La nostra idea di pace: un Centro pediatrico in Darfur

Emergency costruirà proprio a Nyala, capitale del Sud Darfur, un Centro pediatrico e cardiologico che possa assistere i bambini che vivono in città o nei numerosi campi profughi che la circondano. Per partecipare invia un sms al 48587
Fonte: http://www.emergency.it
Nyala è abitata da oltre un milione e mezzo di persone, in larga parte profughi in fuga dalla guerra accampati nei 7 campi sorti nei sobborghi della città. Emergency costruirà proprio a Nyala, capitale del Sud Darfur, un Centro pediatrico e cardiologico che possa assistere i bambini che vivono in città o nei numerosi campi profughi che la circondano, ma anche fungere da centro di riferimento cardiologico per l’intera regione del Darfur.
La struttura, aperta ventiquattro ore su ventiquattro, offrirà cure mediche di base ai bambini fino a 14 anni, programmi di immunizzazione, attività di educazione igienico-sanitaria.
Il centro sarà attrezzato inoltre con un ambulatorio cardiologico dove, nel corso di missioni periodiche, il personale internazionale specializzato di Emergency effettuerà lo screening dei pazienti cardiopatici da trasferire, gratuitamente, presso il Centro Salam di Emergency di Khartoum per l’intervento di cardiochirurgia e per il successivo follow-up.
La struttura di Nyala farà parte, infatti, del Programma regionale di pediatria e cardiochirurgia che nel Centro Salam ha il suo fulcro.
http://www.lanostraideadipace.it/docs/Scheda_NYALA_luglio08.pdf
Invia un SMS al 48587 e darai un contributo alla costruzione di un Centro pediatrico che Emergency realizzerà a Nyala, in Darfur (Sudan).
Dal 3 al 22 ottobre puoi donare 1 euro a Emergency se invii un SMS dal tuo telefonino personale, per i clienti TIM, VODAFONE, WIND, 3. 2 euro se chiami da rete fissa TELECOM.
Domenica 19 ottobre, i volontari di Emergency saranno presenti in più di 200 piazze italiane per incontrare i sostenitori dell’associazione e illustrare loro la nuova campagna “Un Centro pediatrico in Darfur. La nostra idea di pace.”
In particolare si presenterà la nascita di un nuovo Centro pediatrico in Darfur che sarà costruito a Nyala, capitale del Sud Darfur, grazie alle donazioni effettuate con sms solidale. Il Centro offrirà assistenza sanitaria qualificata e gratuita 24 ore su 24 ai bambini fino ai 14 anni di età e dove sarà attivo anche un ambulatorio per lo screening dei pazienti cardiopatici da trasferire al Centro Salam a Khartoum.
Tutti i fondi che si raccoglieranno con l’invio di sms solidali al numero 48587 saranno utilizzati per l’avvio dei lavori di scavo e costruzione del Centro in Darfur.
Sarà ovviamente anche l’occasione per aggiornare i sostenitori su gli altri progetti che EMERGENCY gestisce in Cambogia, Afganistan, Sierra Leone, Iraq, Italia, Nicaragua, Repubblica Centrafricana e Sudan.
Domenica 19 ottobre TuttinPiazza! sarà una giornata utile a far conoscere “la nostra idea di pace”.
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Qualche mese fa parlando con un ragazzo senegalese ho saputo da lui che la gran parte degli aiuti umanitari vengono utilizzati con certezza dai governi di molti paesi africani al solo scopo di acquistare armi per organizzare guerre civili. Spero che voi siate in grado di seguire di persona la realizzazione delle opere che intendete finanziare con la vostra iniziativa, e quando dico di persona intendo dire andando sul posto e restandovi fino alla consegna dei lavori. Non è per niente sufficiente fidarsi delle eventuali fotografie a comprova della realizzazione di questi lavori, perchè potrebbero spedirvi perfette elaborazioni grafiche computerizzate senza che in realtà l’opera sia stata mai realizzata. Un po’ come si fa con le foto delle adozioni a distanza: chi ci garantisce che i bambini adottati siano ancora in vita e continuino ad esserlo per tutto il periodo dell’adozione?
La mafia in passato riusciva a far votare i morti: pensate che sia meno difficile farvi adottare bambini che non sono in vita e costruire ospedali come se fossero castelli per aria?
Le organizzazioni umanitarie devono vigilare sulla realizzazione delle opere finanziate, in caso contrario si rischia di finanziare non progetti di pace ma vere e proprie guerre civili. In sostanza la situazione in Darfur è nata proprio dall’uso improprio di finanziamenti dati dai paesi occidentali a quei governi che hanno poi avviato la guerra civile e la pulizia etnica di determinati gruppi tribali. Nel tentativo di far del bene siamo finiti tutti a finanziare una guerra civile.