Q&P n. 201
Elezioni lombarde: Majorino vs Fontana
Fra pochi giorni si svolgeranno le elezioni per i consigli regionali di Lombardia e Lazio. Io dovrei votare in Lombardia, ma non sono ancora convinto di farlo. Come simpatizzante di Giuseppe Conte ho l’atroce dubbio che il patto di consiliatura fatto con il PD sia una specie di capestro che in caso di una probabile sconfitta avrà anche ripercussioni nazionali fermando la crescita del MoVimento che Conte è riuscito a realizzare ed in caso di vittoria di Majorino, fino ad ora politico al disopra di ogni sospetto, anche i renzian-calendiani che si annidano nelle liste del PD si faranno avanti pretendendo poltrone e prebende. Nella lista di Majorino poi c’è il virologo Fabrizio Pregliasco che ricopre fra molte altre una carica nel gruppo San Donato che ha come direttore Angelino Alfano, si proprio quello che state pensando.
Ora facendo due conti e sapendo che la sanità lombarda fa gola a molti è probabile che Pregliasco diventi assessore alla Sanità e stento a credere che ostacolerà Angelino nelle sue mire e di privatizzare ancora di più questo settore. Altra new entry a favore di Majorino è Carlo Cottarelli che si dice convertito, senza essere caduto da cavallo, alla sinistra qui ho non un dubbio ma una certezza che sia una mossa ispirata da Calenda. Un vero Quisling (= collaborazionista) è la lista di Letizia Brichetto Moratti che si è dimessa da vice presidente della Regione Lombardia del leghista Fontana e dopo essere stata berlusconiana si ricorda di avere avuto un padre partigiano e dunque un imprinting di sinistra. Vi paiono credibili? A me francamente no.
Alcun dubbi su Majorino sono quelli della sua funzione di onorevole europeo. Guardando i suoi incarichi nella UE si nota che fa parte di alcune commissioni e sottocommissioni fra le altre quelle che riguardano i diritti degli uomini e delle ingerenze straniere nelle decisioni europee. A metà dicembre ha presentato una proposta per la soluzione delle presunte ingerenze del Qatar. Presunte ingerenze, ma non le ha viste la valigiate di euro sequestrate e non ha ascoltato le confessioni di alcuni membri della banda del milanese Panzeri, considerato onestissimo dalla sinistra milanese. Lui non si era accorto di nulla negli anni precedenti? Non ha sentito il dovere morale di prenderne fermamente le distanze se non con dubbiose proposte di verifica? Una domanda vorrei farla: Panzeri l’ha mai contattato se non altro come proveniente dalle stessa regione e dalla stessa parte politica?
Concludo che forse salterò un turno come del resto faranno molti attivisti di base dei 5stelle ai quali brucia molto il fatto che tale accrocco sia stato deciso con votazioni on line che qualche dubbio lo avevano lasciato anche ai tempi d’oro delle votazioni con quesiti francamente discutibili che solo Di Maio, Grillo e Casaleggio potevano presentare.
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