Giro81
/ Girovisioni Sicilia di Straub e Huillet di giancarlo gula
titolo: Sicilia!
autore: Jean-Marie Straub e Daniele Huillet
anno: 1999
Luogo di attrazione per la sua essenza
crudamente realistica e metafisicamente astratta, la Sicilia,
sebbene saccheggiata ingiustamente da reti televisive, è
stata negli ultimi anni teatro di proposte cinematografiche
di alto livello. Se il rinnovamento viene dall'interno (vedi
le sperimentazioni dei palermitani Ciprì e Maresco),
un posto d'onore spetta ai francesi Jean-Marie Straub e
Daniele Huillet con "Sicilia!", presentato al
Festival di Cannes 1999.
Attraverso un rigore cartesiano e la
scarsità dei movimenti di macchina, il film trasforma
in immagini il testo "Conversazioni in Sicilia"
di Elio Vittorini (romanzo allusivo e simbolico, straordinario
per forza poetica, pubblicato prima in quattro puntate nel
1938-39 sulla rivista "Letteratura", poi in volume
nel 1941 con il titolo "Nome e lacrime" per i
problemi con la censura fascista).
Punto di arrivo di una tappa teatrale
( "Sicilia!" era stato allestito da Straub-Huillet
con il medesimo cast di attori al teatro comunale di Buti
in provincia di Pisa nella primavera del '98), il film,
infrangendo le convenzionali regole narrative, racconta
un'umanità che sembra essere parte integrante dello
spazio, statue scolpite in un affascinante bianco-nero della
fotografia.
La dilatazione dei tempi porta alla
percezione delle innumerevoli risonanze di ogni singola
inquadratura: per mezzo di una scelta stilistica che avvicina
i due film-makers francesi al cineasta russo Tarkoskij ("l'immagine
diventa automaticamente cinematografica alla condizione
inderogabile che non solo essa viva nel tempo, ma che anche
il tempo viva in essa", Tarkoskij, Scolpire il tempo,
Ubulibri Milano 1988 ), "Sicilia! Rappresenta non corpi
e personaggi reali, ma forme lontane, fissate una volta
per tutte in una memoria arcaica, esaltandone la drammaticità
e la loro dolorosa fissità. Dopo Visconti e Antonioni,
un film degno di questa mitica terra.