Quisquilie&Pinzellacchere n. 139 - Politicando (2)
Non so che impressione faccia a voi ma a me pare di una certa attualità il senso della frase che Tomasi di Lampedusa fa dire al nipote del principe di Salina, Tancredi, il quale, prontamente, si era schierato con i piemontesi e le camice rosse dei garibaldini che stavano sbaragliando i Borboni in Sicilia: “Bisogna cambiare tutto perché resti tutto come prima”, la citazione non è esattamente così ma lo è il senso reale.
GATTOPARDI - Con Mario Draghi si sono schierati tutti, anche chi dice di fare opposizione, molto opportunistica come FdI, pronti a votare ogni e qualsivoglia Dpcm, scostamento di bilancio, orari differiti delle conferenze stampa, notizie sballate e previsioni a capocchia. I Dpcm non dovevano più essere emanati perché contrastano con i dettami della Costituzione (Cassese), ma se sono fatti da Draghi vanno bene. Gli scostamenti di bilancio sono ora definiti quello che prima era il debito pubblico del governo Conte che graverà sui nostri nipoti. Le conferenze stampa sono dei proclami fatti dal premier ai quali non si possono opporre obiezioni o domande perché non previste. Intendiamoci, il tutto democraticamente. Quando il premier parla è cosa buona e giusta non dissentire o domandare conto e ragione e tantomeno dubitare della di lui competenza ed è apprezzabile se invece si parla della sobrietà, della stringatezza e delle sue parole di verità. Per le previsioni alla Mago Otelma è meglio non opporre argomentazioni in quanto è chiaro che la colpa si deve far risalire al destino cinico e baro, oppure al Bayon, ballo degli anni ’50 al quale si facevano attribuivano tutte le colpe. Le vaccinazioni sono state previste a milionate ma farle senza i vaccini rimane problematico anche per i Draghi boys.
IL POVERO FIGLIUOLO - Il generale Figliuolo, quello che oltre alla tuta mimetica, sfoggia una mise di sberluccicanti nastrini che un giornalone ha elencati tignosamente, che però niente hanno a che vedere con il compito assegnato al proprietario della giacca, cioè curare la campagna contro la pandemia. Il Figliuolo "prodigio’’ ha avuto la geniale idea di dire in tv che nessun vaccino andrà sprecato e gli eventuali avanzi saranno fatti a chi passa, monsieur De La Palice, vive e lotta con lui. Sembrerebbe una cosa di buon senso, ma io ne dubito. Provate a promettere vestito da parata in una trasmissione tv che in una piazza di una città qualsiasi saranno distribuiti alcuni gadget o biglietti omaggio per una manifestazione canora se fossero in soprannumero e vedrete che nonostante i tempi di blocco masse di persone si accalcheranno in quelle piazze senza alcuna possibilità di controllo dei contagi. Ma visto che lo ha dichiarato l’ineffabile generale che passa, sono sue parole testuali, le giornate a parlare con questo e con quello e forse non ha avuto il modo di leggere che molti indisciplinati italiani si sono spostati per centinaia di chilometri per avere di riffa o di raffa, anche a pagamento, una dose di vaccino. Si può dire che non sia un genio della comunicazione di massa? Io credo proprio di sì, ma non siamo in molti a dirlo.
VACCINOPOLI LOMBARDA - Come si fa a promettere da parte di Attilio Fontana, Letizia Brichetto Moratti, Guido Bertolaso e Matteo Salvini che fra pochi mesi la Lombardia, prima per eccellenza sanitaria a loro dire, sarà fuori dalla pandemia fra pochi mesi. Dipendiamo in tutto e per tutto dai vaccini americani, anglo-svedesi o tedeschi e trattati internazionali ci vietano di usare quelli russi e comunque dobbiamo sottostare alle esigenze di questi paesi e poi, forse, ce li forniranno. Se devo dire la mia francamente preferirei che qualcuno di questi politici si schierasse apertamente e dicesse prima di tutto i vaccini, di qualsiasi nazione siano per salvare più vite possibili, come i naufraghi in mare e poi discutiamo di opportunità politica o meno.
PER FINIRE - Per finire in bellezza vorrei raccontare una storiella antisovietica che negli anni ’50 si raccontava anche nelle sezioni del Pci, che erano meno inquadrate di come venivano descritte. Nell’Urss c’era una grande penuria di frutta fresca ma un giorno in un giornale di un kolkoz compare un annuncio: "Compagni, domani mattina grande distribuzione di mele’’. Il giorno dopo la mattina presto, con un freddo cane, c’era una lunghissima fila di persone in attesa. della distribuzione, i dirigenti non sanno come fare ed allora annunciano che le mele non bastano per tutti e dicono che non saranno date agli ebrei e che gli stessi debbono tornare a casa, subito dopo annunciano che sono ancora troppi i fila e i compagni iscritti nel dopoguerra debbono rinunciare, così fino ad arrivare ai vecchi che avevano partecipato alla Rivoluzione di Ottobre ai quali viene detto che le mele non sono arrivate e che anche loro debbono tornarsene a casa a mani vuote. Allora uno di loro sbotta: "Che culo che hanno sempre gli ebrei’’. Non vi pare che ci sia una qualche attinenza con la situazione dei vaccini in Italia?
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