Giro92
Il Ponte di Messina:
dibattito
1. Trasformazioni del territorio
nazionale, nuovi scenari di mobilità e domanda
di infrastrutture al Sud
Le immagini più recenti
del territorio nazionale ci restituiscono un quadro
di relazioni tra insediamenti, infrastrutture
e sistema ambientale complicato dalla logica incrementalista
- e tuttaltro che pianificata - con cui
si è creduto di rispondere alle domande
di mobilità delle diverse parti del paese
(Itaten, 1996; Secchi, 1995).
Questo, se ha permesso il soddisfacimento
sostanziale del "bisogno di traffico"
in molte aree, ha favorito una crescita quantitativa
e "localmente incrementale" del sistema,
rispondente ad approcci parziali, settoriali o
occasionali, piuttosto che ad unorganizzazione
incentrata su interazioni progettate e innovative
tra territorio e trasporti.
Lesito complessivo di tali
linee si è scontato spesso, oltre che in
tendenze, allo squilibrio - non senza dannosi
esuberi - ed alla obsolescenza dellassetto,
in un contributo del sistema di mobilità
alla perdita di qualità ecomorfologica
del territorio ed anche ad una "caduta di
senso" complessivo nelluso dello spazio.
Di nuovo molte delle ricerche regionali
Itaten registrano un acuirsi dei conflitti legati
alle nuove domande di spostamento: grande scala
contro piccola scala, flussi internazionali versus
locali, domande degli abitanti vs. necessità
produttive, domande funzionali vs. qualità
morfologica: le opposizioni - non soltanto ambientaliste
- a molte nuove proposte di infrastrutturazione
possono assumersi come indicative di tali processi:
si pensi soltanto allAlta velocità
che "attraversa e disastra" sistemi
(infra)regionali e locali mentre privilegia i
grandi collegamenti continentali.
Gli studi Itaten hanno sottolineato
come la necessità di politiche tese al
tentativo di composizione dei conflitti citati
possa muovere da una visione in qualche modo "innovativa
e differenziale" delle reti infrastrutturali,
che svolgano in maniera "intelligente"
la funzione di servizio ai grandi "corpi
territoriali" riconoscibili oggi nel paese.
La verifica delle attrezzature
di trasporto, esistenti e previste, alla luce
delle linee prospettate dagli "ambienti locali
strategici" individuabili dai rapporti fra
trame insediative e forme sociali nelle diverse
regioni, può costituire un approccio che
tende nella direzione di nuove compatibilità
tra territorio ed infrastrutture o di una "mobilità
sostenibile".
Questo passaggio appare quanto
mai necessario nel Mezzogiorno che mentre "ancora
subisce gli effetti della arretratezza dei sistemi
infrastrutturali primari" continua a pagare
- in termini di degrado ambientale, dissesto idrogeologico
e deterritorializzazione - il prezzo del fallimento
delle politiche dei "poli industriali ed
infrastrutturali", che prevedevano di attrezzare,
spesso con elementi di dubbia utilità sociale,
grande impatto fisico e grande ingombro spaziale,
quelli che avrebbero dovuto costituire i terminali
del trasferimento "straordinario" di
risorse pubbliche al Mezzogiorno. E che si sono
spesso risolti, oltre che in ingenti sprechi ed
in ritorni di disoccupazione, in cancellazione
di economie locali e forti condizionamenti al
territorio, fino alla grande e quindi sistematica
distorsione nella gestione della cosa pubblica
con penetrazioni della criminalità organizzata
(allorchè al Sud Tangentopoli incrociava
Mafiopoli).
In questo quadro esiste il rischio
che il perpetuarsi di vecchie logiche produca
nuove aporie: accanto alle operazioni chiaramente
necessarie, quali la ristrutturazione della Salerno-Reggio
Calabria, il completamento e la riqualificazione
delle reti idriche, il consolidamento delle dorsali
basso-adriatica e soprattutto jonica, si prospettano
infatti nuove "grandi opere" di utilità
non acclarata e piuttosto somiglianti con le operazioni
più discutibili del recente passato.
Anche per questo è necessario
inquadrare la nuova proposta in adeguate logiche
di pianificazione economica, territoriale ed ambientale:
leggere i nuovi programmi secondo prospettive
diverse, che ne denotino gli impatti derivati
ed il senso sociale significato.
E quanto si tenta di proporre
nel seguito per il Progetto del Ponte sullo Stretto
di Messina.
0. Presentazione.
1. Trasformazioni del territorio
nazionale, nuovi scenari di mobilità e
domanda di infrastrutture al Sud.
2. La lunga vicenda del Ponte
sullo Stretto di Messina.
3. Il territorio e larea
dello Stretto
4. Il progetto del Ponte
5. L'impatto ambientale
6. Le critiche degli urbanisti
7. Riferimenti bibliografici
e documentali
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