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Velocità e fretta rientrano nel diritto a lavorare?

“Ricordo al Sindaco Sala che a Milano la gente vorrebbe anche lavorare". Matteo Salvini a proposito della proposta di zona 30. Ma che significa giustificare la velocità che diventa pericolosa in virtù del fatto che uno sta lavorando? Chi pedala per consegnare cibo, o va a piedi in ufficio, non è forse uno che lavora?

di Silvia Zambrini - mercoledì 18 dicembre 2024 - 650 letture

A seguito di un’ennesima tragedia è doveroso riflettere su ciò che distingue un incidente stradale da un altro. Del perché non si possa sempre parlare di triste casualità.

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Milano 12 dicembre 2024, viale Serra 2

Nel riportare la notizia di una donna travolta da un camion mentre attraversava sulle strisce col semaforo verde, giornali e telegiornali sottolineano che l’autista è un giovane italiano, che non è risultato positivo all’alcol test e che non ha precedenti penali: pochi hanno aggiunto che probabilmente era distratto al telefono. Ciò induce a condividere un’immagine di pirata della strada, o anche solo di automobilista che non rispetta le regole, conforme a certe categorie specifiche di straniero, delinquente, alterato da alcol e droghe. Non di persona che andava di fretta ed era distratta. Il giovane alla guida del camion, arrestato poche ore dopo mentre era al lavoro presso una cava poco distante da Milano, è un uomo come tanti. Che al mattino va a lavorare. Che conduce una vita di impegni, spostamenti, telefonate: un testimone racconta che la donna, vittima dell’incidente, urlava e si sbracciava perché lui la notasse. Ma lui non vedeva, non sentiva. ​“Ricordo al Sindaco Sala che a Milano la gente vorrebbe anche lavorare". Così il Ministro alle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini commentava pubblicamente la proposta di zona 30.

Ma chi pedala per 3 euro a consegna, chi va a piedi a prestare servizio in casa di qualcuno, o presso un ente, non è forse uno che lavora?

Anche una frase breve può avere conseguenze pesanti quando rinforza quella mentalità per cui il proprio impegno, il proprio tempo vengono prima di tutto e di tutti. Per cui oltre alla velocità implicitamente si giustificano comportamenti non curanti, di distrazione col telefono in mano se non di isolamento attraverso gli auricolari. Per cui non rallentare agli incroci diventa una prassi (una cosa che colpiva durante la manifestazione a un giorno dall’accaduto è che, nonostante la presenza massiccia di polizia locale, i veicoli arrivavano a velocità elevata e i vigili dovevano agitarsi non poco per segnalare che era in corso un blocco stradale autorizzato) e anche quando si rallenta per svoltare, non si pensa alla presenza di pedoni che lecitamente stanno attraversando sulle strisce. E si va avanti, senza guardare, senza sentire.

Una settimana di ritiro della patente e una multa un po’ più alta per chi supera i limiti di velocità, come previsto dal nuovo Codice della Strada, non cambia di molto la vita a nessuno. Pena analoga, prevista per chi guida al telefono, riguarda solo chi ha già avuto una decurtazione di punti dalla patente senza contare che, rilevare il fatto a distanza, è pressoché impossibile. Il nuovo codice prevede inoltre tolleranza zero verso chi risulta positivo ai test tossicologici. Già! E per tutte quelle persone sobrie, "per bene", che non rispettano regole, limiti, e addirittura omettono l’immediato soccorso?

Forse chi associa lavoro e diritto alla velocità non pensa che, tra chi ogni giorno cammina, o pedala, ci sono anche figli e parenti di chi guida ed è in ritardo. Il concetto di metropoli "intraprendente", "che produce", allude a tante cose tra cui anche la velocità: in senso relativo di fluidità di un traffico che comunque in città è più lento (anche chi per risparmiare tempo non frena agli incroci poco dopo dovrà rallentare), non di diritti ulteriori da parte di chi, attraverso il motore, è già in una posizione di forza. La città appartiene a tutti.


L’immagine: Milano 12 dicembre 2024 viale Serra all’incrocio con viale Scarampo. Dimostrazione di cittadini nel punto in cui è avvenuto l’incidente: camionista pirata di strada travolge una donna mentre attraversava sulle strisce col semaforo verde: i suoi due gemellini si salvano perché la vittima è riuscita a spingere in avanti il passeggino prima di essere investita e trascinata per alcuni metri.

Questo articolo è stato diffuso anche da Fana.one.



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