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Post/teca Aprile 2025

Il numero 04.2025 di Post/teca

di Sergej - giovedì 1 maggio 2025 - 517 letture

All’epoca era come stare in un luogo affollatissimo, in cui tutti gridavano per tentare di venderti qualcosa - non c’era uno che non dicesse la sua. In questo fragore assordante, non si sapeva che pesci pigliare. Le parole smerciate un tanto al chilo ti entravano e subito dopo venivano sostituite da altre parole, altrettante false delle prime. La distrazione di massa era l’imperativo categorico. Sapere quel che realmente accedeva era impossibile. Tutti mentivano e le menzogne si sostituivano giornalmente con altre menzogne, i "fatti" erano sostituiti da mattina alla sera. Ciò che dominava era la distrazione di massa. Rileggere le notizie una volta al mese ti faceva accorgere dell’assurdità del mondo in cui vivevi, in cui tutti si lasciavano ipnotizzare dalle sirene dei televisori e degli addetti alla disinformazione.

Benvenuti su post/teca, l’antologia con il meglio/peggio di quel che abbiamo letto nel corso del mese. Un modo per rallentare il rumore della disinformazione e cercare di riprendere fiato da chi ti vorrebbe ogni giorno distratto su una cosa diversa.

Il file come sempre, un pdf, è scaricabile liberamente, nessuna registrazione né alcun tracciamento è effettuato. Riposa occhi e orecchie dalle menzogne collettive!


L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio (Calvino, Le città invisibili, 1972, p. 170)



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