Le nostre TV: 413 notizie per Kate e William; 5 per il Congo

Presentato il rapporto di Medici senza Frontiere e dell’Osservatorio di Pavia sulle crisi dimenticate dalle TV. Conta più l’influenza stagionale (92 notizie) e il matrimonio di Alberto di Monaco (91 notizie) che il dramma dell’Aids
Per l’ottavo anno consecutivo, Medici senza Frontiere e Osservatorio di Pavia hanno presentato "Le crisi umanitarie dimenticate dai media nel 2011" che ora è anche un ricco libro di dati dell’editore Marsilio.
Sono cifre terribili quelle presentate, ma sono anche la dimostrazione di come l’informazione televisiva, la nostra, non fa bene il proprio mestiere che dovrebbe essere quello di informare. Un diritto, quello di essere informati, che abbiamo tutti noi ma che ci viene negato spesso per apatia, con concezioni arcaiche che determinati eventi non interessano al grande pubblico, che è meglio anestetizzare lo spettatore televisivo dandogli pacchi e isole più o meno famose.
Quest’anno la ricerca è stata fatta principalmente sul tema della migrazione e non sarebbe potuto essere diversamente considerato le rivolte, le proteste avvenute in diversi Paesi in particolare in Tunisia, Egitto e Libia. Questa ricerca ha fatto risaltare due fronti di crisi: le crisi sanitarie (malnutrizione in Somalia, Aids, malattie tropicali dimenticate) e le crisi umanitarie in Costa d’Avorio, Sudan, Bahrein, Congo. Crisi umanitarie che però non hanno interessato, se non in minima parte, le nostre televisioni.
Il tempo dedicato dai TG nostrani a questi contesti di crisi sono circa il 10% del totale dei servizi. A prima vista sembra un miglioramento considerato che nel 2009 lo spazio arrivava a malapena al 6%. La media è stata innalzata soprattutto dagli eventi libici e dal terremoto in Giappone. Vediamo come sono state ripartite le notizie.
Anno 2011 TG Rai, Mediaset, La7
I TG italiani, nel 2011, hanno dedicato
5 Notizie al Congo
10 Notizie alla Costa d’Avorio
14 Notizie all’HIV/AIDS
0 Notizie a malattie che falcidiano le popolazioni come leishmaniosi viscerale/kala-azar, malattia del sonno, Chagas e ulcera di Buruli
24 Notizie al Bahrein
41 Notizie al Corno d’Africa
44 Notizie al Sudan
413 Notizie alle nozze reali di William e Kate
91 Notizie al matrimonio di Alberto di Monaco
E non bisogna neppure valutare positivamente il fatto che anche poche notizie sono meglio del nulla. Prendiamo il caso del Congo a cui i nostri TG nazionali hanno dato, in tutto il 2011, solo 5 notizie. Queste riguardavano incidenti aerei e altri eventi e non le violenze in corso o il terribile flagello dell’Aids con un milione di contagiati. E anche sull’Aids (14 notizie) i TG ne parlano solo in occasione dei viaggi del papa e nessuno dei TG parla di questa malattia in occasione della giornata mondiale, il 1° dicembre. Anzi l’Aids è proprio scomparso dalle cronache tanto è vero che nulla, nel 2011, si è detto della drammatica crisi finanziaria in cui versa il Fondo Globale per la lotta contro Aids, Tubercolosi e Malaria, malattie che, se non curate per mancanza di fondi, avranno effetti devastanti per milioni di persone.
In realtà di malattie i nostri TG ne parlano. Alla nostra influenza stagionale, che per altro avviene ogni inizio invernale, i TG hanno dedicato ben 92 servizi. "Non siamo sicuri ‒ ha affermato Kostas Moschochoritis, direttore generale di Msf Italia ‒ che le parole siano in grado di salvare vite, ma sappiamo con certezza che il silenzio può uccidere...".
Cosa ne sappiamo, infatti, del Bahrein e cosa ci dicono le Tv di questo Paese dove l’accesso alle cure mediche è proibitivo, dove i pazienti evitano di rivolgersi agli ospedali pubblici, a causa di discriminazioni, molestie e maltrattamenti? I TG dedicano a questo Paese 24 notizie ma solo perché in quel Paese si deve disputare una gara di Formula 1 e a seguito dell’instabilità politica ci potrebbe essere la cancellazione della gara. Le televisioni sono tutte preoccupate che questo possa accadere e anche la voce dei conduttori ha la giusta drammaticità. Di quello che avviene in quel Paese, dei problemi reali, esistenziali, non importa a nessuna redazione dei TG.
La stessa cosa avviene per i rifugiati del Mali fuggiti in Burkina Faso, Mauritiana e Niger. Fornire assistenza medica a queste popolazioni in fuga è difficilissimo. Il Burkina Faso ‒ come ricordano Msf e Osservatorio di Pavia ‒ è il Paese con il più alto numero di rifugiati assieme alla Mauritania. L’aiuto internazionale è lento e insufficiente. E intanto si muore, sempre, ogni giorno, ogni ora, nel disinteresse dell’Occidente pasciuto.
Un ultimo dato riguarda i migranti in fuga dai Paesi in conflitto. Come hanno dato queste notizie i TG italiani? Cosa ci hanno fatto sapere di queste persone fuggite dalla Tunisa, dalla Libia, dall’Egitto? Questa la percentuale della suddivisione delle notizie:
Totale notizie date 1.391
65% Il tempo dedicato alle dichiarazioni dei politici
14% Il tempo dedicato alla voce dei migranti
12% Il tempo dedicato alle comunità locali
10% Il tempo dedicato alle realtà impegnate nella gestione del fenomeno (forze dell’ordine, esponenti religiosi, società civile, organizzazioni varie)
Come fa giustamente notare, nella prefazione al libro, Giovanni De Mauro, direttore di Internazionale, "Il racconto è sempre accompagnato da toni epocali: la parola "emergenza" è la più frequente, Lampedusa è "allo stremo", l’arrivo dei migranti è "un’ondata record", "l’esodo" è "senza precedenti", i numeri sono "impressionanti". Poi c’è il lessico bellico: "invasione", "occupazione", "tregua", "bomba", "miccia", "polveriera", "evacuazione".
In pratica non si contestualizza l’evento, si privilegia la cronaca, amplificando certi aspetti, quelli che colpiscono la pancia dello spettatore. D’altronde basta guardare le percentuali. Il 65% dello spazio delle 1.391 notizie date è appannaggio dei politici. Il resto conta molto meno, anche quelli che dovrebbero essere i protagonisti: i migranti. Cosa pensano, cosa si aspettano, perché sono venuti in Italia? Come sono arrivati? Non è dato sapere. In compenso sappiamo molto bene cosa pensa dei migranti l’ultimo dei nostri onorevoli.
Ma sappiamo anche un’altra cosa importantissima. Sappiamo tutto, o quasi delle nozze reali di William e Kate. E, anche, della sorella Pippa. Le Tv l’hanno raccontato 413 volte e per 91 volte hanno raccontato l’altro importante matrimonio, quello di Alberto di Monaco.
E poi continuiamo a domandarci come mai in cinque milioni seguono il Grande Fratello?
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