Alexis de Tocqueville, Uno Sguardo Realista e Dubbioso sulla Sicilia

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Alexis de Tocqueville, Uno Sguardo Realista e Dubbioso sulla Sicilia / di Emanuele Gentile

    I protagonisti

I giovani

La schiera dei grandtourists fu fitta ed eterogenea. La percentuale più cospicua fu assegnata ai giovani, di età compresa fra i sedici e i ventidue anni. Furono loro, spesso accompagnati da tutors più forniti d'anni e di esperienza, a percorrere le strade italiane. Gli eredi delle nobili casate aristocratiche videro ben presto affiancarsi i meno blasonati ma spesso più facoltosi figli della classe borghese in ascesa che anzi, attraverso il viaggio di istruzione, nobilitava le sue patenti culturali. Il target giovanile si spiega col carattere di apprendimento e di acquisizione attribuito all'esperienza del Tour. Il legame con l'idea di istruzione era così stretto che in Inghilterra la Corona finanziava i viaggiatori, a fronte di una richiesta debitamente motivata, con 300 sterline annue.[1]

Gli uomini di cultura

Il viaggio di istruzione non resta tuttavia appannaggio della sola gioventù europea. Esso, inteso più largamente come viaggio di formazione, interessa da vicino la schiera dei tutors , spesso scelti tra gli artisti, i letterati, gli uomini di cultura che, privi di mezzi materiali, erano provvisti di quel saggio discernimento da somministrare ai loro giovani signori. Fu questo una sorta di mecenatismo moderno, grazie a cui un gruppo davvero notevole di artisti o amatori d'arte godette della possibilità non solo di apprendimento ma di scambio. Il commercio intellettuale, favorito dall'incontro, si rispecchiò poi nel commercio di oggetti, opere d'arte, vedute, che cominciarono a circolare tra paesi visitati e madrepatria ampliando le possibilità di confronto e realizzando, in concreto, l'idea universalistica della cultura che l'uomo europeo sentiva come necessaria.[2]

Professionisti e curiosi

Il catalogo dei viaggiatori non si esaurisce tuttavia ancora: molti uomini politici, diplomatici, poi poeti, letterati, ma anche mercanti e uomini d'affari, interessati principalmente nel collezionismo, infine famiglie intere furono protagonisti del viaggio. La ragione di questo allargamento a macchia d'olio del desiderio del viaggio nella società europea sta nella ricchezza dell'Italia, di un luogo che costituiva insieme meta e mito culturale, naturalistico, scientifico, politico, avventuroso, artistico, religioso eppure mondano. L'Italia dei monumenti, della archeologia, della campagna toscana e del sublime panorama alpino, del carnevale veneziano e delle feste romane, dei teatri, l'Italia del clima mite, che fa di Pisa il rifugio di tanti anglosassoni malati di tisi, l'Italia delle Accademie e delle biblioteche, delle cento città: i suoi cento volti diventano il prisma in cui si riflette tutta la società europea coinvolta in una gara di emulazione nel partecipare all'irrinunciabile viaggio.[3]



[1] cfr. ibidem

[2] cfr. ibidem

[3] cfr. ibidem

Contesto

Alexis de Tocqueville: scheda autore

Alexis de Tocqueville, Uno Sguardo Realista e Dubbioso sulla Sicilia, di Emanuele Gentile




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