Sei all'interno di >> :.: Primo Piano | Politiche |

L’Europa ci sgrida per comportamento di polizia e politici. Ma sono tutti solidali con polizia e loro stessi

Una notizia dell’Adnkronos ci fa sapere che la Commissione contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa (Ecri), ha accusato le forze dell’ordine italiane di fare «racial profiling»

di Adriano Todaro - giovedì 24 ottobre 2024 - 517 letture

Una notizia dell’Adnkronos ci fa sapere che la Commissione contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa (Ecri), ha accusato le forze dell’ordine italiane di fare «racial profiling» durante fermi e controlli e che il dibattito pubblico ormai è «sempre più xenofobo», con discorsi politici che avrebbero assunto toni «fortemente divisivi e antagonistici» soprattutto nei confronti di migranti, rom e comunità Lgbt. In pratica, Strasburgo ha puntato il dito sulle autorità di polizia che durante i controlli «profilerebbero razzialmente», ossia in base all’origine etnica, in particolare «la comunità Rom e le persone di origine africana». Che fare, dunque? Secondo l’Ecri dovrebbero essere sensibilizzati i funzionari delle forze dell’ordine sulle pratiche che possono potenzialmente condurre alla profilazione razziale, con effetti nocivi sulla fiducia dei cittadini nella polizia. Anche perché la profilazione razziale, sottolinea l’Ecri, «ha effetti notevolmente negativi», perché genera un senso di «umiliazione e ingiustizia» per i gruppi coinvolti, provocando «stigmatizzazione e alienazione». È inoltre «dannosa per la sicurezza generale», in quanto «diminuisce» la fiducia nella polizia e contribuisce alla tendenza a non denunciare i reati.

Per chi come noi è attento a ciò che avviene nella società, non è certo una novità tutto questo. Ma le anime belle della politica si sono subito inviperite, anche perché l’Ecri se l’è presa anche con loro. Negli ultimi anni in Italia il discorso pubblico – afferma l’Ecri – è diventato «sempre più xenofobo» e i discorsi politici hanno assunto toni «fortemente divisivi e antagonistici… un certo numero di dichiarazioni e commenti considerati offensivi e carichi di odio provengono da politici e funzionari pubblici di alto profilo…». Ad esempio, «nel 2018 l’allora ministro dell’Interno (Matteo Salvini-ndr), nel dichiarare la volontà di procedere a un’espulsione di massa dei Rom irregolari, ha fatto riferimento anche ai Rom in possesso della cittadinanza italiana» e ha affermato: «Ma i Rom italiani purtroppo dobbiamo tenerceli a casa». Nell’aprile 2023, commentando le proposte per migliorare la situazione delle madri detenute, lo stesso politico ha affermato che un partito politico precedentemente al potere ha liberato «le borseggiatrici Rom che usano i bambini e la gravidanza per evitare il carcere e continuare a delinquere».

Il rapporto non nomina il generale Vannacci ma alcune dichiarazioni riportano a lui. Ad esempio quando si afferma che l’autore di un libro, edito nel 2023, ha scritto che i gay «non sono normali». Il generale «ha anche attaccato gli italiani di colore, affermando che le persone non sono nate tutte uguali e che gli immigrati saranno sempre diversi. Ha fatto l’esempio di una campionessa di pallavolo italiana di colore (Paola Egonu-ndr), affermando che è italiana di cittadinanza, ma è chiaro che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità».

E veniamo alle reazioni della politica. Prima di tutto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il presidente, come i suoi predecessori, firma tutti gli atti del governo o quasi. Non dice chiaramente parole contro i conflitti e la vendita delle armi da parte dell’Italia e, da buon democristiano, da una botterella di qua e una di là. Ebbene, su questo argomento è intervenuto in modo deciso e ha dichiarato di essere «stupito» per le affermazioni contenute nel rapporto dell’Ecri e ha ribadito «stima e vicinanza» alle forze di Polizia. Se Mattarella si «stupisce» cosa diranno gli altri? Ecco Matteo Salvini che, come sempre, è molto chiaro, non come il ministro Giuli: «Sentirsi dire che le forze dell’ordine sono razziste ti girano le scatole, siamo sempre con le divise, se a questi signori piacciono i rom e clandestini se li portino a Strasburgo». E la signora Meloni? Donna Giorgia è altrettanto chiara, ma più diplomatica. Altro livello, ovviamente: «L’Ecri, organo del Consiglio d’Europa, accusa le forze di polizia italiane di razzismo?

Le nostre Forze dell’Ordine sono composte da uomini e donne che, ogni giorno, lavorano con dedizione e abnegazione per garantire la sicurezza di tutti i cittadini, senza distinzioni. Meritano rispetto, non simili ingiurie». Poteva mancare fra gli offesi Ignazio Benito Maria La Russa di Paternò? No di certo e allora sentite la profondità del ragionamento d’Ignazio: «Rigetto con forza le accuse di profilazione razziale nei confronti delle nostre Forze di polizia riportate nell’ultimo rapporto dell’Ecri, la commissione antirazzismo del Consiglio d’Europa». Anche noi rigettiamo tutti i santi giorni. Poi intervengono, portando la loro solidarietà alle forze dell’ordine il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il presidente della Camera Lorenzo Fontana, il vicepremier Antonio Tajani, il ministro della Difesa Guido Crosetto e altri. Spesso sentiamo i politici, a ridosso di leggi che colpiscono i lavoratori, esclamare che quei sacrifici sono richiesti dall’Europa. Anche in questo caso ce lo chiede l’Europa, ma, in questo caso, c’è solo «stupore».


- Ci sono 0 contributi al forum. - Policy sui Forum -