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Riapre la Cattedrale di Noto

La riapertura della Cattedrale di Noto lunedì 18 giugno, ha riconsegnato alla città uno degli elementi caratterizzanti il barocco della Sicilia Sud Orientale, ma mancano i siciliani.

di Giuseppe Marziano - martedì 19 giugno 2007 - 3853 letture

Quando nel lontano 1996 una delle Chiese più importanti della Val di Noto e non solo, si squarciò rovinosamente, assieme ad essa, si squarciò una parte della memoria dell’umanità. Tutta la stampa si interessò, tutti si indignarono, tutti scrissero parole gravi sull’accaduto.

Tutti, compresa l’indignazione degli accusati, uno condannato gli altri assolti. Tutti, proprio tutti, si sentirono in dovere di esprimere la propria opinione, di accusare questo o quell’altro, il terremoto che qualche anno prima l’aveva danneggiata, anche lui accusato. Ma l’incuria come sappiamo è degli uomini, la Chiesa da noi edificata, con la quale abbiamo modificato lo spazio urbano rendendolo vivibile, da noi deve avere le cure necessarie perché rimanga tale, la natura come è nelle cose, tende a riappropriarsi di ciò che le è stato tolto.

Dopo anni di polemiche, troppi, e pochi dedicati al progetto, peraltro mai discusso, dopo undici anni la Cattedrale di Noto viene restituita alla sua naturale funzione, quella di luogo di culto della cittadinanza. Parimenti trionfa l’elemento architettonico, la mole che caratterizza il paesaggio netino, l’elemento centrale di un barocco che da lunedì 18 giugno 2007, ritornerà ad essere all’interno dello skyline naturale della centralissima via netina.

Come è ovvio, presenti le cariche ecclesiastiche, come riportato nei giorni scorsi, da Monsignor Bagnasco al Vescovo di Noto, Malandrino, le cariche politiche, il Presidente del Consiglio dei Ministri Romano Prodi, il commissario Straordinario per la ricostruzione Basile, il Capo del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, Bertolaso, il Governatore della Sicilia, Cuffaro che è stato invitato, il Ministro per i beni Culturali, Rutelli invitato anch’egli, oltre alle Cariche Istituzionali della zona.

Una vicenda che sta sembrando assurda per una gestione che non vede coinvolti i politici siciliani, lo stesso governatore, invitato appunto, il Direttore Generale della Protezione Civile della Regione Siciliana, Cocina, che non è stato invitato. Un evento richiamato da tutti i media del mondo, dove in video conferenza lo scrittore Camilleri, forse l’unico vero rappresentate della società culturale siciliana presente, manderà un messaggio sulla recente campagna contro le trivellazioni nella Val di Noto. A noi non resta che guardare senza esserne protagonisti.


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