Punture di insetti

Con l’estate non arrivano soltanto le belle giornate, il relax e le ferie. Certi privilegi si pagano, anche combattendo contro le zanzare
Parlare di punture di insetti vuol dire accostare il discorso quasi esclusivamente alle temute zanzare. E parlare di zanzare vuol dire occuparsi della stagione estiva, tanto attesa durante il corso dell’anno, ma con i suoi personali risvolti non sempre condivisibili. Già qualche mese prima dell’inizio della nuova stagione, spot televisivi e pubblicità sulle riviste e quotidiani elargiscono ampi consigli su come difendersi, o provare a farlo, utilizzando gli ultimi ritrovati repellenti contro uno dei nemici più agguerriti delle nostre notti accaldate.
Leggendo un articolo su una nota rivista riguardante proprio il rapporto atavico tra l’uomo e l’insetto, paragonato dall’autore del pezzo ad una sorta di guerra, ci ha colpito in modo particolare la sentenza scaturita da questo scontro che, come era prevedibile, non ha mai fatto né vinti né vincitori. Nello stesso articolo è evidenziato come, in determinate aree del mondo, questi fastidiosi insetti continuano a mietere vittime a causa della diffusione, attraverso la loro puntura, di malattie invadenti quali la malaria.
La paura che negli ultimi anni ha invaso la parte occidentale del mondo, quella che per diversi motivi si è sempre sentita al sicuro da certe patologie che hanno sempre esclusivamente rappresentato uno dei tanti argomenti di discussione, quando l’attore principale del dibattito era il così detto terzo mondo, è giustificata dall’arrivo di nuove specie di zanzare. Una varietà alla quale sono state attribuite i nomignoli più fantasiosi, proprio per enfatizzare la loro potenziale pericolosità. Ecco quindi entrare nel nostro vocabolario termini quali "zanzara tigre", che spesso ha suscitano ilarità, provando ad immaginare le caratteristiche fisiche che la potessero accostare al nobile felino.
Tutta una nuova serie di considerazioni che si sono accodate alle leggende, più o meno metropolitane, sull’argomento. Eravamo rimasti alla predisposizione di certe persone ad essere il piatto succulento di questi insetti, grazie o per colpa di un’ipotetica qualità del sangue, con caratteristiche zuccherine, come se stessimo parlando di frutta tropicale. Sull’individuo zanzara, poi, si è costruita la base per formulare le più astruse teorie sessiste, confidando sulla certezza scientifica che solo gli esemplari femmine di questo insetto, abbiano la necessità di prelevare sangue per nutrire le uova. Un’altra ipotesi sulle scelte culinarie delle zanzare, è sempre stata anche la poca igiene personale. Un’ipotesi che ha avuto riscontro sull’attrazione particolare che l’odore della pelle e una massiccia sudorazione rappresentano per queste cacciatrici notturne.
A quanto sopra esposto, si sono aggiunte tutte le soluzioni per ostacolare l’aggressività di questi insetti. Dai repellenti a base di magiche sostanze sgradite alla zanzara, ai sistemi più terra terra delle tradizioni tramandate dai nostri nonni che, nella natura, origine primaria in ogni caso anche della zanzara, hanno trovato le risposte, o almeno la credenza popolare e la consuetudine ci hanno fatto illudere di aver trovato, che centinaia di scienziati stanno ancora cercando.
Chi non ha personalmente, o almeno visto fare, addobbato la casa di gerani che, sembrerebbe, avrebbero quelle proprietà naturali per tenere lontane le zanzare, a quanto sembra per la loro caratteristica di diffondere dalle foglie un particolare odore di limone e citronella? Al di là dell’impatto visivo e olfattivo che questa invasione dei nostri balconi o aiuole comporta, tante volte siamo stati costretti a partorire l’ennesima teoria secondo la quale, l’evoluzione e l’adattamento all’ambiente ha coinvolto anche le zanzare, tanto da renderle immuni ai gerani.
Ci sembrano più coinvolgenti alcune soluzioni adottate in diversi luoghi di Italia, solo già per il fatto che sempre nella natura hanno cercato le risposte per combattere questo flagello. L’idea di introdurre nei parchi il pipistrello, particolarmente ghiotto di questi insetti, appare quanto meno una soluzione che non dovrebbe portare danni collaterali. In Sicilia, ad esempio, un insetticida a quattro zampe è il geco. Proprio quell’animaletto, della famiglia delle lucertole, zazzamita, che impropriamente viene chiamato scurpiuni i muru, commettendo anche l’errore di storpiargli anche il suo genere naturale, trasformandolo da rettile ad insetto. La sua voracità di zanzare è un ottimo rimedio, ma come spesso capita nell’immaginario umano, è sempre stato accostato a chissà quali pericoli, tanto da essere cacciato il prima possibile dalle nostre case, se non addirittura finire ucciso a colpi di scopa.
Mantenendoci nella natura, oltre al già menzionato geranio, abbiamo anche un corollario di prodotti della terra che dovrebbero venirci in soccorso. Chiodi di garofano, menta, basilico, aglio, cipolla. Una lista di ingredienti utilizzabili nella più sofisticata ma tradizionale cucina italiana, il cui riscontro al palato appare senza dubbio più certo.
Sicuramente le nostre considerazioni hanno confermato la conclusione alla quale è giunto l’autore del su menzionato articolo. Non ci saranno mai vincitori e vinti in questa sorta di battaglia alla sopravvivenza. A noi viene in mente un altro antico sistema che adottavano le nostre nonne. Si raccoglieva un limone di stagione direttamente dall’albero. Lo si tagliava a fettine sottili, disponendo le fette su piatti di ceramica che venivano posti in vari angoli della casa. Il principio dello sfruttamento dell’acido citrico naturale del limone, che è poi un ingrediente base di tutti quei prodotti chimici in commercio per debellare le zanzare, rappresenta già un valido motivo per essere utilizzato. L’odore inebriante del limone fa il resto. Un privilegio che, chi vive al sud conosce molto bene, nelle calde serate d’estate si concilia con gli altri profumi della stagione che in altri periodi dell’anno rimangono solo dei nostalgici ricordi.
Sappiamo che a questo punto della discussione la tentazione di scendere nel banale o nello scontato, è un’attrazione più forte di quella che le zanzare hanno nei confronti della nostra pelle. Lasciateci la libertà di cadere in questo inganno, sapendo che molti di voi si saranno chiesti la stessa cosa. Ma, piuttosto di sprecare energie nel tentativo di scoprire alchimie particolari che ci difendano dalle temute zanzare, non sarebbe più utile trovare rimedi naturali per tenerci lontano da altri succhiatori a due zampe di sangue e di idee?
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