Ma quando la ripristiniamo la schiavitù?

La smettiamo con i moralismi e guardiamo obiettivamente ai vantaggi di un ripristino della schiavitù in Italia? Che cosa stiamo aspettando, che qualche Stato Estero ci rubi l’idea?
Ripristinando la schiavitù per tutti i migranti si raggiungerebbe immediatamente l’obiettivo di far sì che il Paese non sia più appetibile come meta per gli “scafisti”. Ai migranti, viceversa, si darebbe la possibilità di avere regole certe riguardo la loro condizione in Italia da cui non potrebbero più uscire. In quanto schiavi, non si dovrebbe neppure pensare a stabilire regole di punizione particolari: qualsiasi errore o violazione viene immediatamente punita con la morte. Tutti i migranti, nel momento in cui raggiungono il Sacro Suolo Patrio vengono considerati come cristiani e dunque perderebbero immediatamente qualsiasi diritto riguardante le precedenti credenze religiose. In questo modo, uccisi, sarebbero da considerare a tutti gli effetti dei cristiani e come tali conteggiati quando e se nell’aldilà si faranno i conti finali tra le religioni.
Per quanto riguarda la spartizione dei migranti-schiavi tra gli italiani, si potrebbe pensare a una lotteria con estrazione giornaliera dei premi. Con la modica spesa di 1 euro ogni italiano potrebbe egualitariamente concorrere all’estrazione dello schiavo/a. Se lo schiavo/a non è di suo gradimento l’unica cosa che dovrà fare sarà quello di sopprimerlo. I vantaggi per le casse dello Stato sono evidenti.
Si potrebbe pensare a dare ad alcune cooperative sociali la gestione di mattatoi in cui gli schiavi da sopprimere potranno essere soppressi in maniera civile e controllata, e le carni magari recuperate per l’uso di mangime per gli animali d’allevamento.
Uno/una schiavo/a naturalmente, per chi lo sa sfruttare, sarebbe più utile da vivo che da morto. Il loro utilizzo sarebbe sconfinato e la fantasia degli italiani sappiamo sarà capace di immaginare ed attuale i modi più diversi. Si pensi alla penuria di bambini nelle sacrestie al problema della ripulitura delle feci degli anziani, all’eterno problema di come maneggiare i rifiuti radioattivi e quelli industriali nella Terra dei Fuochi. Si pensi ancora ai problemi dei test di farmaci e droghe, per i quali non bastano più i detenuti in carcere ecc.
Dovremmo stare attenti come Stato nazionale a mantenere il vantaggio competitivo che il ripristino della schiavitù ci porterebbe. Da questo punto di vista occorrerebbe al più presto procedere a un brevetto nazionale da dare al nostro Sistema, e marchiarlo come DOP. Purtroppo siamo circondati da Nazioni che farebbero di tutto per rubare le nostre idee e colpire così il made in Italy.
Se gli schiavi daranno un significativo contributo all’economia o agli usi e costumi degli italiani (gli schiavi in quanto tali potranno essere utilizzati dagli italiani in tutti i modi possibili, liberamente e senza problemi di alcun tipo) si potrebbe persino pensare di ricostruire forze armate e una marina militare capace di ripristinare le capacità militari - di rastrellamento sulle coste estere, sbarco e occupazione di spazi territoriali - del nostro Paese. Finalmente la nostra bandiera potrà tornare a sventolare su Tobruk, ma stavolta con uno scopo economico positivo per la nostra economia.
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