La poesia della settimana: Friedrich Wilhelm Nietzsche

Il poeta di questa settimana è sicuramente passato alla gloria dei posteri per i ruoli culturali rivestiti nel campo della filosofia, ma questi versi meritano la nostra attenzione.
Figlio mio
Figlio mio,
vivi in modo
da non doverti
vergognare di te stesso,
dì la tua parola
in modo che ciascuno
debba dire di te che ci si può fidare;
e non dimenticare
che dare gioia ci dà anche gioia.
Impara a tempo
che la fame dà sapore ai cibi
e rifuggi la comodità
perché rende insipida la vita.
Un giorno dovrai fare
qualcosa di grande:
a tale scopo devi diventare
tu stesso qualcosa di grande.
Friedrich Nietzsche. Nato a Röcken il 15 ottobre 1844 è stato un filosofo, aforista, saggista, poeta, compositore, accademico e filologo tedesco.
Tra i massimi filosofi di ogni tempo, Nietzsche ebbe un’influenza controversa e indiscutibile sul pensiero filosofico, letterario e politico del Novecento. La sua filosofia è considerata da alcuni uno spartiacque fra la filosofia tradizionale e un nuovo modello di riflessione, informale e provocatoria. In ogni caso si tratta di un pensatore unico nel suo genere, sì da giustificare l’enorme influenza da lui esercitata sul pensiero posteriore e la considerazione che alcuni nutrono verso di lui come antesignano dell’esistenzialismo, della filosofia continentale, del postmodernismo e del post-strutturalismo.
Coerentemente con i suoi assunti, diede grande rilievo al mito, alla poesia e alla musica, cimentandosi in gioventù anche come poeta e compositore (vale ricordare Hymnus an das Leben), attività in cui, peraltro, a parere della critica, non attinse risultati paragonabili agli esiti della sua speculazione filosofica.
Nietzsche scrisse vari saggi sulla morale, la religione (in particolare quella cristiana), la società moderna, la scienza, rivelando la sua passione per la filosofia, la critica letteraria e musicale, per la metafora, l’aforisma e l’ironia.
Morì a Weimar il 25 agosto 1900.
- Ci sono 0 contributi al forum. - Policy sui Forum -