La poesia della settimana: Ralph Salisbury

La guerra in Vietnam non è mai finita. Nel cuore dei sopravvissuti. Nei soldati americani, alienati dai ricordi. Nei versi di Ralph Salisbury.

di Piero Buscemi - martedì 12 febbraio 2013 - 2084 letture

My Brother’s Poem: Vietnamese War, 1969

You tell me you can not write it
 yesterday’s pretty village splinters and in
 your aircraft’s cargo compartment ammunition/rations/medicines
 gone an American lies wrapped in his rain-coat
 strapped to the floor of that machine generations struggled
 to invent and thousands of hours of lives went to create
 the boy’s belongings all he could bear
 on his back packaged beside him
 sunset a shimmer like cathedral-glass
 a memory the instrument-panel glow
 as low as devotional candles showing
 in plexiglass monsoon screams past your face
 above the controls your own American face

Ralph Salisbury è nato nel 1924. E’ un poeta americano e sceneggiatore, figlio di una famiglia Cherokee e Americana-Irlandese. E’ nato a Arlington, Iowa. Suo padre era Cherokee e la madre era Americana di origine Irlandese. E’ cresciuto nella fattoria di famiglia nello Iowa, senza elettricità e acqua corrente, cacciando e cavalcando per procurarsi carne e pelli. Si arruolò nell’Aviazione all’età di 17 anni e, nonostante il servizio militare nella Seconda Guerra Mondiale, conseguì la laurea nel 1951 all’università dello Iowa.

Dal 1950, he lavorò scrivendo, editando, traducendo e insegnando scrittura e letteratura. Ha insegnato all’Università dell’Oregon dal 1960. In precedenza ha insegnato presso la Drake University, in Texas e l’Università di Frankfurt/Main (Germania). Per sei anni è stato caporedattore della rivista Northwest.

Salisbury è attualmente docente emerito dell’Università dell’Oregon. E’ autore di due brevi romanzi e di sette raccolte di poesia.


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