6 agosto 2001 , n.86
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La societa' dei magnaccioni. Abolito il reato di falso in
bilancio.
Restano deplorevolmente in vigore , per una questione di
tempi tecnici,
il reato di truffa, di bancarotta fraudolenta, di stampa
di banconote
false e di gioco delle tre carte sul marciapiede. Un magistrato,
D'Ambrosio, ha fatto rilevare che uno potrebbe anche pensare
(visto che
il presidente del Consiglio in persona "viene tolto
dai guai") che il
testo di questa "riforma" sia stato preparato
dagli avvocati del signor
B. medesimo. "Si facesse i cazzacci suoi" gli
ha risposto uno degli
avvocati in questione, con malagrazia.
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Temi moderni. Quand'ero ragazzo i "capitalisti"
contro cui si strillava
nei cortei erano ancora quelli dei tempi di Giolitti e ,
poi, di
Mussolini: Agnelli, Pirelli e pochi altri
("Agne'-lli-Pire'-lli-ladri-gemelli"). E' passato
un casino di tempo,
nel mondo c'e' stato Reagan, Gorbacioff, il papa polacco,
Bill Gates,
Bush padre e figlio, Clinton...
In Italia, dopo tanto casino, alla fine: Agnelli, e Pirelli.
Con in
piu' Berlusconi, che se ho capito bene sarebbe una specie
di
aggiornamento del Comandante Lauro, un altro bel personaggio
di allora.
Alla fine, i tre piu' potenti industriali si divisero il
paese. Al
primo tocco' l'energia, al secondo i telefoni, al terzo
infine (oltre
che, a tmpo perso, l'Italia) la televisione. Cosi' si arrivo'
al primo
governo puro degl'industriali, con un banchiere - presidente
della
Repubblica, a far da garante e controllare che nessuno bari.
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"Signorina, mi passi il 451720, per favore!
Quarantacinque-diciassette-venti! Palermo! Ah, il prefisso?
Aspetti,
ora guardo sul foglio... Zero-novantuno!". Ah, voi
non potete
ricordare. La Sip (quella dei telefoni) e poi l'Enel (la
luce) e il
maestro Manzi e Nicolo' Carosio (la Rai). Per strada c'era
ancora
qualche maceria di palazzo bombardato, tempo di guerra,
ma il paese
cresceva. Noi cittadini italiani, a quell'epoca, eravamo
proprietari
della nostra societa' dei telefoni, della nostra televisione,
della
nostra luce. Non eravamo molto bravi nello scegliere a chi
farle
dirigere, alle volte. Pero' erano nostre. Adesso, sono diventate
tutte
dei padroni. Fossero padroni nuovi: ma sono sempre quelli.
(Vi
ricordate la propaganda all'inizio delle privatizzazioni?
L'azionariato
pubblico, i milioni di azionisti-risparmiatori... Balle.)
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Genova. La cosa piu' preoccupante e' l'atteggiamento della
base. La
base della polizia, intendo. Sono molto incazzati coi giornali
e gli
ispettori, si sentono, in buona fede, vittime di chi ce
l'ha con loro,
non percepiscono assolutamente il fatto che e' successo
qualcosa di non
normale. Questo, non a livello di vertice (il vertice e'
piu' marpione)
ma proprio di agenti semplici e di sindacato di polizia.
E' un fatto
preoccupantisimo. Una delle cose importanti che erano successe
in
Italia in questi vent'anni era la civilizzazione della polizia.
La
polizia, in Italia, ha sparato moltissimo nelle piazze,
piu' che nel
resto d'Europa. Ancora ai miei tempi, nel 68 ad Avola, un
blocco
stradale di braccianti era stato preso a fucilate (l'Italia
aveva un
fondo molto spagnolo, da questo punto di vista, molto franchista
e
molto non-europeo). Poi, tutti siamo cresciuti. Noi compagni
abbiamo
imparato che quelli che lavorano per lo Stato (carabinieri,
magistrati...) non sono necessariamente degli sbirri stronzi,
ed anzi
sempre piu' spesso ce li siamo trovati accanto contro i
mafiosi.
Borsellino, Falcone, il capitano Ultimo, sono eroi nostri
come Pertini
o Che Guevara. I poliziotti, dall'altro lato, sempre piu'
spesso si
sono sentiti soldati al servizio delle persone, non piu'
(Coi Baffi,
Senza Baffi: li ricordate) sorveglianti pagati per fare
stare tutti
zitti e buoni.
Questa evoluzione, da una parte e dall'altra, si e' verificato
in modo
maturo e completo fra i magistrati (una volta il magistrato
modello era
Vitalone; ora e' Gherardo Colombo); in modo abbastanza consistente
(anche se poco leggibile all'esterno) fra gli ufficiali
dei carabinieri
e della finanza; e in maniera diffusa (di piu' fra i professionisti,
di
meno fra i complementi) nella polizia. Di quest'ultima,
personalmente,
ho un ricordo molto particolare. Ero a hPalermo, e conoscevo
un sacco di
gente alla squadra Mobile, quando i poliziotti palermitani,
contemporaneamente, lottavano contro la mafia e per i loro
diritti
sindacali; diversi volantini del Siulp, a quei tempi, li
ho scritti
anch'io. Ora, che c'e' un governo di destra che massacra
i ragazzi e
poi vuole detto anche bravo, niente di strano; passera'
anche questo.
La novita', invece, quella che mi fa paura, e' che la base
della
polizia s'imbarbarisce; almeno a giudicare da Genova. Stavolta
non e'
la barbarie pasoliniana delle uniformi di panno, dei figli
dei
contadini; e' la barbarie tutta moderna e "dal basso"
di chi,
esercitando una funzione, ritiene in assoluta buona fede
che questa non
abbia limiti, e che chiunque parli di limiti remi contro.
E' una
barbarie, e credo di avere il dovere di dirlo in nome di
quei volantini
del Siulp e di quegli amici poliiziotti. Non ammetto che
quello che ha
preso a calci in testa un ragazzino per terra debba essere
chiamato
carabiniere o poliziotto come il capitano Ultimo o Carmine
Mancuso. Non
ammetto neanche che le stronzate di ora ci facciano dimenticare
, a noi
compagni, intendo , che carabiniere e poliziotto, a partire
da Palermo,
sono parole nostre come studente o ferroviere.
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A Genova, la gente che apriva le case per farci rifugiare
i ragazzi.
Peccato che non l'abbia visto "GioBatta Canepa, "Marzo".
("Marzo" era il suo nome nel luglio 60, e prima
ancora nel
quarantatre').
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Ministro lei? Ma mi facci il piacere. Ministro era Giorgio
Napolitano,
con quel doppiopetto impassibile da prefettura giolittiana,
oppure il
vecchio Ugo La Malfa, che quando lanciava l'allarme sui
conti pubblici
lui la gente si chiudeva in casa per una settimana a farsi
l'esame di
coscienza e a digiunare. Altro che coso, Scaloja, e quell'altro
coso
Tremmonti. (E il coso in capo? Boh. Poraccio. Vuo' ffa'
bella figura ma
non e' cosa sua, sto' mestiere, semplicemente).
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Dibattito sulle pensioni. Ammonterebbe a trenta miliardi
l'indennita'
di buonuscita di Roberto Colaninno, amministratore delegato
uscente
della Telcom.
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Dibattito sul lavoro. Secondo un'inchiesta di Gente-Money,
il 27 per
cento degli impiegati affronta le vacanze con un senso di
preoccupazione, e il 13 per cento di vera e propria ansia,
per il
timore di non ritrovare piu' il proprio posto di lavoro
al ritorno
dalle ferie.
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Dibattito sulla salute. L'otto per cento delle persone che
s'indebitano
con gli usurai lo fa, secondo un'indagine promossa dal Centro
diritti
dei cittadini a Roma , per la necessita' di trovare le somme
necessarie
a curare gravi malattie che non vengono coperte, o lo sono
con tempi
troppo lunghi, dal servizio sanitario nazionale. Il fenomeno
riguarderebbe in maniera particolare i pazienti delle cliniche
oncologiche private, e fra questi soprattutto i pensionati.
Un al
trentadue per cento di malati contrae, per le medesime ragioni,
prestiti con le banche ad alto tasso d'interesse.
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Dibattito sulla nazione. Nel prossimo futuro, annuncia il
ministro
della Difesa, i piloti dell'Aeronautica militare verranno
assunti con
contratto (privatistico) individuale, al di fuori della
normale
amministrazione delle forze armate. Dopo la privatizzazione
dell'aviazione, e' allo studio quella della marina (l'incrociatore
Garibaldi, gia' "prenotato" dalla Telecom, verra'
ridipinto in blu e
rosso e apparira' in uno spot ambientato nell'Egeo) e di
alcuni corpi
dell'esercito: quello degli alpini, secondo indiscrezioni,
verrebbe
sponsorizzato dal gruppo Caltagirone (slogan sulle divise:
"Io marcio
con Acqua Marcia").
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Dibattito sui Grandi Sistemi. Ruffolo, su Repubblica, afferma
che "ne'
la democrazia puo' fare a meno del mercato, ne' viceversa".
E la Cina,
professore? (E la Germania di Hitler, e Mussolini, e il
Cile? E
limitiamoci a quelli, che fare esempi piu' attuali forse
porta male).
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Italia. Sono circa quarantamila gli animali (cani e gatti)
abbandonati
per strada, solo nel primo mese dell'estate, dai padroni
che non
vogliono portarseli dietro in vacanza. Secondo gli animalisti,
il
numero degli animali abbandonati progredisce geometricamente
con
l'inoltrarsi della stagione, e alla fine dell'estate si
prevede saranno
non meno di trecentomila. Di questi, statisticamente, dovrebbero
sopravviverne circa settantamila.
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Vittime. Della sinistra: il sottosegretario Taormina. Gli
hanno fatto
casino perche' difendeva il boss del contrabbando pugliese
e telefonava
alle guardie per sapere come stava il suo cliente, poi in
Sicilia
perche' difendeva un boss mafioso che il questore voleva
mandare al
confino, e infine perche', essendo sottosegretario agl'interni,
voleva
difendere in tribunale il capo dei celerini finito sott'inchiesta
per
gravi reati a Genova. Alla fine: "Ma insomma, e' sbottato,
Qua se
continua cosi' finisce che m'incazzo e me ne vado".
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Pianeta. Sono circa trecentomila (di cui quasi duecentocinquantamila
negli ultimi tre mesi) i posti di lavoro perduti quest'anno,
fra Europa
e America, nel settore delle telecomunicazioni. Secondo
il Financial
Times la crisi e' in gran parte correlata alla poca fiducia
degli
investitori nell'annunciata ripresa dell'economia americana.
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Il mondo salvato "dai" ragazzini. Inghilterra.
Giro di vite contro gli
adolescenti: disposto dal governo il coprifuoco, dalle nove
di sera
alle sei del mattino, per i ragazzi sotto i sedici anni.
Il
provvedimento, che da oggi in poi e' applicabile a discrezione
della
polizia, ha lo scopo non tanto di tutelare i ragazzini dai
possibili
brutti incontri con nottambuli notturni, quanto di tutelare
i
nottambuli dall'incontro con le bande di ragazzini che rappresentano,
secondo i governo di Sua Maesta', uno dei principali rischi
per gli
onesti, e meno onesti, cittadini che percorrono Londra by
night. Il
coprifuoco per gli adolescenti vigeva gia' da tempo nella
maggior parte
delle grandi citta'degli Stati Uniti. In Europa e' stato
adottato
all'inizio dell'estate nelle localita' turistiche della
Cote-d'Azur, in
Francia, ed e' allo studio in numerosi altri centri. Minacciati
o
minacciatori che siano, e' indubbio che il rapporto fra
gli adolescenti
e il mondo che li circonda e' ormai, nelle grandi citta'
del Duemila,
un rapporto ostile. In altri tempi, questo avrebbe sollevato
dei dubbi;
i politici piu' responsabili avrebbero cercato delle misure
per
rimuovere, almeno in parte, le cause di questa extraterritorialita'.
Oggigiorno, si preferisce picchiare.
E' tuttora estremamente attivo, in Inghilterra, il dibattito
sulla
fustigazione degli adolescenti, da sempre radicate nelle
tradizioni
"educative" (ed anche, a suo modo, erotiche) di
quel paese. Le
tradizioni britanniche nel campo dell'ordine pubblico, d'altra
parte,
sono spesso quanto di meno "inglese" si possa
immaginare.
La deportazione per vagabondaggio, inflitta per puro sospetto
ai
soggetti poveri senza che avessero commesso alcun reato,
vigeva fino a
tutto l'Ottocento ed e' all'origine del popolamento di grandi
paesi
come l'Australia.
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Cronaca. Roma. Scassinata nella notte l'automobile del principe
AlibrahimBandar el-Saudi, in vacanza a Roma con le sue cinque
mogli. I
ladri hanno aperto la Mercedes parcheggiata in via Santo
Domingo,
sottraendo cellulari e macchine fotografiche.
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Cronaca. Frosinone. Due cacciatori denunciati per aver catturato
circa
trecento cardellini, che contavano di rivendere , come richiami
per la
caccia , ad altri cacciatori.
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"Quante volte, figliolo?". Per usare il nuovo
sistema operativo
Microsoft, Windows XP, gli acquirenti dovranno prima di
tutto
collegarsi via internet al sito della Microsoft: dopo alcuni
passaggi
riceveranno la password di sblocco e potranno finalmente
cominciare a
utilizzare il sistema che hanno acquistato. Questo meccanismo,
adottato
da Microsoft ormai da qualche tempo, serve a Bill Gates
per essere
veramente sicuro di avere a che fare con un utente pagante
e non con un
pirata. Nel caso di Windows XP pero' c'e' una novita': l'utente,
per
regolare che sia, puo' utilizzarlo solo per un numero limitato
di
volte.
Passato questo numero, la password non arriva piu' e bisogna
comprare
una nuova versione del programma. Ma qual e' questo numero?
Ecco,
questo proprio Microsoft non lo dice; fino a questo momento
infatti non
e' stato reso noto il numero massimo di installazioni consentite,
che
non compare nemmeno nel contratto d'uso (il famoso "I
agree" ) che ti
fanno cliccare all'inizio della procedura.
Potrebbero essere cinque, potrebbero essere cento: lo saprai
solo al
momento in cui ti comparira' il diniego d'accesso. E' un
bel problema,
anche perche' stavolta la reinstallazione del sistema non
e' affatto un
capriccio dell'utente o un'emergenza che puo' capitare una
volta tanto.
L'installazione di Windows XP (come per i sistemi Unix)
e' infatti
legata alla specifica configurazione che uno possiede in
quel momento.
Se la configurazione cambia (ad esempio, con un upgrade
del processore)
XP non funziona piu' e va reinstallato daccapo. E qui, vedi
sopra.
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Arabian Nights. Ricordate Prince of Persia? Era una delle
prime
adventures piu' o meno graficizzate (Lara Croft era ancora
lontana anni
luce) e sostanzialmente consisteva in un dungeon che il
protagonista
doveva attraversare su su fino al ventesimo livello: giunto
al quale,
dopo avere ammazzato una quantita' industriale di cattivi
con
scimitarra, poteva finalmente liberare l'amata principessa
dal palazzo
del malvagio visir che voleva, il vilain, annetterla d'autorita'
al
proprio harem.
Bene, piu' o meno sulla stessa lunghezza d'onda ma con un
corredo
assolutamente incredibile di animazioni, effetti grafifici,
fuochi
d'artificio, pinzillacchere e tricchetracche, e' uscito
Arabian Nights,
un'adventure stile Sheherazade a mio parere molto superiore
alle
croffetterie di moda. Le figlie del sultano, per legge inderogabile
vigente nel regno, ora che fanno vent'anni si debbono trovare
un
marito. Purtroppo, proprio al momento clou, zacchete! dove
sono le
principesse? Sparite nel nulla. E qui, ecco che arrivi tu:
ti chiami,
naturalmente, Ali' e sei un tizio alla Errol Flynn, pero'
col turbante,
dotato di straordinarie abilita' acrobatiche e spadaccine.
E giu'
magie, incantesimi, duelli alla scimitarra, cammelli; e
colpi di scena
a non finire...
Alla fine, se hai smanettato abilmente e sei vivo e pimpante
alla fine
dei livelli, ritrovi le principesse; e puoi naturalmente
impalmarne
una. Oppure (previa giustificata conversione), ma si', tutt'e
cinque! E
vissero felici e contenti, a parte le (cinque) suocere e
i moniti del
cardinale che, da Bologna, il fatto che tu viva con delle
mussulmanine
(e fosse una sola: ma cinque!) proprio non riesce a mandarlo
giu'. (Ah:
il titolo e' ripreso pari pari da una raccolta di novelle
erotiche
arabe e persiane che un molto benemerito ricercatore inglese,
dopo
averci lavorato una vita, riusci' a mettere insieme verso
la fine
dell'Ottocento. Purtroppo, alla sua morte, la moglie, bigotta,
le
esamino' attentamente e, su consiglio del parroco, dette
alle fiamme
tutte le piu' arrapanti).
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Cina. Sulla stampa di Hong Hong viene segnalata una sempre
piu' vasta
diffusione di casi di eutanasia "di necessita'":
vi ricorrerebbero
numerosi cittadini anziani e poveri che non hanno i mezzi
per
sottoporsi a cure mediche, specialmente dialisi.
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Quel che succede, in realta', e' che stiamo ridefinendo
il concetto di
essere umano. Chi consuma e' umano. Chi non consuma no.
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La volpe sa tante cose, ma il riccio ne sa una grossa"
(Ben Franklin)
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Parole perdute. "Ragionevole".
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Il partito di Falcone e dei ragazzini
"Il partito di Falcone e dei ragazzini" non aveva
un comitato centrale
o uno stemma, ma in realta' era l'unico partito esistente
in Sicilia,
oltre alla mafia. Il rumore di fondo, in quegli anni, era
costituito
dalle dichiarazioni dei sindaci che escludevano l'esistenza
della mafia
nella loro citta', dai giornali ad azionariato mafioso che
invocavano
silenzio, dalla brava gente che lavorava chiassosamente
all'autodistruzione della sinistra, e dai colpi di pistola.
Furono i
ragazzini di Palermo a scendere in campo per primi. Il liceo
Meli,
l'Einstein, il Galilei, poi via via tutti gli altri. Si
passava sotto
il Palazzo di Giustizia e il corteo,che fino a quel momento
aveva
gridato a voce altissima i Nomi, faceva improvvisamente
silenzio. La'
dentro lavoravano i nostri magistrati. Falcone, Borsellino,
Di Lello,
Ayala, Agata Consoli, Conte: meta' del Partito erano loro.
L'altra
meta', i liceali. A Catania, fra il 1984 e il 1986, furono
almeno
trecento i ragazzi che in una maniera o nell'altra parteciparono,
da
militanti, alle iniziative dei Siciliani Giovani: furono
i primi a
gridare in piazza i nomi dei Cavalieri e a lavorare quotidianamente
- il volantino, il centro sociale, l'assemblea - per strappargli
dagli
artigli la citta'. A Gela, a Niscemi, a Castellammare del
Golfo, nei
paesini dove i padroni hanno la dittatura militare, essi
vennero fuori
e lottarono, paese per paese e citta' per citta'. "La
Sicilia non e'
mafiosa - affermavano orgogliosamente - La Sicilia e' militarmente
occupata dalla mafia". La Sicilia, dove ancora nel
1969 un ragazzo fu
fatto uccidere dal padre - boss mafioso - perche' era iscritto
alla
Fgci. La Sicilia che ha combattuto, che non s'e' arresa
mai. Ha
combattuto, ed ha fatto politica, ha ragionato. La politica
come
partecipazione, come trasversalita', come sociata' civile
nasce nelle
lotte palermitane e catanesi di quegli anni: oggi e' common
sense
dappertutto. La fine del vecchio ceto politico, di tutta
la vecchia
storia, fu intuita per la prima volta qui. Non e' un caso
se il
movimento studentesco, ai tempi della Pantera, era ripartito
da
Palermo. Non e' un caso se Palermo in quegli anni e' stata
l'unica
citta' ad avere un'opposizione di massa, e vincente.
Dall'83 al 93 in Sicilia e' vissuto, con alti e bassi ma
con una
sostanziale continuita', un vero e proprio movimento di
liberazione.
Contro la mafia, ma anche contro tutto cio' che essa porta
con se',
contro le sue radici... Questo movimento avrebbe potuto
essere
esattamente l'anello che mancava alla sinistra italiana,
il punto di
partenza per ricostruire tutto. Invece, e' rimasto solo.
Avrebbe potuto
essere, se la sinistra ufficiale l'avesse voluto, la nuova
classe
dirigente del paese. Davide Camarrone del liceo Meli, Antonio
Cimino di
Corso Calatafimi, Fabio Passiglia, Nuccio Fazio, Vito Mercadante,
Angela Lo Canto, Carmelo Ferrarotto di Siciliani Giovani,
Nando
Calaciura, Tano Abela, il professor D'Urso: avete mai letto
questi nomi
sui giornali? Benissimo. Infatti, neanche i nomi dei primi
socialisti
uscivano sui giornali, cent'anni fa.
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Da Taranto. <Il 28 luglio, durante la manifestazione
tenuta dai
collettivi antagonisti tarantini, dal COBAS e dallo Slai
Cobas per
ricordare i gravissimi episodi di violenza di Genova e gli
arresti dei
7 compagni e compagne avvenuti nel campeggio "re di
puglia",
manifestazione di comunicazione e sensibilizzazione con
i cittadini, il
servizio d'ordine dei compagni ha dapprima seguito, controllato,
e poi
fermato un elemento sospetto con zainetto a tracolla che
si aggirava
nel corteo. I compagni che lo hanno avvicinato gli hanno
chiesto di
mostrare il contenuto della borsa ripetutamente, ma questo
dopo essersi
a piu' riprese qualificato come carabiniere si e' messo
a correre,
cercando di fuggire. E' scattato l'inseguimento fino ad
un ristorante
del lungomare (paradossalmente il ristorante si chiama "L'assassino"),
dove questo tizio si e' rifugiato. Uno dei compagni del
servizio
d'ordine, e' entrato nel ristorante e il tipo ha tirato
fuori la
pistola ed ha minacciato il compagno puntandogli la pistola
in faccia.
Momenti di tensione all'esterno del ristorante, tra i compagni
del
servizio d'ordine e la digos intervenuta a proteggere questo
tizio, che
nel frattempo maneggiava la pistola all'interno delle cucine
del
locale.>
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Da Roma. Kanak wrote: <Per tutta Roma manifesti di AN:"Borsellino
nel
suo esempio avanza la nuova Italia". Chissa' se Borsellino
al posto di
Fini ci si sarebbe messo a far combutta col Berlusca.>
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Secondo momento
Poi gli venne in mente improvvisamente
che se fosse stato un poeta
uno di quelli veri
avrebbe potuto chiamare sul foglio bianco
Giusi Silvana Flora e qualche altra
Giusi sopra lo scoglio
Flora dagli occhi neri
Silvana di cui ricorda solo il nome
ma doveva essere bella
Basterebbe pochissimo
l'ispirazione la macchina il foglio
ed eccoti a parlare con loro
invece di questa serata idiota
basterebbe ben poco
se fosse stato un poeta
Desidero' ferocemente di essere un poeta
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Per collaborare a questa e-zine, o per criticarla o anche
semplicemente
per liberarsene, basta scrivere a ricc@libero.it -- Fa'
girare.
"A che serve vivere, se non c'e' il coraggio di lottare?"
(Giuseppe
Fava)