Q&P n. 199
Meloni, una Quisling odierna?
Paragonare la presidente del Consiglio a Vidkun Quisling mi pare eccessivo ma l’accostamento mi viene in mente leggendo e seguendo le uscite dei ministri e sottosegretari che compongono il suo governo che pare obbediscano più che a lei ai cari vecchi padroni del vapore politico che da decine di anni fanno e disfanno la politica italiana opponendosi ad ogni cambiamento. Tuttalpiù seguono le indicazioni gattopardesche di Manfredi affermando di voler cambiare tutto senza effettivamente cambiare niente, anzi, alcuni vorrebbero tornare indietro nel tempo ed a scuola usare la bacchetta sulle dita degli scolari che non tengono il ritmo di quelli considerati bravi, quasi tutti figli di persone influenti, con tanti saluti a quegli educatori che credevano in una scuola che formasse cittadini dando loro una educazione adeguata ed ottenere quello che possono esprimere senza il terrore delle bacchettate che poi molti di loro saranno portati ad usare i manganelli e le violenze diffuse fra i gruppi di giovani emarginati che eserciteranno a loro volta eserciteranno azioni ancora azioni più violente sui più deboli o diversi.
Dicevo dei vecchi politici che tornano anche dopo anni di isolamento o pseudo dimissioni, queste ultime una specialità delle politica italiana in quanto le dimissioni si annunciano, si affermano irrevocabili, ma non si applicano. Gli ultimi esempi sono quelli di Renzi et similia, ma quelle che sono una new entry, anche per il nostro circo mediatico, sono quelle della Moratti, colpita sulla strada della Lombardia che improvvisamente si sente sinistramente di sinistra dopo una vista veleggiante nella destra sotto varie sigle. Poi che dire delle dimissioni irrevocabili di Letta jr che le ha annunciate ma a partire dopo vari mesi, aspettando un immaginifico congresso rifondativo del PD. In questo periodo Letta, che non è mai stato un fulmine di guerra, sembra un altro in quanto a vivacità e presenza nei vari talk show, nei telegiornali e nei quotidiani.
Ora penso che uno che à stato professore in Francia e un poco conosce l’Europa dovrebbe sapere che le dimissioni, di solito, una volta date si lascia la carica ricoperta e si passa la mano ad un vice segretario o ad un segretario pro tempore, perché se il termine dimissioni, per di più irrevocabili, ha un senso e si vuole che nasca qualcosa di nuovo bisogna sgomberare il campo e non rimanere a fare l’arbitro. Come si vede la situazione è un "filino" oscura ma questa è la politica italiana e si ha l’impressione che le decisioni e le dichiarazioni guerresche vengano prese da altre nazioni e che chiunque vada a governare poco o niente cambia, come profeticamente Tomasi di Lampedusa scriveva nel suo meraviglioso "Gattopardo".
Calenda-rio-con-fesso per far vedere quanto sia seria la situazione ha ritenuto auto incoronarsi con corona d’alloro. Io oltre a vergognarmi come italiano penso a quelli che lo hanno votato e qualcuno che lo farà ancora. Ma che stomaco hanno?
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