Non aprite quella biblioteca

Non aprite le biblioteche. Tenetele chiuse. E soprattutto: non riapritele, mi raccomando!
In uno della serie di film di Ghostbuster l’eroico manipolo di cacciafantasmi entra in una biblioteca e trova la bibliotecaria fantasma. Va da sé che si tratta di una delle classiche biblioteche statunitensi, fatte di file di librerie sufficientemente basse e accessibili - disposte secondo i principi della catalogazione Dewey e soprattutto secondo il principio che ogni lettore può accedere direttamente ai libri; non ha bisogno di intermediari se non in casi molto particolari.
La bibliotecaria fantasma disturbata prova ad aggredirli e i cacciafantasma scappano.
È forse a causa di una scena come questa, vista da ragazzini che i nostri attuali governanti hanno pensato bene che in tempi di pandemia le biblioteche dovessero restare chiuse. Troppo pericolose.
Oppure perché, sempre da bambini, hanno visto il film "Il nome della rosa" (troppa grazia aver letto il libro...): il monaco che intinge l’angolo delle pagine del libro proibito di veleno così che il lettore, umettandosi le dita per voltare pagina, si auto-avvelenava - Umberto Eco si è sganasciato come un matto a inserire questo stupido cliché fumettistico nel suo romanzetto -. Insomma: leggere fa male, hanno intuito i nostri futuri legislatori. E dunque la prima cosa che si fa in caso di pandemia, occorre chiudere le biblioteche. Metti che il virus maligno, lettore di Eco, infetti le pagine dei libri e i lettori, umettandosi le dita per voltar pagina, becchino il virus...! Astuti e previdenti i nostri legislatori.
Oppure, orrore! Metti che a causa della chiusura dei centri commerciali la domenica (con santo concordato, ma non delle chiese...) a qualcuno venga in mente di andare in biblioteca. Metti che le biblioteche registrino un aumento sconsiderato e inopinato di frequentatori - invece dei 2-3, metti 4! -dio ce ne scansi! chissà il danno. La diffusione della malattia, inarrestabile - si sa che i libri già di per sé sono virulenti, immettono strane idee eretiche nelle teste a maggior ragione virus batteri e piscio di topo.
- Ghostbuster - il fantasma della bibliotecaria
Orribili immagini di biblioteche già imperversano in altri film: la biblioteca della scuola di Harry Potter, a Hogwarts, con quei libri pericolosissimi pieni di formule magiche e incantesimi. La biblioteca scolastica in cui sono in punizione i ragazzini di Breakfast Club. Quella privata del professore saccente in My fair lady, che prova a insegnare l’italiano alla giovane autonoma imprenditrice (fioraia). L’unico modo di leggere un libro è quello di Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany: con gli occhiali scuri e nella semioscurità.
La chiusura delle biblioteche è, tra i provvedimenti dell’attuale governo, forse quella di maggior e più importante impatto. Direi anzi che, qualora sarà sventata l’attuale virulenza, la cosa migliore sarebbe quella di continuare a tenerle chiuse anche dopo. Non si sa mai: metti che da uno di questi antri infernali possa uscir fuori qualche essere mostruoso - uno che magari i libri se li legge...
E dunque non aprite le biblioteche. Tenetele chiuse. E soprattutto: non riapritele, mi raccomando!
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