Le foreste scompaiono ma il ministro vorrebbe rimandare l’EUDR
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La produzione intensiva e indiscriminata di olio di palma, soia, cacao e altre materie prime è una delle prime cause di deforestazione nel mondo e da anni ci battiamo per denunciare i responsabili di questo scempio! Ogni due secondi infatti scompare l’equivalente di un campo di calcio, fatto di foreste.
Eppure nel maggio 2023 abbiamo ottenuto un’importante vittoria: l’Unione Europea, grazie ad una grande mobilitazione popolare a cui anche noi abbiamo contribuito, ha approvato l’European Deforestation Regulation (EUDR), una normativa che vieta di immettere sul mercato comunitario sette prodotti e materie prime legate alla distruzione delle foreste: caffè, cacao, soia, carne bovina, olio di palma, gomma, cellulosa/legno. Il nostro Ministro dell’Agricoltura Lollobrigida, ha chiesto infatti un rinvio di un anno dell’EUDR.
L’EUDR è stata approvata nel 2023 e gli stati membri hanno avuto tempo fino alla fine di dicembre 2024 per prepararsi a implementarlo. Un rinvio ora sarebbe inaccettabile: l’Italia e l’Ue devono mantenere gli impegni presi a livello internazionale ed europeo e tutelare le foreste!
Le foreste sono fondamentali per la salute del nostro pianeta. Custodiscono l’80% della biodiversità della Terra, ma il loro ruolo è prezioso anche nel contrastare gli effetti del cambiamento climatico. Queste enormi distese verdi, infatti, assorbono grandi quantità di anidride carbonica aiutando a regolare il clima e a ridurre l’impatto dei gas serra.
È determinante che i nuovi Commissari europei rispettino gli impegni comunitari e internazionali di protezione della natura, rafforzando e non indebolendo, normative come la Nature Restoration Law e l’EUDR. Siamo andati a protestare di fronte al Parlamento europeo, a Bruxelles, per richiamare l’attenzione sull’importanza che l’Europa si spenda maggiormente per la protezione della natura, soprattutto in vista dei vertici della Nazioni Unite su biodiversità e clima che si terranno a ottobre e novembre.
Oggi le foreste e la biodiversità sono sempre più minacciate dalle attività umane: ogni giorno la deforestazione fa scomparire aree grandi come un campo da calcio. Il motivo? L’agricoltura industriale e la produzione intensiva di prodotti e materie prime come soia, olio di palma e legno.
Ancora una volta gli interessi di pochi vanno a scapito del pianeta. E a pagare sono ecosistemi fondamentali per la salvaguardia del pianeta.
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