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Impossibile

Il nuovo libro di Erri De Luca (Feltrinelli, 2019)

di Piero Buscemi - mercoledì 5 febbraio 2020 - 2584 letture

Ci eravamo abituati a letture brevi, coinvolgenti, emozionanti. Essenziali. De Luca rientra tra quegli scrittori contemporanei che ci racconta storie senza particolari preamboli. Diretto, ci ha sempre condotto dentro la sua narrativa dalla porta principale. Quasi in controtendenza con il modo classico partenopeo di raccontare. Quel modo pacato, lento, riflessivo e ricco di pause che solo una enorme pazienza e desiderio di ascoltare, rassegna l’interlocutore o il lettore, ad un silenzio ingombrante. Di durata incerta.

In Impossibile tutto questo diventa possibile. Lo scrittore si concede l’eccezione del suo stile tradizionale e, quasi riprende, ma più corretto omaggia un compianto Camilleri nelle sue storie siciliane, a volte non troppo diverse da quelle di De Luca, quanto meno come stralci di un’identica fonte d’ispirazione, quale può essere l’intimità delle proprie esperienze di vita estratte con emotività personale dal passato.

Questo suo esternare in forma nuova, maggiormente dettagliata e descrittiva, lascia la sensazione nel lettore che questa sua fuga dai canoni letterari nel quale si è cimentato negli ultimi anni, sia stata addirittura strozzata e frenata da vincolanti leggi del mercato editoriale che, spesso, hanno dato l’impressione, anche nell’impaginazione dei suoi libri, di obbligarlo a non scalzare oltre misura un centinaio di pagine per le innumerevoli storie che ci ha donato negli anni. Una sorte di prodotto collaudato dal quale non discostarsi troppo per timore di tradire le aspettative dei lettori.

Con questo libro, come abbiamo visto, l’impossibile diventa pretesto di racconto. Scavare nella propria vita personale, attingendo a fatti anche recenti che hanno visto coinvolto lo scrittore in rapporti diretti con il potere costituito contro il quale negli anni, in diverse maniere, non ha mai rinunciato a contrastare. Lo spunto è una storia che, sin dalle prime pagine, evidenzia una forte componente di verità distorta solo in parte dalla fantasia dell’autore. Attingere dal vissuto consente sempre di poter raccontare vicende credibili e la padronanza dei fatti descritti, crea quella facilità di collegamento tra una premessa della storia, un sempre presente colpo di scena e l’epilogo mai del tutto scontato.

L’incontro tra i due protagonisti, o il mancato incontro, dal quale uno ne uscirà vittima di un ipotetico incidente di montagna - l’ambientazione è una cengia, un passo molto ristretto di roccia che crea una sporgenza pianeggiante di passaggio - e il secondo personaggio, l’io narrante, sarà sottoposto ad un interrogatorio preliminare con un magistrato che dovrà decidere se mandarlo a processo con l’accusa di omicidio.

L’incalzare delle domande accusatorie del magistrato, giovane e desideroso di mostrare ad ogni costo non solo l’attendibilità dei suoi capi d’accusa ma anche della sua professionalità e capacità giudiziaria, originerà uno scontro generazionale. Da una parte il giovane magistrato non disposto a farsi intimorire e condizionare da quel passato storico, pesante ed ingombrante, dal quale una buona fetta d’Italia non si è riuscita ancora a liberare, e l’imputato, esperto di sogni sociali mutati nel tempo in utopie rassegnate, che demolisce con la sua confessione intimistica una necessaria prosopopea, necessaria per un dovere indottrinato.

I dialoghi, strutturalmente costruiti da De Luca in domande e risposte intervallate, sono addolcite da capitoli frammezzati che riproducono delle immaginarie lettere che il protagonista sotto accusa rivolge alla sua amata, nel tentativo di trovare conforto da questa triste situazione di prigionia, molto probabilmente ingiustificata. Un altro richiamo ed omaggio ad un personaggio storico, vittima di una privazione di libertà che sfocerà nella perdita della vita, che non può non fare pensare ad Aldo Moro rapito dalle Brigate Rosse.

Sono questi messaggi subliminali, durante tutta la narrazione, attraverso i quali lo scrittore sembra sentire il bisogno di chiedere scusa. Innanzitutto a se stesso. Non per un motivo particolare. E’ piuttosto un resoconto emozionale delle sue scelte di vita che lo hanno condotto, dall’entusiasmo e l’arroganza dell’adolescenza, ad una più remissiva visione del mondo e delle cose umane. Rivoluzionario e ribelle, anche nell’età dei capelli canuti, De Luca continua la sua lotta contro i soprusi e la presunzione del giusto di uno stantio potere, attraverso le parole dei suoi libri. Quelle che ci fanno ancora credere che, in ogni caso, un libro possa ancora rendere migliore la vita. Impossibile? Forse, ma necessario crederlo.

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Impossibile

Impossibile / Erri De Luca. - Milano : Feltrinelli, 2019. - 125 p. - (I narratori). - ISBN 978-88-07-03355-1.


Sinossi

Si va in montagna da soli per starsene da minuscoli dentro le immensità di natura. Molte le variabili in salita, dall’incontro con una cerva all’attraversamento di una foresta sradicata dal vento. Unico il caso di due che si ritrovano in un passaggio esposto a decenni di lontananza dalla fine della loro amicizia. Qui c’è il verbale del loro avvenimento. Il loro impossibile non avviene come fulmine a cielo sgombro, ma come crollo di valanga per lento accumulo di tempo sopra un pendio. Se ne occupa un magistrato che deve ricostruire, insieme al presente, anche un passato sconosciuto.

“Impossibile è la definizione di un avvenimento fino al momento prima che succeda.”


L’autore

Erri De Luca è nato a Napoli nel 1950. Ha pubblicato con Feltrinelli: Non ora, non qui (1989), Una nuvola come tappeto (1991), Aceto, arcobaleno (1992), In alto a sinistra (1994), Alzaia (1997, 2004), Tu, mio (1998), Tre cavalli (1999), Montedidio (2001), Il contrario di uno (2003), Mestieri all’aria aperta. Pastori e pescatori nell’Antico e nel Nuovo Testamento (con Gennaro Matino; 2004), Solo andata. Righe che vanno troppo spesso a capo (2005), In nome della madre (2006), Almeno 5 (con Gennaro Matino; 2008), Il giorno prima della felicità (2009), Il peso della farfalla (2009), E disse (2011), I pesci non chiudono gli occhi (2011), Il torto del soldato (2012), La doppia vita dei numeri (2012), Ti sembra il Caso? (con Paolo Sassone-Corsi; 2013), Storia di Irene (2013), La musica provata (2014; il libro nella collana "I Narratori", nella collana "Varia" il dvd del film), La parola contraria (2015), Il più e il meno (2015), il cd La musica insieme (2015; con Stefano Di Battista e Nicky Nicolai), Sulla traccia di Nives (2015), La faccia delle nuvole (2016), La Natura Esposta (2016), Morso di luna nuova. Racconto per voci in tre stanze (2017), Diavoli custodi (2017; con Alessandro Mendini), Pianoterra (2018), Il giro dell’oca (2018), Anni di rame (2019), Impossibile (2019); per la collana “Feltrinelli Comics” L’ora X. Una storia di Lotta Continua (2019; con Paolo Castaldi e Cosimo Damiano Damato) e, nella serie digitale Zoom, Aiuto (2011), Il turno di notte lo fanno le stelle (2012) e Il pannello (2012). Per i "Classici" dell’Universale Economica ha tradotto l’Esodo, Giona, il Kohèlet, il Libro di Rut, la Vita di Sansone, la Vita di Noè ed Ester; ha curato L’ospite di pietra. L’invito a morte di don Giovanni. Piccola tragedia in versi, di Aleksandr Puškin e Canto del popolo yiddish messo a morte, di Itzhak Katzenelson (2019). Sempre per Feltrinelli ha tradotto e curato L’ultimo capitolo inedito de La famiglia Mushkat. La stazione di Bakhmatch di Isaac B. Singer e Israel J. Singer (2013).



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