Alexis de Tocqueville, Uno Sguardo Realista e Dubbioso sulla Sicilia: Introduzione

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Alexis de Tocqueville, Uno Sguardo Realista e Dubbioso sulla Sicilia: Introduzione

Il viaggio ha, da sempre, rappresentato uno degli aspetti più naturali della vicenda umana nel corso della Storia.
Perché l’uomo viaggia? Credo che la motivazione di fondo risieda nel suo naturale desiderio alla conoscenza e al sapere. In altri termini curiosità. Curiosità significa parecchie cose, ma essenzialmente si tratta di una modalità di capire sé stesso mediante il confronto con ciò che lo circonda. Non è stato forse un viaggio il diffondersi della razza umana sulla terra? Senza questo sentimento, intimo dell’uomo, forse, non avremmo mai avuto scoperte e miglioramenti consistenti della condizione umana.
Viaggiare è, anche, una dimensione mentale prima che dinamica. Se il pensiero non è naturalmente disposto alla curiosità, non è pensabile il compimento di un viaggio. Fra l’altro anche la nostra vita è un viaggio. Viaggio come metafora di quel mistero eterno chiamato uomo.
La letteratura non poteva non tenere conto di questo importante aspetto della vicenda umana e nel corso dei millenni ha prodotto una sterminata produzione letteraria con al centro la tematica del viaggio. Gli esempi a tal proposito sono infiniti.

Un caso topico di letteratura da viaggio può essere indicato nell’episodio del Diluvio Universale nell’Antico Testamento che altri non è se non un viaggio verso la salvezza. Letteratura da viaggio è la cronistoria di un viaggio come l’Anabasi di Senofonte. Ma, anche, la Divina Commedia di Dante Alighieri è letteratura di viaggio perché l’autore si interroga sul significato del viaggio metafisico come salvazione di un’anima.
Il Milione di Marco Polo è forse il più importante racconto di viaggio di ogni tempo. Racconto come risultato di osservazione e dipendente da un’inarrestabile senso di curiosità. Il viaggio è anche fantastico, e in questo caso i Viaggi di Gulliver o il Don Quijote sono prove straordinarie dell’infinito desiderio di viaggio da parte della razza umana. Esiste, inoltre, una letteratura da viaggio di carattere scientifico come gli appunti di Darwin che costituirono le basi della sua teoria evoluzionista. Non dimentichiamoci, a questo proposito, i resoconti da viaggio di esploratori o naturalisti.

Altra categoria sono i resoconti di viaggi, fra i quali si distinguono quelli dei viaggiatori stranieri che visitarono l’Italia a cavallo fra il Settecento e l’Ottocento. Si tratta di una pletora di pubblicazioni dalla molteplice identità che ha investigato l’Italia sotto ogni suo aspetto e latitudine. Letteratura da viaggio per descrivere personaggi celebri, monumenti, paesaggi, usanze, istituzioni ed una serie davvero infinita di eventi e accadimenti.
Proprio questa categoria ha attratto il mio interesse ed ho scoperto che Tocqueville è stato in Sicilia scrivendone un diario di impressioni pervenutoci in forma assolutamente monca ed incompleta.

Di seguito metterò in rilievo alcuni dati fondamentali della mia Tesi.

Titolo della tesi. Ho deciso di intitolare la mia Tesi Alexis de Tocqueville, Uno Sguardo Realista e Dubbioso sulla Sicilia in quanto dall’analisi del rendiconto del viaggio di Tocqueville sono subito manifeste i due principi che hanno sempre informato le sue analisi: il dubbio e il realismo. Infatti, l’autore usa il dubbio come metodo di analisi della realtà e il realismo come campo di partenza per il suo viaggio in Sicilia;

Argomento tesi. La mia Tesi analizzerà il viaggio che Tocqueville compì assieme al fratello Edouard nel 1826 ad appena ventuno anni. Nel particolare ci si soffermerà sulla sua progressione temporale, sui luoghi che l’autore francese visitò, la sua percezione dei luoghi e il suo pensiero sulla situazione della Sicilia. Questo viaggio doveva far parte di un libretto di 350 pagine in 4° il cui manoscritto originale non è mai stato ritrovato. Ciò che conosciamo è una ricostruzione frammentaria ad opera di Gustave Beaumont, M.me de Tocqueville e Louis de Kergorlay;

Presupposto. Il presupposto è il classico Grand Tour (letteralmente Grande Giro), ossia il viaggio intrapreso da decine di viaggiatori provenienti da diversi paesi europei in direzione dell’Italia spinti da un rinnovato interesse per i luoghi della classicità greca. Questo personalissimo tipo di viaggio ebbe nel settecento e ottocento il proprio periodo aureo. Naturalmente il Grand Tour assumeva i connotati più diversi in base alla formazione del viaggiatore, ai luoghi visitati, agli interessi del viaggiatore medesimo e agli incontri effettuati. Il risultato di tale viaggio era spesso sintetizzato in diari di viaggio;

 

Obiettivo. Il mio obiettivo è di capire le somiglianze e le differenze del viaggio di Tocqueville con i classici canoni del Grand Tour. Per perseguire questo obiettivo sarà necessario presentare le caratteristiche principali del Grand Tour in modo da capirne gli aspetti essenziali, con particolare riguardo alla Sicilia ed ai viaggiatori che la visitarono. Dopo questa fase, si svilupperà un’analisi del viaggio di Tocqueville con lo scopo di averne una visione la più corretta e obiettiva possibile.

 

Contesto

Alexis de Tocqueville: scheda autore

Alexis de Tocqueville, Uno Sguardo Realista e Dubbioso sulla Sicilia, di Emanuele Gentile




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