscere
e criticare le
decisioni dei loro governi, specialmente quando riguardano
istituzioni
internazionali. I governi devono essere responsabili di
fronte ai loro
popoli. Mentre sosteniamo la diffusione della democrazia
elettorale in tutto
il mondo, sottolineiamo la necessitá di una democratizzazione
degli stati e
delle società e la lotta
contro la dittatura;
- Per l'abolizione del debito estero e la
sua riparazione;
- Contro le attivitá speculative: chiediamo l'introduzione
di tasse
specifiche, come la Tobin tax, e l'abolizione dei paradisi
fiscali;
- Per il diritto all'informazione;
- Contro la guerra e il militarismo, contro le basi e gli
interventi
militari stranieri, e la sistematica escalation di violenza.
Noi scegliamo
di privilegiare il negoziato e la soluzione non violenta
dei conflitti;
- Per una Unione europea democratica e sociale,
basata sui bisogni di
lavoratori, lavoratrici, popoli europei, sulla necessitá
della
collaborazione e della solidarietá con i popoli dell'est
e del sud;
- Per i diritti dei giovani, il loro accesso
a una istruzione pubblica,
gratuita e socialmente autonoma e l'abolizione del servizio
militare
obbligatorio.
Per gli anni a venire organizzeremo collettivamente
mobilitazioni come:
Anno 2002:
- 8 marzo: giornata internazionale delle donne
- 17 aprile: giornata internazionale delle
lotte contadine
- 1 maggio: giornata dei lavoratori e delle
lavoratrici
- 12 ottobre: il grido degli esclusi
- 16 ottobre: giornata dell'alimentazione
Altre mobilitazioni globali avranno luogo:
- 15-16 marzo a Barcellona, Vertice Ue
- 18-22 marzo Monterrey (Mexico), conferenza
Onu su finanziamento allo
sviluppo
- 17-18 maggio, Madrid, vertice latinoamerica,
Caribi, Europa
- 31 maggio, giornata internazionale di azione
contro il militarismo e per
la pace
- 12 giugno, Roma (Italia), vertice mondiale
dell'alimentazione
- 22-23 giugno, Siviglia, vertice Ue
- Luglio, Toronto e Calgary (Canada) vertice
G8
- 22 luglio, Stati Uniti, campagna contro
la CocaCola
- Settembre, Johannesburg (Sudafrica), Rio+10
- Ottobre, Quito (Equador), Forum sociale
continentale "Una nuova
integrazione è possibile" e forum sociali continentali
e regionali in altri
continenti
- Novembre: Cuba, Secondo incontro emisferico
contro l'Alca
- Dicembre, Copenaghen, Danimarca, vertice
Ue
Anno 2003:
Aprile, Buenos Aires Argentina vertice ALCA
Giugno, Tessalonica Vertice UE
WTO, FMI e Banca Mondiale si incontreranno
da qualche parte, qualche giorno.
E saremo li!