Il prestigioso Worldwatch Institute
di Washington ha presentato ieri negli
USA lo "State of the world 2001", bibbia riconosciuta
dell'ecologismo
mondiale. "Se gli obiettivi sociali ed economici dell'Earth
summit di Rio
fossero stati raggiunti- afferma il presidente del Worldwatch
Christopher
Flavin nell'introduzione- e' possibile che le crisi dell'ultimo
anno non si
sarebbero verificate". Perche', spiega, "oggi
l'instabilita' ecologica e'
collegata all'instabilita' degli avvenimenti umani".
Secondo l'istituto di
Washington, l'obiettivo primario e' "creare un mondo
piu' sicuro" agendo in
primo luogo sulle emergenze ambientali, senza nulla togliere
al dramma
dell'"attacco a sopresa". Ed elencano i temi dell'agenda
delle priorita'
che andranno portate, il prossimo settembre, a Johannesburg,
al secondo
appuntamento mondiale sullo sviluppo sostenibile: ridurre
l'effetto serra;
ripensare all'agricoltura; tagliare l'inquinamento chimico;
rivedere la
logica e gli strumenti del turismo mondiale; agire sui trend
della
popolazione e sulla strage mondiale da malattie infettive,
controllare lo
sfruttamento delle risorse naturali per controllare i conflitti,
sviluppare
la "governance" mondiale. All'appuntamento sudafricano,
sottolineano gli
estensori dello "State of the world", il mondo
non si presenta certo con le
carte in regola. L'ambiziosa agenda varata a Rio de Janeiro
e' in buona
parte lettera morta. Un miliardo e 100 milioni di persone
sulla terra non
hanno accesso all'acqua potabile: "il doppio di quelli
che usano il
computer", chiarisce Flavin. Le emissioni di anidride
carbonica che
cambiano il clima del nostro pianeta, invece di diminuire
del 5,2% su scala
mondiale (secondo quanto fissato dal Protocollo di Kyoto),
sono aumentate
del 9%. La barriera corallina che, al di la' del suo intrinseco
valore
ambientale fornisce nutrimento a mezzo miliardo di persone
nel mondo, e'
minacciata non piu' per il 10% ma per il 27% della sua estensione
totale.
E, in un decennio di tumultuosa crescita economica, il numero
dei poveri
piu' miserabili e' rimasto inchiodato a un miliardo di persone,
mentre un
miliardo di abitanti si aggiunge alla terra ogni 15 anni.