Non ci resta che piangere

"Sapete dirmi cosa può esserci in comune tra: L’Oasi naturale di Pantelleria, il vice ministro dell’economia Vincendo Visco e la Finanziaria 2007?"

di Luigi Iovino - domenica 12 novembre 2006 - 2356 letture

Premessa:

Ho letto il Libro “ONOREVOLI WANTED” ed il suo contenuto (il cui resoconto arriva fino ai giorni nostri e parla di processi ancora in corso e di contatti che persone attualmente a capo di ministeri importantissimi per il corretto funzionamento del paese hanno avuto con persone, (attualmente credibili pentiti) contigue al malaffare ed alle più famose organizzazioni malavitose, assumendole in incarichi importanti nelle proprie correnti politiche) mi ha sorpreso, non perché non abbia mai supposto che la politica si sia servita (e si sia asservita) di chi aveva il potere di canalizzare un certo numero di preferenze (voti) ma perché tutto questo ben di Dio di informazioni a carico di un normale cittadino sarebbe bastato a farlo diventare oggetto di provvedimenti giudiziari mentre allo stato, il mancato intervento della magistratura sembra frutto di una imbrigliatura (come quella utilizzata per gestire i cavalli di una carrozza) che non permette ai giudici, pure in presenza di fatti eclatanti, di eseguire i propri compiti (le sentenze di colpevolezza o le assoluzioni). Forse questa imbrigliatura non c’è, e, in vero, qualche volta sembra emergere la volontà di fare pulizia, ma è un fatto che ad oggi sono pochi i processi che arrivano a termine, tant’è che il ministro Di Pietro ha detto “Il MALATO E’ IL PROCESSO” intendendo così evidenziare, secondo il mio umile giudizio, che leggi e leggine frettolosamente fatte approvare hanno alterato un equilibrio già instabile, mentre i tagli alle amministrazione giudiziaria aggravano (e forse danno il colpo finale) la possibilità anche di istruire i processi a carico dei rei.

Si è anche assistito al fatto che la Camera dei deputati piuttosto che promuovere le azioni tese ad accertare che i propri componenti non siano esecutori di reati li difende, con un eccesso di corporativismo, che ha condotto allo stato attuale.

Tutto ciò premesso,

La cosa che più “DEVE RISALTARE” agli occhi ed alle orecchie della “SOCIETA’ CIVILE” italiana, PER LA SUA COMPLETA ASSENZA è la mancanza di capacità della parte “SANA” del Parlamento e del Senato (e quindi del popolo Italiano) di mettere “Fuori dal SISTEMA” sia coloro che sono Pregiudicati perché i processi si sono conclusi con una condanna e sia coloro che hanno beneficiato di un provvedimento di “Prescrizione” (il che significa che i reati li hanno commessi).

Vorrei che qualcuno contestasse (con argomenti convincenti) quanto sopra;

Vorrei che molti la smettessero di meravigliarsi quando il popolo si ribella alle “AUTORITA’”;

Anzi vorrei che qualcuno cominciasse a preoccuparsi, assunto quanto segue:

Il popolo napoletano, non i filosofi, i benpensanti e la classe borghese, ma il POPOLO VERACE, quello dei “vichi add’ò nun tràs ò sole”, quello dei vasci nir nir p’à fuliggin r’é vrasier” è sempre stato il termometro di una insofferenza che esonda dagli animi e dalle viscere, sconvolge le menti ed esplode in violenze verso gli oppressori (Gli esponenti politici dei diversi schieramenti e le autorità che stanno a guardare forse ancora più dei boss della camorra) individuando, (a torto) , nelle forze dell’ordine i nemici da combattere;

Si deve quindi intendere che la sofferenza che emerge (i continui attacchi alle forze dell’ordine (non solo a Napoli) sono il segnale che il popolo (non solo napoletano) è stanco di soffrire, di vedere i propri giovani trattati come bestie quando sono in casa (ostaggi delle correnti politiche, che li obbligano a ritenere la speranza di vivere una merce di scambio per il favore politico, e la malavita come carne da macello per i loro loschi traffici) o a morire sulle autostrade per andare a guadagnarsi stipendi da fame al nord o al centro Italia.

I napoletani sono, più di altri popoli, a sangue caldo, vogliono VIVERE e voglio vedere i loro figli sperare in un futuro migliore, perché è la speranza a farti alzare la mattina e sorridere e desiderare di mettere su famiglia, più dei soldi che hai in tasca (non si spiegherebbe, altrimenti, perché sono i popoli sottosviluppati a fare più figli e ad essere più felici. La classe politica attuale, di destra e di sinistra, più della Camorra e della Mafia, ha UCCISO LA SPERANZA, e le attuali rivolte dei popolani è solo l’emergere di una esondazione di rabbia che presto potrebbe travolgere tutto, come stà capitando nelle periferie parigine.

C’è una pentola sul fuoco ed il gas acceso, ma l’addetto alla cottura si è distratto, qualcuno può chiamarlo?

Chi Vi scrive è una persona vittima di una GRAVE, INCREDIBILE, ESTORSIONE, che ha già denunciato alle autorità giudiziarie e che si è messo, civilmente (ma con tanta sofferenza) in attesa di giustizia, (volendo potete visitare il sito www.luigiiovino.it ), sono un NAPOLETANO, orgoglioso di esserlo e vorrei per Napoli e per i Napoletani (ho 3 figli giovani) un futuro pieno di speranza.

A questo punto, anche per fare uno sfoggio della parte più gradevole della napoletanità, pur soffrendo voglio offrirvi, per sdrammatizzare, (cosa che a noi NAPOLETANI ci viene benissimo), un piccolo giochetto verbale: Sapete dirmi cosa può esserci in comune tra: L’Oasi naturale di Pantelleria, il vice ministro dell’economia Vincendo Visco e la Finanziaria 2007?

SEMPLICE:

E’ UN ABUSO!

Seguite un attimo il seguente discorso:

Peter Gomez e Marco Travaglio, nel loro libro prima citato, nel capitolo dedicato a Vincendo Visco ci chiedono:

In quale democrazia occidentale un condannato per ABUSO EDILIZIO siederebbe in Parlamento?

E si rispondono: IN ITALIA, APPUNTO!

E allora io voglio proprio cantargli una canzone, inventata da me, sulla musica di un indimenticabile successo di Fred Bongusto “UNA ROTONDA SUL MARE”…

Di seguito vi riporto il testo originale ed il testo da me modificato, se vi piace, fatelo girare...

Una rotonda sul mare
il nostro disco
che suona
vedo gli amici ballare
ma tu non sei
qui con me

amore mio
dimmi se sei
triste così
come me
dimmi se chi
ci separò e sempre lì
accanto a te
se tu sei felice con lui
o rimpiangi
qualcosa di me
io ti penso sempre sai
ti penso

una rotonda sul mare
il nostro disco
che suona
vedo gli amici ballare
ma tu non sei
qui con me

amore mio
dimmi se sei
triste così
come me
dimmi se chi
ci separò e sempre lì
accanto a te
se tu sei felice con lui
o rimpiangi
qualcosa di me
io ti penso sempre sai
ti penso

una rotonda sul mare
il nostro disco
che suona
vedo gli amici ballare
ma tu non sei
qui con me
qui con me

Invece io la ho personalizzato come segue, (un consiglio, leggetela pensando alla musica della canzone

La finanziaria … da fare …
il nostro Visco …
“La suona” …
dalla terrazza sul mare
che non può più
condonare…

Vincenzo mio
dimmi se sei
più inpunito
di me
Dimmi se chi Ti nominò, era già
d’accordo con Tè
Se fate le tasse per noi
dopo averle eluse
Voi
Io Vi penso sempre sai
Vi penso

La finanziaria da fare …
Il nostro Visco
“La suona”
vedo già il fisco arrivare
Ma Tu non sei
qui, con me

Vincenzo mio,
dimmi perché
ce l’hanno tutti
con Te
Dimmi se chi
Ti condannò è sempre lì
ad aspettare Te
che abbatti gli abusi
sul mar
e sistemi a spese Tue
Io Ci penso … sempre … sai
CI PENSO…

La finanziara da fare
Il nostro Visco
che suona
sento gli agenti bussare
ma Tu non sei
qui con me
qui con me . . .

08/11/06 Luigi Iovino


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