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The Tender Bar

Un film di George Clooney (Drammatico - USA, 2021, durata 104 minuti), con Tye Sheridan, Ben Affleck, Lily Rabe, Christopher Lloyd, Daniel Washington

di Piero Buscemi - mercoledì 19 gennaio 2022 - 5751 letture

Sembra di ripercorrere la carriera di Clint Eastwood, attore apprezzato sotto la direzione di Sergio Leone nei suoi mitici western, regista di film memorabili di grande successo dietro la macchina da presa. La differenza la fà la voglia di protagonismo che, nel caso di George Clooney regista, sembra far prevalere la storia rispetto al personaggio, limitandosi alla direzione ed affidando ad altri attori la recitazione, almeno per quanto riguarda le sue ultime produzioni.

Anche Clooney sembra nato per raccontare storie o, quantomeno, per disegnare la sua personale visione delle favole delle quali si innamora e che decide di trasporre sul grande schermo. Ci sentiamo di affermare che, come al su citato Eastwood, le sue scelte sugli argomenti da trattare gli consentono in ogni occasione di confezionare film sempre degni di essere visionati.

The Tender Bar, la sua ultima fatica cinematografica è uno di quei film che molti altri registi avrebbero voluto portare sul grande schermo. Una storia che cattura sin dalle prime sequenze, grazie anche alla fotografia affidata al maestro Martin Ruhe, che consente allo spettatore di immergersi in un mondo fabiesco vivendo la sensazione di assorbire la storia direttamente dal libro di John Joseph "J.R." Moehringer, autore de Il bar delle grandi speranze (2005) che ha ispirato il soggetto del film.

Una storia che non ha richiesto particolari invenzioni narrative, né tanto meno giochi pirotecnici con effetti speciali ridondanti che molti film made in USA riservano sempre al pubblico internazionale. L’ambientazione stessa è di quelle che ci richiamano i tempi andati e nostalgici di un’America di mezzo secolo fa, quando la voglia di contestazione era ancora viva e figlia del ’68 di un’altra generazione che sognava di cambiare il mondo.

Il protagonista è il giovane autore del libro che si presenta in ogni occasione con il nomignolo J.R, e che si trasferisce a casa del nonno insieme alla madre, da tempo separata dal marito che vive tra il suo lavoro di presentatore alla radio e una delle tante donne, che lui chiama puttane, che riempono le sue giornate di alcol e presappochismo.

Sul protagonista si fonda il sogno di un riscatto nella vita, che non è solo del giovane J.R., ma di una famiglia intera che vede in quel ragazzo la possibilità di immaginare un futuro, destinato ad essere in ogni caso migliore. Il sogno della madre che vuole per il figlio una carriera universitaria in un prestigioso college americano. Quello dello zio Charlie, interpretato con sorprendente consenso da Ben Affleck, titolare di un fantastico primordiale caffè letterario dal nome altisonante The Dickens. Ed anche quello del nonno, magistrale personaggio interpretato da Christopher Lloyd, il mitico Doc di Ritorno al Futuro, nonno che grazie al nipote, riesce a riscoprire la sua voglia di vivere al di fuori della sua fedelissima poltrona e di un televisore da guardare tra distrazione e l’altra.

Ottima davvero l’interpretazione del giovane J.R. affidata a Daniel Ranieri che, dal nostro punto di vista, esprime una naturalezza e spontaneità di recitazione per certi versi più convincente del più maturo Tye Sheridan che interpreta J.R. adolescente. Molto convincente anche la recitazione di Lily Rabe che interpreta la madre del ragazzo.

Il film è un sogno condiviso, dove diventa facile entrare in sintonia con le vicende del protagonista. Un aggrapparsi spontaneo ai ricordi di infanzia, ai sogni spesso infranti e a quelle remore che da adulti ci fanno pensare di non aver creduto ed inseguito con la giusta convinzione quello che da sogno avrebbe potuto diventare realtà.

Oltre al Pub The Dickens, dove ci si può sbronzare di cultura e di libri, oltre che di birra, e che tutti sogneremmo di avere in ogni città del mondo, il film riesce a trasmetterci quel messaggio di famiglia dove la famiglia stessa è messa in dubbio dall’atteggiamento del padre di J.R. e quell’istinto alla vita che, qualsiasi difficoltà ci possa riservare, diventa irrinunciabile e continua ricerca di quei momenti particolari che la rendono unica e degna di essere affrontata.

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The Tender Bar


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